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54 il governo del monaco


«Ov’è tuo padrino?» chiese il cacciatore, dopo ricambiate le amorevoli accoglienze del fanciullo — ma questi rimase muto. — «Ov’è Marcello?» ripeteva l’altro ancora — e singhiozzando dolorosamente il giovinetto mormorava — Morto! —

Silvio commosso alla scoperta di tante sventure si lasciò cadere su di un gradino della soglia senza poter articolare parola — e lui pure come la Camilla sentì bagnarsi il volto dalle lagrime.

«Oh! Dio giusto!» sclamava Silvio lagrimoso come puoi tu permettere che per contentare le disoneste voglie di un mostro — tante e sì buone creature siano ridotte all’abbiezione ed alla morte!

«Se l’ora della vendetta non fosse vicina e se la speranza di presto immergere questo pugnale nel cuore dell’assassino, non mi trattenesse — mi frugherei con esso le viscere per non vedere più oltre un solo giorno di umiliazione e di sciagura della povera patria mia!»

Intanto l’infelice Camilla all’alito soave dell’aria nativa — spossata com’era dalla fatica della mente e del corpo — dallo stupore e dal letargo era passata ad un sonno provvidenziale e riparatore.