Pagina:Garzoni - La Piazza Universale - 1593.djvu/156

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Angelica Regina del Cataio presso all'Ariosto, nel medicar che fece la ferita al suo bello et lascivo Medoro. Onde il Poeta egregiamente scrisse di lei la seguente stanza.

Et rivocando à la memoria l'arte
Che in India imparò già di Chirurgia,
Che par che questo studio in quella parte
Nobile, e degno, e di gran laude sia,
E senza molto rivoltar d charte,
Che 'l padre ai figli herediario il dia,
Si dispose opera con succo d'herbe;
C'ha più matura vita lo risorbe,


Hor trappassiamo da Cirugici à ragionare de gli altri che ci restano.

Annotatione sopra il vij. Discorso.

Fra gli antichi Cirugici valenti è connumerato Chirone, da cui è destinato il proverbio Cironia vulnera, intendendosi delle ferite difficili et ch'han bisogno propriamente del valor di Chirone, come afferma Paulo medico sul quarto libro della sua Medicina.Non minor gloria s'ascrive a Marchaone, il qual fu quello che sanò la ferita di Filorette figliuol di Peante ferito da Hercole d'una facete tinta del veneno dell'Hydra; tal che, parlandosi della cura singolare d'un valente Cirugico n'è derivato il proverbio presso à Battista Pio, nel questo delle sue Elegie.Cura Machaonia. E ben vero, che Christobolo non hebbe minor reputatione in Chirurgia d alcun di loro, havendo fatto quella prova mirable di cavar dall'occhio di Filippo Macedone una saetta, senza difformità della bocca, secondo Curtio nell'ottavo libro de' gesti di Alessandro, et secondo Plinio nel settimo libro, al capitolo trigesimo settimo.