Pagina:Garibaldi - Clelia.djvu/67

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l'orfana 53


nell’animo di lei — e temendo di qualche ritorno alla pazzia — s’avvicinò amorevolmente, e: «vieni Camilla» le disse «è il tuo Fido che ti ha udita, e ti ha forse riconosciuta.» E non aveva infatti terminate ancora quelle parole — quando il bracco apparve — e indeciso prima — poi; con una corsa furiosa si slanciò sulla sua padrona — e saltellando — lambendo — urlando — presentò una scena che avrebbe intenerito un animo di bronzo. Camilla inchinatasi automaticamente per corrispondere alle carezze dell’amoroso animale — proruppe in un pianto dirottissimo.

La fatica e l’emozione avevano affranto quella buona ed infelice creatura. — Adagiata sul terreno pareva incapace di rialzarsi; onde Silvio la copriì col suo mantello per preservarla dal freddo mattutino — ed egli frattanto si avanzò in esplorazione.

L’abbajare di Fido — doveva avere svegliato chi si fosse trovato nella casa — e veramente, appena Silvio vi fu giunto — scorse un giovinetto di circa dodici anni sulla soglia — e conosciutolo — lo chiamò per nome «Marcellino!» — Il giovinetto che sulle prime erasi insospettito di una visita sì mattutina — quando riconobbe la voce amica — corse incontro a Silvio e teneramente gli si avvinghiò al collo.