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CAPITOLO XL.
IL CONCLAVE DEI RUBATI.
Birri un dì noi vedemmo e genti serve |
È a tutti noto esser la corruzione e la delazione le armi principali di cui si serve il clero, per dominare le moltitudini, per spingerle alla ubbidienza di Cesare e poi farsi bello presso di lui per i servigi immensi che gli rende. La setta gesuitica, che si potrebbe chiamare il sublimato del pretismo, in altri tempi era potente al punto di dominare anche i Monarchi e le Corti. Oggi però, credo, solo le beghine, cariche d’ogni peccato mortale, ed alcuni cretini, sono il ludibrio della setta. Gl’imperatori e i re la fan da devoti per meglio corbellare i gonzi; essi mantengono e sorreggono il prete per ragioni di convenienza, ma sanno come me benissimo: un chercuto essere un impostore.
Il credito del gesuitismo va in ragione inversa