Pagina:Garzoni - La Piazza Universale - 1593.djvu/21

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a lambir le guancie di questa immacolata sposa di Christo; però ci confidiamo [Alludesi a quel quel secreto mirabile, ch'ha, di liberarsi in un tratto da ogni prigione, benché fortissima, senza instromenti visibili, et per via diretta, et da huomo da bene, come nella sua vita apparirà più diffusamente.]che il nostro M. Abramo, porgendo gli elsi, et vedendo lo stocco un giorno, diventarà prigione di Christo, et allhora si vedrà quanti più forte sia la carcere del Signor del Cielo, che quelle de' Signori terreni, dalle quali con tanta facilità, rompendo i ferri, spezzando le porte, disserrando i gangheri, sbucando i parieti, et portando via cathene, et ceppi, vi liberate a vostro piacere, che qua starete chiuso in sempiterno, ne il custode si partirà da voi, ne potrete con terrena inventione scampar da' suoi ceppi amorosi, da' quali stretto, et compresso viverete eternamente in grembo d'amore. Questo vi farà bene, M. Abramo Carissimo, altro acquisto, che quello di tanti Prencipi Christiani, che servito havete con tanta vostra riputatione, perché nella corte di Christo Signor nostro chi serve con una mano è servito con due, et la mercede è ampia, la gratitudine nobile, i premij ricchissimi, i doni splendidissimi, la renumeratione estrema per l'infinita liberalità di questo cortesissimo Signore. Ecco che voi havete servito molti Principi, et hora servite l'Altezza di Ferrara, da' quali tutti io sò, che vi chiamate delle vostre fatiche, et della vostra servitù copiosamente remunerato, ma all'ultimo se questi Prencipi Christiani, gli quali fan professione d'esser vassalli, et servitori del Signore, ch'io vi propongo, si son portati verso di voi tanto honoratamente, che mai la lingua vostra è stanca di celebrar l'immensa cortesia de' petti loro, quanto più largamente, et con che affluenza maggiore credete dover piovere in voi le gratie di colui, ch'è supremo Monarca di tutte le gratie, et cortesie? Deh non ponete tanto indugio alla pia vocatione del Signore, che con voce gagliarda vi chiama sotto il sacrosanto vessillo della sua croce, ma con l'affetto al suo desio conforme, correte nell'amate braccia, affidatevi nel pietoso seno di quello, assicuratevi nelle mani d'uno del nostro sangue, nostro domestico nostro amico, nostro fratello, e padre nostro, che di paterno amore acceso, soavemente intuona all'orecchie vostre. Non sum missus nisi ad oves, quae perierunt domus Israel. E quando si farà questo passaggio del mar rosso alla terra fluente di latte, et mele? quando si lasciarà questa farina d'Egitto, per il pane gustabile di quello, che grida? Ego sum panis vivus, qui de caelo descendit, quando s'ucciderà l'Amorreo, e il Cananeo,[Toccansi alcuni particolari delle Mecaniche, delle quali esso mirabilmente si trova instrutto. Ma ogni cosa si vedrà più diffusamente nella sua vita.] che tengono occupata la terra dell'anima vostra, et in misera servitù infelicemente depressa? Deh Caro M. abramo, voi che illustrato delle Mecaniche scienze, fabricate ponti da espugnare all'improviso qual si voglia alta fossa di muraglia; barchette che ridotte in picciolo fascio, producono somiglianti effetti a questo, et altri assai maravigliosi, scale ingegnevoli da salire in un tratto con alta secretezza fin su la torre di Babele; trinciere incognite, che con sommo stupore, salvano all'improviso gli esserciti intieri de' soldati; perché con quel gusto, ed diletto, c'hà un Pittore in invi