Pagina:Gazzetta Musicale di Milano, 1842.djvu/206

Da Wikisource.

- 196 -

i suoi figli. Vi hanno poche teste,per quanto bene organizzate, che resister possano a tanta fatica; è a dire che quella di Moschelés sia dotata di grande vigore. (G. M. de P.) — La musica a gran strepito pare vada a poeo a poco invadendo tutte le scene liriche d’Europa. I genii i più classici non sanno resistere all’esempio contagioso. Spontini, il celebre autore della Vestale, segue di tanto in tanto ei pure il torrente della moda. Un moto piccante di S. M. il re di Prussia lo fece ultimamente avvertito con, molto lepore della sua riprovevole mania. S. M., essendo stata tempo fa invitata ad udire una nuova composizione dell’illustre maestro, scritta nel moderno stile fragoroso, fu indispettito al vedere le tante trombe, tromboni, tamtam ed altri slmili soavi stromenti introdotti nella nuova composizione. Dopo alcune ore di così penoso divertimento, il Re lasciò la sala ddl’Accademia, e poiché al suo uscire trenta tamburi battevano alla distesa,S. M. esclamò sogghignando: a Lodato il cielo che alfine odo un po’ di melodia!» (Dal Menestrel.’) NOTIZIE VARIE. I. B. TEATRO AULA SCALA. Negli or passali quindici giorni abbiamo avute due novità alla Scala: una farsa in musica, di Donizetti, e un ballo del coreografo Villa. La prima, le Convenienze teatrali, imitata da una nota commedia dei Sografi, fredda e scucita congerie di lungaggini musicali senza gusto, senza sapor comico, senza novità di pensieri o leggiadria di immagini, tessuta a casaccio sul più insipido telaio di scene ora scurrili, ora platealmente goffe, ora diremo anche invereconde nella loro nullità. - Pare impossibile che l’autore àe’Elisir d’amore e dell’Ajo nelVìmbarazzo abbia potuto sprecare il suo tempo intorno a un tema sì infelice, e che dopo averlo vestito di abiti musicali sì meschini, non si decidesse a dare alle fiamme lo spartito, anziché mostrarne, alla luce della ribalta la nuda squallidezza. E sì che doveva aver udito più volte e le Cantatrici villane di Fioravanti, e la Prova di un’Opera seria di Gneeco, Opere entrambe del genere al quale egli studiò di avvicinarsi colle sue Convenienze, e che pure distano tanto da queste come un buon modello differisce da una pallida e snervata copia. Ma manco male quanto a Donizetti! Egli ha tanti bei meriti per pretendere a fronte alzata alfa corona della celebrità artistica, che è da perdonarsegli di tutto cuore se qualche peccatuccio può pesare sulla sua buona coscienza di maestro. Ciò che veramente fece inarcare le ciglia di stupore si fu il vedere che una sì digraziata creazione, forse a quest’ora ripudiata dal suo medesimo autore. potesse venir diseppellita dall’obblio ove merita di riposare per tutta l’eternità, ed essere trascinata pei Capegli sul palco scenico della Scala a far mostra della squallida sua cera e delle sue grottesche smorfie! - Or che diremo dell’esecuzione? - La più bella e fresca elùdente’ musica cantata al modo col quale si eseguirono alla Scala queste sconvenientissime Convenienze teatrali, avrebbe fatta ben trista figura. Immaginate dùnque che cosa doveva essere di un cattivo centone di quella fatta, ecc. - Il pubblico, che pure qui è qua ebbe voglia di ridere ni lazzi del Rovere, travestilo da vecchia comaraccia, il pubblico ha fatto severa ‘giustizia della cattiva scelta dell’Impresa, tanto che questa farsa in musica non comparve più a far dispetto al buon senso e al gusto dilicato della sana parte dell’uditorio. Il nuovo ballo la Fedra del sig. Villa è tessuto su un vecchio argomento mitologico che per la propria indole si offre antipatico a tutte le buone leggi della coreografia drammatica. In altro articolo faremo di dar le ragioni di quanto ora brevemente affermiamo. Intanto ci basti il dire che il ballo destò ben poco interesse e come azione psicologica e come quadro spettacoloso. Non mancarono le solite marcie militari, i soliti trionfali ricevimenti, i soliti ingressi solenni, i soliti capitomboli col grido obbligalo dal loggione; ma tutti questi ormai troppo usilati mezzi d’effetto hanno trovato poco meu che freddo il pubblico. Piacquero le danze. - La musica fu trovata senza colore e senza vita. - Gli abiti dei molti personaggi principali del ballo, benché nuovi e sfolgoranti, presentavano un bizzarro contrasto di verità di antico costume greco e di caricature da figurino delle mode! La reggia di Nettuno chiuse lo spettacolo con una delle solite tanto ripetute apoteosi a fuoco del Rengala, nella quale si vedeva il trono del Dio delfacque avanzarsi tirato da quattro cavallini di cartone! — Leggiamo in un foglio francese ■ Il celebre cantante c attore italiano Filippo Galli, quello stesso die lasciò tra noi si belle rimembranze nelle parti di Fernando della Gazza Ladra c il’rissavo nella Semiramide, ora ritirato dal teatro, trovasi al presente a Parigi.» Tempo fa venne annunziato in questa Gazzetta Musicale che Filippo Galli proponevasi di dar lezioni di canto in questa nostra città; osservammo allora che di questa determinazione del vaiente virtuoso doveano compiacersi tutti coloro ai quali sta a petto il bene dell’arte del canto e desiderano vederne affidato a vaienti professori l’insegnamento. L’udire ora che il Galli si trasferì a Parigi ne fa temere che quella splendida Capitale trattenga per sempre un artista di tanto valore. In questo caso non potremmo tacere il nostro dispetto die il mondo musicale milanese se lo sia lasciato rapire. Qui da noi, ove c’è tanta penuria di ìnslitutori dotati di vera dottrina e pratica, la perdita di Galli non sarebbe sì agevolmente riparata. — I nostri lettori ricorderanno le espressioni colle quali in un nostro breve articolo abbiamo nel passato foglio accennato al gran concerto dato ultimamente in Brusselles dal signor E. Berlioz. Ad appoggio di quelle nostre parole di lode e di simpatia per l’esimio artista, leggiamo ora in un giornale belgico, intitolato I’Eclair, una molto sottile e viva analisi della Sin fonia fantastica. 1 pregi estetici, e le bellezze di ispirazione, il vigor di pensiero, e la superior scienza di cui riplende questa composizione musicale tanto vantata per la sua poetica originalità, sono molto bene sentite ed indicate nello scritto critico accennato, e attestano della gratide estimazione in cui è avuto il signor Berlioz presso quanti amano veder allargati i confini dell’arte musicale e spezzati i vincoli dei pedantismo, dei quali si sforza ad incepparla la impotente ma garrula mediocrità. — Il secondo concerto dato dai signori Dòliter e Ronconi a Brusselles, il 17 ottobre, chiamò gran numero di spettatori nella Sala della Società filarmonica. 1 tre pezzi eseguiti da Dòhler hanno svegliato il più vivo entusiasmo, e furono la Ballata e la Tarantella graziosa composizione che servì in certo modo di. preludio, per il gran caprìccio sulla romanza di Guido e Ginevra, opera capitale nella quale è da ammirarsi ad una volta il sonatore c il compositore. (G. DI. de P. ) — A Londra nel teatro di Corent-Garden, si produsse ultimamente l’0|>era di Grelry Richard-Coeurde-Lion, ed ebbe un pieno successo. A Londra si ha ancora della stima iter la vecchia musica classica e se ue sanno gustare ie bellezze. Questa riverenza per. gli antichi maestri e questo culto, alle loro più vantate composizioni è nodrilo presso il scelto dilettantismo inglese da alcune Società musicali che appunto un sì lodevole scopo si propongono. Vi ha citi crede di poter supporre che anche in Milano alcuni valenti professori, in concorso con qualche zelante e colto amatore della buona musica, si adoperino per erigere ima fondazione musicale destinata appunto alla diligente e coscienziosa esecuzione dei capolavori delle migliòri scuole, e in ispccie delie più vantale composizioni strumentali. Noi facciamo voli perchè, se ciò non è finora che una speranza, possa al più presto avverarsi; tra noi e’è grande bisógno che l’alta educazione musicale venga aiutata e guidata da codesta specie di insegnamento pratico di cui per ora ci vengono troppo di rado dati dei saggi imperfetti. Torneremo di proposito su questo argomento, e ci adopereremo con tutte le nostre forze a giovare al buon avviamento della sperata istituzione, o Società Accademica che voglia dirsi, tosto che avremo potuto raccogliere i dati necessarii e le opportune nozioni. Noi ci lusinghiamo che le parole che sapremo dire su questo proposito saranno tali che e faranno più animosi nella diffìcile loro opera i benemeriti intraprenditori, c prepareranno il pubblico musicale ad incoraggiarla con sempre crescente favore. — Il teatro reale della Grand’Opera, a Berlino, celebrò Je nozze di S. A. R. ia Principessa Maria di Prussia con S. A. il principe reale di Baviera, colla prima rappresentazione del Guglielmo Teli di Rossini, dato col libretto francese, e non già, cerne per lo innanzi, con il lesto ridotto e sotto il titolo di Andrea Hofer, la qual riduzione necessitava non lievi alterazioni nella musica. Questo grandioso spartito, reintegrato di tal guisa nella pienezza della sua forma primitiva, venne accolto con clamoroso entusiasmo. (G. DI. di P.) — L’Accademia di canto, di ^Berlino, sotto la direzione. del signor Ronsenscagen, annunziò cinque Concerti Spirituali, dei quali farà parte un’Oratorio di nuova composizione di Sphoor. — A Lipsia l’Opera di Halevy la Bey ne ie Chyprg è diventala l’Opera favorita. — Il bello spartito i Due Sergenti del maestro Mazzuccato, composto tempo fa per le scene del nostro teatro Re, ove ebbe esito fortunato le poche sere che potè recitarsi, venne giorni fa riprodotto con molla fortuna sulle scene del Carlo Felice a Genova. Non abbiamo potuto negarci il piacere di far consapevoli di ciò i nostri lettori anche a rischio di essere accusati di avere derogato dalla nostra massima dì non impacciarci di notizie teatrali. — Il Signor Girolamo P«y»r invita nella Gazzella musicale di Vienna, N. 128 (25 ottobre 1842) i signori Maestri a risolvere il seguente canone enlmmatico Can. Aeniy. quinque l’oc. odo a CL. pop messo dal maestro cavaliere Ncukomm nell’anno 1SI4 suH’epitafio di Giuseppe Haydn. Per quanto difficile e complicato sembri questo ingegnoso tema, senza rigo, senza chiave, modo e misura, non offre però un impedimento insormontabile per la sua risoluzione, e nel caso che fra un mese il suddetto foglio non ne riceva una, il sig. Paycr si offre di risolvere quel canone in note. — Nella notte del 20 al 2J ottobre è morto, in età di 56 anni, il rinomato profetsore di violino al Conservatorio di Praga, sig. Pixis, fratello del noto pianista di questo nome. — L’Unione per la Musica di Chiesa a Wildenschwert nella Boemia, eseguì ultimamente la Creazione di Haydtj in lingua boema, e la ripetè il dì seguente. — L’intero introito delle contribuzioni pel monumento di Mozart a Salisburgo monta a 25,492 fior, c 33 car. V.V. — Il rinomato violinista Schupanzig disse un giorno dopo la esecuzione di un quartetto di Beethoven, u questo lavoro si capirò soltanto dopo 4000 anni „ Magra consolazione per l’esimio compositore! — Madamigella Pixis ebbe il 15 ottobre la sua serata sul teatro di Pestìi nelle Prigioni d’Edimburgo del maestro Ricci. Essa si distinse oltremodo nella parte di Giovanna, come altresì madamigella Wirnscr in quella di Ida, e il signor Rott in quella di Tommaso. — Il 22 ottobre si rappresentò per la prima volta con buon successo nell’I. R. teatro alla porta di Corinzia a Yienna l’opera buffa tedesca: Czaar e Falegname, del poeta e maestro Alberto Lortzing. L’autore mostra non. comune talento tanto nel libro quanto nella musica. — A Dresda ebbe un brillante incontro nel mese scorso la nuova opera, intitolata: Rienzi, libretto e musica del signor Riccardo Wagner di Lipsia, del quale abbiamo dati in questa Gazzetta alcuni belli articoli sulla musica in Germania. Fra poco si rappresenterà sul regio teatro di Corte di Berlino la sua nuova opera romantica* il Fuggitivo Olandese. (Gai. Mas. di Fien.J GIOVANNI RICORDI EDITORE-PROPRIETARIO. Dall’I. R. Stabilimento Nazionale Privilegiato di Calcografia, Copisteria e Tipografia Musicale di GIOV ANNI RICORRI Contrada degli Omenoni N- 4720.