Pagina:Garibaldi - Clelia.djvu/155

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la voce amica dell’artista — per impulso di simpatia gli si strinse intorno ancor più fortemente. — Lo scultore assuefatto a muovere dei massi di marmo — sarebbe pervenuto a svincolarsi da quegli abbrancamenti — ma uomo buono e primitivo com’era, e un po’ fiaccato da quelle maledette nausee — altro non faceva — che sforzarsi col miglior modo possibile a respingerla tanto da evitare la soffocazione.

In questa posizione tragicomica — trovò Giulia i suoi compagni di viaggio. — Dopo essersi abbandonata all’irrefrenabile ilarità — ella chiamò un domestico — e col suo ajuto — pervenne a collocare gli amici in situazione più conveniente.

La Clelia lottò ancora tutta la notte colla tempesta — e ben le valsero le superiori sue qualità marine per non essere soperchiata — e non le valse meno l’intrepidezza del suo coraggioso equipaggio.

All’alba il temporale rallentò alquanto del suo furore ed avendo il vento girato all’ostro-libeccio — si pensò di far correre1 per Porto Ferrajo o Longone — onde riparare le sofferte avarie che non erano poche.

  1. Prendere direzione.