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CAPITOLO XLV.

Or superbi, or umili,
Infami sempre.
 (Alfieri).


Il fiero e grandissimo Astigiano tali epiteti infliggeva alla sua casta, quando sdegnoso ed irato ai patrii numi. E veramente le eccezioni sono poche, e sventuratamente sempre vediamo servir di cariatidi al dispotismo, sotto qualunque forma, i titolati antichi e moderni.

Giorgio Pallavicino Trivulzio è un’onorevole eccezione però, alla regola; e quando l’Italia, scevra da certe miserie, che la tribolano anche al dì d’oggi, farà l’enumerazione de’ suoi martiri più benemeriti, certo non conterà fra gli ultimi il nome del nostro Giorgio.

Rinchiuso nello Spielberg dall’Austria per quattordici anni, col solo delitto d’aver amato la libertà del suo paese, egli s’è mantenuto incrollabile ne’ suoi principii di libertà ed unità nazionale.