Pagina:Garbasso - L'emissione della luce, Roma 1911.djvu/6

Da Wikisource.
6

nei miscugli di diversi gas. Nei quali miscugli, di regola, fra rutti i componenti, uno solo prevale, e gli altri non si mostrano all’esame spettroscopico, se circostanze specialissime non concorrono a rivelarne la presenza.

Il Razeto si richiamava ad un fatto di questa specie, che ha per il caso nostro la massima importanza. Se in un tubo d’azoto è rimasta durante la vuotatura una qualche traccia di vapore di mercurio, le righe proprie del metallo non appariscono nella scarica in condizioni ordinarie; ma, quando, per l’influenza del campo magnetico o per l’introduzione di un condensatore, la temperatura media risulti più elevata, lo spettroscopio subito le avverte 5.

Ora, con la disposizione delle mie esperienze, ed è questo in sostanza il risultato del Razeto, una scintilla che presenta in prossimità dell’elettrodo negativo la colorazione caratteristica del sodio o del litio, e rimane verde in tutta l’altra parte, si può invece agevolmente colorare per intero, riducendo la sua lunghezza, o facendo crescere la frequenza delle scariche, o semplicemente aumentando l’intensità di queste ultime.

Sicchè in sostanza sembrerebbe che una conclusione si potesse tirare dalle mie esperienze, e da quelle di Riecke e Stark, ma una sola e prudente, e cioè che i vibratori i quali dànno origine allo spettro dei metalli alcalini (e più propriamente alla serie principale, che è quella che dà alla scintilla la colorazione caratteristica) siano elettrizzati di elettricità positiva.

5) Anche sotto questa forma la conclusione è soggetta a dubbi. E il primo nasce dal constatare che l’idrogeno e il mercurio, in condizioni opportune, danno luogo ad apparenze, le quali condurrebbero chi ragionasse allo stesso modo ad una conclusione nettamente opposta6.

Se si prepara un tubo di Geissler, con due elettrodi di platino, uno dei quali abbia servito come catodo nell’elettrolisi dell’acqua acidulata e lo si vuota, sull’aria, il tubo mostra lo spettro caratteristico dell’azoto finchè l’elettrodo inquinato funziona da anodo; appare invece lo spettro caratteristico dell’idrogeno quando si inverte la corrente. Si vede ad occhio l’idrogeno allontanarsi dall’elettrodo negativo, e invadere a poco a poco tutto lo spazio.

Ragionando come prima, e fidandoci dunque all’apparenza, si dovrebbe concludere adesso che il vibratore che dà origine allo spettro dell’idrogeno o, per essere esatti alla sua serie principale, è carico di elettricità negativa.

Ad una conclusione simile si arriverebbe studiando il comportamento del mercurio. Se dei due elettrodi di un Geissler uno è tenuto verticale e coperto per intero con qualche gocciola di mercurio, lo spettro