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universale. | 85 |
discorrere nel campo spatioso della scrittura, et dell'altre scienze à proposito, non perdendo uno accento non smarrendo una sillaba, non tralasciando un punto, allhora dirassi essere un bravo, et maraviglioso predicatore, imperò che l'attione veramente della voce, del gesto, del moto, la forza, et energia delle parole la gravità del dire, la copia delle cose, l'abondanza de' concetti, la felicità de' discorsi la bontà della dottrina, la vaghezza della voce, la soavità della lingua, lo spirito intorno alle cose, l'altezza del soggetto, l'ordine della materia, il vestito, decoro, et gratioso, la forma leggiadra, et bella, l'inventione grave, et miracolosa, l'eccesso della memoria, la felicità dell'isporre, la riprensione acre, l'ammonitione dolce il famigliare piacevole, il minacciar terribile, il confutare acerbo, l'instruire agevole, l'insegnare docile, il dilettare gentile, il commuovere affettuoso, il fervore sommamente rendono compito, et perfetto un predicatore, et lo fan similie à Caraccioli, à Panigaroli, à Lupi, à Toledi, à Voleri, à Hebrei, et à mille altri lumi d'eloquenza, et di dottrina di nostra etade, la qual, se più apprezzasse il valor loro, ne contendesse loro iniquamente le licenze, e i pulpiti principali, trovarebbe valore et scoprirebbe grandezza, ove l'invidia mostra esser virtà sopita, e addormentata. [Il Cardi. Valiero. Fra Luigi Granata. Fra Lucca Baglioni.] Ma chi vuol notar cose più ampie intorno alla materia de' predicatori legga le Retoriche ecclesiastiche dell'Illustrissimo Cardinal Valiero, et di fra Luigi Granata insieme l'opera di F.Luca Baglioni, i quali insegnano copiosamente le parti, che s'appartengono a uno eccellente, et perfettissimo predicatore, ma tanto basti de religiosi in universale, et in particolare.
Ragiona dottamente si come in tutte le sue cose Agostino Steucho della Religione, nel decimo libro de Perenni Philosophia, dove nel capitolo terzo dichiara qual sia la vera Religione, e nel capitolo 12. di che parti consta, et nel capitolo secondo parla de' gradi della Religione, et nel capitolo primo della miseria, che succede, quando dal mondo è rimossa, et spenta la forza della Religione. E Giovanni Francesco Pico Mirandoliano nel primo libro de praenotione parlando, di questo soggetto, nel nono, et decimo capitolo, dimostra onde derivi il nome di Religione, qual sia la Religione vera, et che oggetto è quello della Religione. Di molte cose spettanti alla Religione, parla Marsilio Ficino, nel quartodecimo libro della Theologia Platonica, et Iamblico nel suo libro de' Misterij, e molto più Lattantio Firmiano in un libro intiero che fa de Religione. Bellissima diffinitione della Religione adduce Alberto Magno nel libro de Natura, et Origine animae, al trattato secondo, et così nel quinto dell'Ethica, al trattato terzo, e capitolo terzo. E Celio Rhodigino nel quinto libro delle sue antiche Lettioni, al capitolo trigesimonono, dichiara onde habbiano havuto origine tutte le false et superstitiose Religioni ponendo i fondamenti loro nell'Astrologia.
Quanti ai Prelati, sudditi religiosi, vedasi l'Oratorio de' Religiosi di Monsignor di Guevara, che ne tratta à pieno, et quanto al governo temporale, leggasi il Navarra sopra il capitolo. Ne dicatis, il quale è totalmente contrario alle prelative perpetue d'alcuni religiosi.