Pagina:Garibaldi - Clelia.djvu/425

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seguito del racconto di muzio. 409


« — e nella splendida foresta — ove ci trovammo internati., le piante secolari — che ricordavano forse le immortali legioni — poco accesso davano ai cocenti raggi del figlio primogenito di Dio. — I sentieri solcati dalla bufala — eran quindi magnifìcamente ombreggiati — e ben piacevole sarebbe stato il passeggiarli — meno stanchi ed affamati.

«Alla fine sull’orlo del bosco apparve ai desiosi nostri occhi la casipola mentovata — e per fortuna — sulla soglia scoprimmo il nostro amico — che sembrava aspettare qualcheduno. —

«Accidenti! gridò il poeta — quando fummo giunti vicino a lui — non aspettavo quest’oggi voi, Marzio! — e ci stringemmo le destre come vecchie conoscenze. —

«Aspettavo — birri — come al solito — continuò l’amico — giacchè si vociferò che alcuni delle vostre bande si aggiravano in questi dintorni — e con voce bassa — trascinandomi alquanto da parte: — Anzi qui a poca distanza v’è Emilio, soggiunse, con due compagni.»

«In luogo di cacciatori ti giunse adunque la selvaggina, o Lelio, — ma poche parole — dacci da mangiare e da bere — che noi si muore dalla fame. —