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i sotterranei 209


do l’ora suoni di liberar l’Italia e Roma da quell’immondizie — non vi sarà un soldato che resti con loro — meno alcuni mercenari stranieri.

Inviati i feriti — introdotta ogni cosa migliore ed utile del castello nel sotterraneo — con provviste d’ogni specie per vari giorni — i liberali colla maggiore pacatezza aspettarono l’oste numerosa che doveva giungere — coll’ordine preciso di sterminarli. — I nostri non mancarono di prendere tutte le misure necessarie di precauzione — distendendo una rete di sentinelle e di esploratori — in tutte le direzioni — ad onta della precisione degli avvertimenti che ricevevano da Roma — su tutte le mosse del nemico.

La comitiva s’era accresciuta in questi ultimi giorni. — Colla venuta d’Attilio e de’ suoi compagni — coll’accettazione d’alcuni soldati romani; che non volevan più sapere di preti — e coll’arrivo da Roma di vari giovani, — che la notizia della recante vittoria aveva esaltati — si componeva di circa sessanta individui, senza contare le donne.

L’autorità d’Orazio sulla banda crebbe invece di diminuire coll’aumento del numero — ed Attilio — quantunque fosse stato alla direzione delle cose di Roma — e comandante