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capitolo xviii 89


inviato in terra, sia anche col pericolo della vita. Dal bordo della sua fregata, o vascello ove trovasi agglomerato con centinaia di compagni poco fortunati come lui, il marino vede sempre in terra un paradiso.

Fatale fu ai nostri valorosi tale propensione marinaresca, e le compagnie di sbarco — colla celerità propria di quella gente — internaronsi nel forte, incontraronsi coi vittoriosi, e per sventura nostra fecero cambiar la sorte delle armi.

Cozzo, ruggendo come un leone, con allato le tre guerriere, e seguíto da un pugno di coraggiosi, assalì i nuovi sbarcati, e per più volte li ricacciò indietro; ma questi continuamente sostenuti da gente fresca, finirono per soperchiare i nostri e quasi distruggerli.