la niuna -validilà delle loro;a?gornentazioni.
Simp. Questo mi piacerebbe di vedere.
Semp. Ve ne darò una mostra. Avete
detto, se non isbaglio, che gli scrittori della
Gazzetta musicale sono come gli addetti erranti
in traccia di una pietra di paragone
0 perfezione musicale che non è possibile
rinvenire tra gli uomini, perchè la perfezione
non è abitatrice di questa terra. Ora siate
compiacente di rispondere ad una mia domanda.
Non è dessa la critica quella che
prende a ponderare le opere dell’ingegno
per sceverare il bene dal male e distinguere
1 pregi dai difetti?
Simp. Sì i ma v’è una critica larga e alla
carlona e v’è una critica solìstica e severa,
v’è una critica indulgente e disinvolta e v’è
una critica incontentabile e dura. Quando
un capolavoro ha fatto il giro del mondo
ed ha avuto il suffragio di tutte le nazioni
non deve più essere guardato tanto per
sottile.
Semp. Qui è dove appunto vi voleva.
Non v’è opinione più dannosa di questa. E
appunto nei capolavori che labuona e schietta
critica deve usare tutto l’acume della sua
penetrazione. Essendo infatti verissimo ciò
che voi dite che la perfezione abita le mille
miglia al di là di questa bolla di sapone,
importa che ciò che non è bello sia separalo
da ciò che è bello affinchè gl’inesperti,
che si propongono a modello quelle opere
non confondano i pregi colle pecche. Nulla
di più funesto alle arti che la cieca imitazione
dei lavori del genio: il cattivo,
perchè più facile, è sempre imitalo a preferenza
del buono. La vera critica, senza
riguardo alla grandezza dei nomi degli autori,
ha sempre atteso a quest’officio, nè
mai incorse nella taccia di pedanteria. E
che? chiamerete voi pedante Orazio perchè
osò dire che alcuna volta Omero s’addormenta?
Chiamerete pedanti lutti i critici
perchè hanno notato che Virgilio con
assai poca discrezione tolse e ritolse immagini,
pensieri, interi versi a tutti i poeti
che vissero prima di lui ed a quelli che
vissero con lui? Chiamerete pedanti tutti
i buoni intenditori che dissero che le cantiche
del Purgatorio e del Paradiso dell’Alighieri
sono notevolmente inferiori a
quella dell Inferno, perchè qui è assai meno
teologo e molto più poeta? Chiamerete
pedanti tutti coloro che han posto in chiaro
come quel gran sentimentalista del Petrarca
fu talora, anzi spesse volte più freddo d’un
materialista, facendosi ad esprimere le passioni
con dei giuochi di parole? Quale
opera antica o moderna sortì nel mondo
così perfetta in ogni sua parte per essere
invulnerabile al dardo della critica? Perciocché
la musica è un’arte di diletto, i suoi
cultori soltanto saranno una schiatta così
privilegiata perchè la ragione umana s’incurvi
dinanzi ad essa come davanti ad un
mistero, perchè ogni insania si tenga in
luogo d’un’opera ispirata, e perchè ogni
sbrigliato cervello venga ad imporre il suo
modo d’agire come norma del bello? No:
per quanto parziale fosse la natura verso
i facitori di note a tanta ingiustizia non
ha condannato 1 ingegno. Se i più grandi
uomini che onorarono l’umanità soffersero
in pace il giudizio della critica, se lo sopportino
con rassegnazione anche i maestri
di musica. Deprimete, che farete bene, la
critica mercenaria, la critica insipiente, la
critica presuntuosa, la critica di coloro che
favellali d’arti mostrando ad ogni sillaba
d’ignorarne perfin gli elementi; Aia lasciate
che la critica della ragione compia notabilmente
il solo ministero. Preziosa è l’opera
sua: essa è maestra e conservatrice
delle arti e delle scienze. Quando la critica
venne in balia di scrittori che null’altro
avevano di sapienti che la presunzione
e la ciarlataneria, allora le arti e le scienze
caddero nell’objezione. Se veramente potete
dimostrare che la Gazzetta musicale
pecchi di pedanteria, non fatelo gratuitamente
colle parole; ma cogli scritti come
provar dovete che falsi sono i giudizi che
ella pronunciò su Rossini, su Bellini, su
Mercadante, e su tutti i grandi compositori
che furono e che sono. Mostrate che
non sia vero che l’uno tradì spesse volte
l’idioma musicale, che l’altro fu disadorno
d’armonie, che l’altro fu prodigo di suoni
e sterile di nuove immagini, così di tutti gli
altri. Mostrate, se vi basta l’animo, col linguaggio
della scienza e della verità, che saccenteria
sono i suoi dogmi, sofismi i suoi
ragionamenti, cavilli le sue censure:, ma non
asserite che la Gazzetta musicale è un giornale
pedante perchè usa la critica ragionevole
così sulle opere che son celebrate
come su quelle che non lo sono. Quando
la voce della critica sarà degnamente ascoltata
le arti non mancheranno di ascendere
a quella sommità a cui possono pervenire.
Di tutte le altre ragioni che adduceste
non credo dover parlare perchè, come già
vi dissi, andremmo troppo per le lunghe,
ed io non volli darvene che una mostra.
A ben considerarle poi hanno tutte sì
chiari sulla fronte gl indizj della loro debolezza
che mi parrebbe un perdere il
tempo il ragionarne. Bastivi per ora la
prova che v ho data.
Simp. Non posso tacervi che diceste delle
belle cose a cui non mi sento la lena di
rispondere} ma la Gazzetta musicale, credete
a me, che è un giornale che sa di saccenteria.
Semp. A rivederci, Simplicio. Procurate
di star sano di corpo perchè di mente pur
troppo so come state.
Simp. A rivederci. (fra sé) Diamine!
che avesse ragione? G. V
NOTIZIE VARIE.
— Firenze 10 settembre 1842. Anco in quest’anno
per l’affluenza degli uditori, e per l’abilità degli alunni brillantissimi
riescirono gli esperimenti delle scuole di musica
dell’I. e R. Accademia di belle Arti. Una piccola fanciulletta
fu premiata per il Solfeggio, e la signora Coitz
riportò il premio per il pianoforte. Tre prèmi furon distribuiti
nel canto, uno al signor Augusto Mariotti basso,
altro al signor Ettore Dei Noce tenore, ed altro alla
signora Annunziata Vannini soprano. Il quasi egual talento
dei due piccoli concorrenti al violino eccitò un qualche
dibattimento nel corpo accademico per la destinazione
dcH’unico premio fissato per quella classe di concorrenti. I
due fanciulli Luigi Vannuccini, e Orlo Conti suonarono
ambedue con pubblica c generai soddisfazione delle assai
diflìcili Variazioni sopra un tema del Pirata, composte
dal loro maestro cav. Giorgelti. Il premiato fu il Vannuccini;
ii Conti riportò l’onore dell’accessi, ed una
medaglia d’incoraggiamento, il saggio dei progressi individuali
degli alunni delle varie classi che ha luogo
dopo la collazione dei premi, nella generalità fu soddisfacente;
ma chi più si distinse fra quelli si fu Roberto
Fcrroni giovinetto di appena quattordici anni, che con
la perfezione propria di un valente artista eseguì sul violino
un Tema con Variazioni di Mavseder. Nei pezzi
d’insieme produsse un magnifico effetto il primo tempo
del Quartetto in do minoro opera 18 di Beethoven eseguito
da sette primi, e sette secondi violini scolari
tutti, quattro viole, tre violoncelli ed un contrabbasso
di rinforzo. Per la perfetta unione in tutti gli accenti
musicali proveniente dalla uniformità di scuola, per
la precisa intonazione, il brio, forza ed intelligenza, niente
vi si lasciò a desiderare. Il Coro finale del Messia d’Haendel
eseguito da circa ottanta alunni fu il pezzo classico che
compì il trattenimento. Evvi oggi in Firenze nella gioventù
una straordinaria tendenza a coltivar gli studj della
musica. Le scuole suindicate contano più d’un ccntinajo
d’alunni, e fra questi si manifestano anco delle felici
disposizioni, le quali abbisognerebbero, per giungere
alla necessaria perfezione nelle varie diramazioni dell’arte,
di una istruzione più completa di quella, che
nello stato- attuale possono ofTrirc le scuole suddette.
Scarso vi è il numero dei maestri di fronte all’affluenza
degli alunni. Fra gii stromenti da arco non vi si insegna
che il violino: non vi ha maestro che insegni a suonar
stromenti da finto, ed uno solo ha l’incàrico di insegnare
il Pianoforte, l’armonia, c l’accompagnamento tanto a
numeri che in partitura. La scuola del contrappunto
vorrebbe essere riattivata, giacché da qualche tempo
manca di resultali, nè ofTre che pochissimi, od anche
nissun concorrente ai premi annuali, come appontogaccadde
in quest’anno. Per il maggiore incremento e per
il progresso dell’arte musicale sarebbe dunque a desiderarsi
che da coloro a cui si spetta fossero presi quei
necessari provvedimenti, affinchè questo Regio Stabilimento
giungesse a recare la maggior possibile utilità
pubblica, c si acquistasse una fama italiana, come potrebbe
godere, sia per il merito distinto di alcuni dei
maestri già proposti all’insegnamento, come pei resultamenti
che allora potrebbcscne ottenere.
— Vienna. Il celebre sonatore d’arpa Parish-Aivnrs
è tornato qui da Milano, e sposa la giovine artista Melania
Lexvy, figlia del rinomato suonatore di corno, e
professore al nostro Conservatorio.
Si trovano qui attualmente lo stimabile maestro Dessauer,
e il sig. Romberg, figlio del celeberrimo violoncellista
Bernardo, e distinto suonatore di questo stromento
anch’egli, in procinto di dare un’accademia.
— Sono qui attesi fra poco il cel. [maestro di cfl[>pella
della Corte Bavarese, sig. Lachner, non che il rinomato
virtuoso Vicuxlemps.
— S. M. il Re di Prussia si è degnata di far avere
a Francesco Liszt un magnifico anello di brillante colla
sua cifra e quella della Regina; e un regalo di 400 Federici
d’oro al direttore di teatro Spiclbergcr per la
buona disposizione data all’esecuzione della serata musicale
ch’ebbe luogo il 9 settembre nel castello di Brulli.
Preziosi regali ebbero pure le..signore Schodcl e Weixelbaum
ed i signori Schunk, Òhleim e Formes, che vi
presero parte. (Dalla Gazz. Mas. di FiennaJ.
— Allorquando l’illustre Hunibold nel 1839, proveniente
da Astrakan, visitava il principe de’Kalmucki Sered-Deiab,
la cappella del principe, composta interamente
di Kalmucki e di un maestro di cappella russo, eseguiva
con grande abilità delle uverture di Mozart e di Rossini
durante il pranzo; l’aspetto di questi artisti con faccia
grossa, bruna e astuta, che maneggiavano destramente
gli stromenti europei era assai singolare.
— Tra i modelli al monumento da erigersi a Beethoven
nella città di Bonn, l’Accademia di Diisseldorf ha
compartito il premio allo scultore Hàhnel a Dresda; egli
fu incaricato della sua esecuzione con piccoli cangiamenti,
il monumento sarà fuso nell’autunno del 4843 in bronzo,
e consegnato mediante contratto al luogo dell’erezione,
alla quale occasione si solennizzerà, si crede, sotto la
direzione di Liszt, una festa musicale di tre giorni, invitandovi
tutte le notabilità artistiche.
— Notevoli cangiamenti ebbero luogo presso il Conservatorio
di Parigi. I signori Duprez e Manuel Garcia
vennero nominati professori di canto; il signor^Enrico
licrz e madama Farrenc professori di pianoforte, li
signor Gallay professore di corno. I signori Dourlcn professore
d’armonia, Adam professore di pianoforte, Henri
professore di canto c Dauprat professore di corno ebbero
la loro giubilazione. In oltre.Idam, il decano dei
pianisti e professori francesi ebbe la nomina di Ispettore
generale degli studj di pianoforte presso il Conservatorio.
— Leggiamo nella Gazzetta Musicale di Parigi: La
compagnia dei virtuosi tedeschi ora a Marsiglia, vi produce
grandissimo effetto non solo nelle opere della scuola
tedesca ma anche in quelle deH’-italiana, c specialmente
nella Sonnambula di Bellini!!
— Domenica scorsa 48 settembre,aggiugne la suddetta
Gazzetta, nella Chiesa di Sévres, si eseguì una Messa
in musica che produsse il più grande effetto, poiché era
opera di un fanciullo di tredici anni, il giovinetto Rinaldo
di Vilbach, il quale aveva già fermata l’attenzione della
regina e di S. A. R. la duchessa d’Orleans.
— A Magonza fino dal 5 settembre starasi preparando
una grande festa musicale che doveva aver luogo mercoledì
21 del corrente in occasione della riunione, nella
nostra città, del ventesimo congresso dei Naturalisti c
Medici tedeschi, la cui apertura si effettuò il dì susseguente.
A quel festival dovevano cooperare le società
filarmoniche (liederfafeln) di otto città; vai a dire: Magonza,
Darmstadt, Franenfel9, Hanau, Wisbaden, Manheim,
Colonia, Dusseldorf. Avevano a prendervi parte
mille e ottocento suonatori, o i cori si componevano di
mille e quattro cento voci all* incirca. Doveansi eseguire
fra le altre le seguenti opere: la Sinfonia in do maggiore
di Beethoven, l’oMcer/t/ra dei Franes-Juges di Berlioz, la
Sinfonia con cori di Mendelssohn-Bartholdy, e il Baldassare,
oratorio di Spohr. La direzione musicale del festival
era affidata ai signori Lachncr ed Enrico Essex, maestro
di Cappella di S. A. S. il granduca di Assia - Darmstadt!
-— Nell’accademia data a Francoforte sul Meno, lo
scorso 49 settembre dal rinomato pianista Hallè egli
eseguì fra la altre cose in compagnia dei celebri maestri
Mendelssohn-Bartholdy e Hiller un concerto per tre
Pianoforti dell’illustre Seb. Bach.
— II tenore Wilo cantò finora 2031 volte sul teatro,.
in 407 opere; il più sovente (133 volte) nella parte di
Zampa.
— A Dresda si diede il 24 settembre il FreischUtz
per la 100 volta.
GIOVANNI RICORDI
EDITORE-PROPRIETARIO.
BaD’I. R, Stabilimento Razionale Privilegiato
di Calcografia, Copisteria e ’Tipografia Musicale di CIOVMAI BICOfiSDI
Contrada degli Omenoni N. 1720.