Pagina:Garibaldi - Clelia.djvu/428

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414 il governo del monaco.


«D’indole — tutt’altro che da seminario — sin da giovinetto ero stato appassionatissimo per la caccia — e per qualunque avventura — che richiedesse ardimento. — Così nelle mie escursioni pei dintorni di Castel di Guido — avevo scoperta l’entrata del sotterraneo che noi abbiamo lasciato — e moltissime volte — colle mie torcie a vento — ne avevo esplorate le parti più recondite. —

«Io stesso aveva trovato le comunicazioni col convento e me ne servivo per introdurmivi — a tutte le ore — e devo confessarlo a detrimento del pudore delle giovani suore — dalle quali ero adorato. —

«Lunga sarebbe la storia delle gelosie della badessa, che furba com’era — s’era accorta della mia predilezione — per le più giovani — e molte volte l’avevo trovata in una irritazione tale da mettermi paura.

«Infinite furon le scelleraggini da me vedute commettersi in quella casa di prostituzione — durante la gravidanza ed il parto delle infelici sedotte — ed il carcame delle creature distrutte — appena nate — è cosa da far inorridire ogni anima gentile! - — Dico il vero: io mi ero proposto di allontanarmi da quel luogo maledetto per non tornarvi mai più: