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la bella straniera 67


In Roma ella avea scelto il suo domicilio — in Roma avea trovato il pascolo necessario al sommo suo genio — all’immenso amor suo del bello — ed in Roma aveva deciso di vivere e morire — perchè non avrebbe potuto strapparsi per un giorno solo a tutti quegli oggetti della sua idolatria.

Giovane — ricca — nata e cresciuta nella bella e lieta Inghilterra — come poteva Giulia separarsene per sempre e per sempre abbandonare amici e congiunti che tanto l’amavano? — Che volete! Essa aveva trovato il suo Eden tra le macerie — e sotto la toga cenciosa del nostro mendico aveva scoperto colla sua immaginazione esaltata il tipo della fiera razza degli antichi Quiriti.

Nello studio di Manlio — ov’ella si recava sovente — s’era incontrata con Muzio — il quale posava davanti alla creta del maestro.

Che importava a Giulia la bassa condizione di lui! Non v’era forse su quella fronte l’impronta che cerchereste — per eleggervi un capo — un protettore — un amico? In quel portamento v’era tutta la maestà ch’essa tanto ammirava nel suo idolo di marmo.

Infine mendico o non mendico — Giulia — amò Muzio dal primo istante in cui lo vide. — Era povero? — E che importava a Giulia?