Pagina:Garibaldi - Clelia.djvu/136

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122 il governo del monaco


scontro — Clelia si sentì un brivido nelle ossa, ed impallidì alla minaccia di ucciderle i genitore — Giulia sola colla impavida freddezza caratteristica della sua nazione — essendo già ne’ suoi viaggi meglio delle compagne assuefatta alle peripezie della vita — mostrò forte e maschio contegno.

«Non potreste — disse Giulia avanzandosi verso il masnadiere — «prenderci quanto possediamo, e noi ve lo diamo senza difficolta (così dicendo trasse fuori la sua borsa e gliela porse) «lasciandoci andare per la nostra via?»

Lo scellerato, cui il peso dell’oro che teneva in mano — in luogo di soddisfarlo — sembrava aver risvegliate altre libidini — sorrise al discorso della seducente Inglese rispondendo:

— «Oh! Signora! — fortune come questa d’oggi non capitano tutti i giorni a noi miseri perseguiti — e la fortuna, se non la si piglia pei capegli quando arriva — fugge e sovente per non più tornare. — Crede lei che possano giungere ogni giorno tanti giojelli?»

E il furfante così dicendo facea l’occhietto — girando lo sguardo dall’una all’altra delle due giovani.

Giulia — non si scosse dinanzi alla gravità del pericolo — ma andava ruminando