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il palazzo corsini 79


dito faceva segno a Gianni di andare — quindi senza far parola — con un profondo inchino si allontanava l’eunuco — accompagnato dallo sguardo — semi-austero — semi-sorridente del dissoluto suo padrone. — Non appena uscito il Gianni, un domestico annunciò la signorina inglese.

«Ma avanti! avanti!» diceva il Prelato — e tra sè: «Ma proprio dal cielo mi cade la manna quest’oggi. — E passava e ripassava la mano sul liscio mento dove fra le macchie di cui avevanlo chiazzato la lussuria e la depravazione, si scorgeva la pallida e giallognola cute del camaleonte. —

«Avanti, signorina!» tornò a gridare il Cardinale quando l’uscio s’aperse e fece alcuni passi per prender la mano dell’altiera e bellissima artista.

«Che fortuna è la mia di possedervi un istante sotto questo tetto, in questa stanza istessa che fu abbellita una volta dalla vostra presenza — e mi sembra deserta da che la vostra preziosa persona l’ha abbandonata.»

«Quanta galanteria — sfoggia questa serpe» pensò fra sè la nostra Giulia — mentre che ascoltava il grandiloquente sermone del cicisbeo, — e sedutasi, con poche cerimonie, rispondeva — «Gentile e graziosa è l’E. V. — e