i suoi figli. Vi hanno poche teste,per quanto
bene organizzate, che resister possano a tanta
fatica; è a dire che quella di Moschelés
sia dotata di grande vigore.
(G. M. de P.)
— La musica a gran strepito pare vada
a poeo a poco invadendo tutte le scene
liriche d’Europa. I genii i più classici non
sanno resistere all’esempio contagioso.
Spontini, il celebre autore della Vestale,
segue di tanto in tanto ei pure il torrente
della moda. Un moto piccante di S. M.
il re di Prussia lo fece ultimamente avvertito
con, molto lepore della sua riprovevole
mania. S. M., essendo stata tempo
fa invitata ad udire una nuova composizione
dell’illustre maestro, scritta nel moderno
stile fragoroso, fu indispettito al
vedere le tante trombe, tromboni, tamtam
ed altri slmili soavi stromenti introdotti
nella nuova composizione. Dopo alcune
ore di così penoso divertimento, il
Re lasciò la sala ddl’Accademia, e poiché
al suo uscire trenta tamburi battevano alla
distesa,S. M. esclamò sogghignando: a Lodato
il cielo che alfine odo un po’ di melodia!»
(Dal Menestrel.’)
NOTIZIE VARIE.
I. B. TEATRO AULA SCALA.
Negli or passali quindici giorni abbiamo
avute due novità alla Scala: una farsa in
musica, di Donizetti, e un ballo del coreografo
Villa. La prima, le Convenienze
teatrali, imitata da una nota commedia dei
Sografi, fredda e scucita congerie di lungaggini
musicali senza gusto, senza sapor
comico, senza novità di pensieri o leggiadria
di immagini, tessuta a casaccio sul più
insipido telaio di scene ora scurrili, ora
platealmente goffe, ora diremo anche invereconde
nella loro nullità. - Pare impossibile
che l’autore àe’Elisir d’amore e dell’Ajo
nelVìmbarazzo abbia potuto sprecare
il suo tempo intorno a un tema sì infelice,
e che dopo averlo vestito di abiti musicali
sì meschini, non si decidesse a dare
alle fiamme lo spartito, anziché mostrarne,
alla luce della ribalta la nuda squallidezza.
E sì che doveva aver udito più volte e le
Cantatrici villane di Fioravanti, e la Prova
di un’Opera seria di Gneeco, Opere entrambe
del genere al quale egli studiò di
avvicinarsi colle sue Convenienze, e che
pure distano tanto da queste come un buon
modello differisce da una pallida e snervata
copia.
Ma manco male quanto a Donizetti! Egli
ha tanti bei meriti per pretendere a fronte
alzata alfa corona della celebrità artistica,
che è da perdonarsegli di tutto cuore se
qualche peccatuccio può pesare sulla sua
buona coscienza di maestro. Ciò che veramente
fece inarcare le ciglia di stupore
si fu il vedere che una sì digraziata creazione,
forse a quest’ora ripudiata dal suo
medesimo autore. potesse venir diseppellita
dall’obblio ove merita di riposare per
tutta l’eternità, ed essere trascinata pei
Capegli sul palco scenico della Scala a far
mostra della squallida sua cera e delle sue
grottesche smorfie! - Or che diremo dell’esecuzione?
- La più bella e fresca elùdente’
musica cantata al modo col quale si eseguirono
alla Scala queste sconvenientissime
Convenienze teatrali, avrebbe fatta ben
trista figura. Immaginate dùnque che cosa
doveva essere di un cattivo centone di
quella fatta, ecc. - Il pubblico, che pure
qui è qua ebbe voglia di ridere ni lazzi del
Rovere, travestilo da vecchia comaraccia,
il pubblico ha fatto severa ‘giustizia della
cattiva scelta dell’Impresa, tanto che questa
farsa in musica non comparve più a far dispetto
al buon senso e al gusto dilicato della
sana parte dell’uditorio.
Il nuovo ballo la Fedra del sig. Villa
è tessuto su un vecchio argomento mitologico
che per la propria indole si offre
antipatico a tutte le buone leggi della coreografia
drammatica. In altro articolo faremo
di dar le ragioni di quanto ora brevemente
affermiamo. Intanto ci basti il dire
che il ballo destò ben poco interesse e come
azione psicologica e come quadro spettacoloso.
Non mancarono le solite marcie
militari, i soliti trionfali ricevimenti, i soliti
ingressi solenni, i soliti capitomboli col
grido obbligalo dal loggione; ma tutti questi
ormai troppo usilati mezzi d’effetto hanno
trovato poco meu che freddo il pubblico.
Piacquero le danze. - La musica fu trovata
senza colore e senza vita. - Gli abiti
dei molti personaggi principali del ballo,
benché nuovi e sfolgoranti, presentavano un
bizzarro contrasto di verità di antico costume
greco e di caricature da figurino
delle mode! La reggia di Nettuno chiuse
lo spettacolo con una delle solite tanto
ripetute apoteosi a fuoco del Rengala, nella
quale si vedeva il trono del Dio delfacque
avanzarsi tirato da quattro cavallini di
cartone!
— Leggiamo in un foglio francese ■ Il celebre cantante
c attore italiano Filippo Galli, quello stesso die
lasciò tra noi si belle rimembranze nelle parti di Fernando
della Gazza Ladra c il’rissavo nella Semiramide,
ora ritirato dal teatro, trovasi al presente a Parigi.»
Tempo fa venne annunziato in questa Gazzetta Musicale
che Filippo Galli proponevasi di dar lezioni di canto
in questa nostra città; osservammo allora che di questa
determinazione del vaiente virtuoso doveano compiacersi
tutti coloro ai quali sta a petto il bene dell’arte del
canto e desiderano vederne affidato a vaienti professori
l’insegnamento. L’udire ora che il Galli si trasferì a Parigi
ne fa temere che quella splendida Capitale trattenga
per sempre un artista di tanto valore. In questo caso
non potremmo tacere il nostro dispetto die il mondo
musicale milanese se lo sia lasciato rapire. Qui da noi, ove
c’è tanta penuria di ìnslitutori dotati di vera dottrina
e pratica, la perdita di Galli non sarebbe sì agevolmente
riparata.
— I nostri lettori ricorderanno le espressioni colle
quali in un nostro breve articolo abbiamo nel passato
foglio accennato al gran concerto dato ultimamente in
Brusselles dal signor E. Berlioz. Ad appoggio di quelle
nostre parole di lode e di simpatia per l’esimio artista,
leggiamo ora in un giornale belgico, intitolato I’Eclair,
una molto sottile e viva analisi della Sin fonia fantastica.
1 pregi estetici, e le bellezze di ispirazione, il vigor di
pensiero, e la superior scienza di cui riplende questa
composizione musicale tanto vantata per la sua poetica
originalità, sono molto bene sentite ed indicate nello
scritto critico accennato, e attestano della gratide estimazione
in cui è avuto il signor Berlioz presso quanti
amano veder allargati i confini dell’arte musicale e spezzati
i vincoli dei pedantismo, dei quali si sforza ad incepparla
la impotente ma garrula mediocrità.
— Il secondo concerto dato dai signori Dòliter e
Ronconi a Brusselles, il 17 ottobre, chiamò gran numero
di spettatori nella Sala della Società filarmonica. 1 tre
pezzi eseguiti da Dòhler hanno svegliato il più vivo
entusiasmo, e furono la Ballata e la Tarantella graziosa
composizione che servì in certo modo di. preludio,
per il gran caprìccio sulla romanza di Guido e Ginevra,
opera capitale nella quale è da ammirarsi ad una volta
il sonatore c il compositore.
(G. DI. de P. )
— A Londra nel teatro di Corent-Garden, si produsse
ultimamente l’0|>era di Grelry Richard-Coeurde-Lion,
ed ebbe un pieno successo. A Londra si ha
ancora della stima iter la vecchia musica classica e se
ue sanno gustare ie bellezze. Questa riverenza per. gli
antichi maestri e questo culto, alle loro più vantate composizioni
è nodrilo presso il scelto dilettantismo inglese
da alcune Società musicali che appunto un sì lodevole
scopo si propongono. Vi ha citi crede di poter supporre
che anche in Milano alcuni valenti professori, in concorso
con qualche zelante e colto amatore della buona
musica, si adoperino per erigere ima fondazione musicale
destinata appunto alla diligente e coscienziosa esecuzione
dei capolavori delle migliòri scuole, e in ispccie
delie più vantale composizioni strumentali. Noi facciamo
voli perchè, se ciò non è finora che una speranza, possa
al più presto avverarsi; tra noi e’è grande bisógno che
l’alta educazione musicale venga aiutata e guidata da
codesta specie di insegnamento pratico di cui per ora ci
vengono troppo di rado dati dei saggi imperfetti. Torneremo
di proposito su questo argomento, e ci adopereremo
con tutte le nostre forze a giovare al buon avviamento
della sperata istituzione, o Società Accademica
che voglia dirsi, tosto che avremo potuto raccogliere i
dati necessarii e le opportune nozioni. Noi ci lusinghiamo
che le parole che sapremo dire su questo proposito
saranno tali che e faranno più animosi nella diffìcile
loro opera i benemeriti intraprenditori, c prepareranno
il pubblico musicale ad incoraggiarla con sempre
crescente favore.
— Il teatro reale della Grand’Opera, a Berlino, celebrò
Je nozze di S. A. R. ia Principessa Maria di Prussia
con S. A. il principe reale di Baviera, colla prima
rappresentazione del Guglielmo Teli di Rossini, dato
col libretto francese, e non già, cerne per lo innanzi, con
il lesto ridotto e sotto il titolo di Andrea Hofer, la
qual riduzione necessitava non lievi alterazioni nella
musica. Questo grandioso spartito, reintegrato di tal
guisa nella pienezza della sua forma primitiva, venne accolto
con clamoroso entusiasmo.
(G. DI. di P.)
— L’Accademia di canto, di ^Berlino, sotto la direzione.
del signor Ronsenscagen, annunziò cinque Concerti
Spirituali, dei quali farà parte un’Oratorio di
nuova composizione di Sphoor.
— A Lipsia l’Opera di Halevy la Bey ne ie Chyprg
è diventala l’Opera favorita.
— Il bello spartito i Due Sergenti del maestro Mazzuccato,
composto tempo fa per le scene del nostro teatro
Re, ove ebbe esito fortunato le poche sere che potè
recitarsi, venne giorni fa riprodotto con molla fortuna
sulle scene del Carlo Felice a Genova.
Non abbiamo potuto negarci il piacere di far consapevoli
di ciò i nostri lettori anche a rischio di essere accusati
di avere derogato dalla nostra massima dì non
impacciarci di notizie teatrali.
— Il Signor Girolamo P«y»r invita nella Gazzella musicale
di Vienna, N. 128 (25 ottobre 1842) i signori
Maestri a risolvere il seguente canone enlmmatico
Can. Aeniy. quinque l’oc.
odo a CL.
pop
messo dal maestro cavaliere Ncukomm nell’anno 1SI4
suH’epitafio di Giuseppe Haydn.
Per quanto difficile e complicato sembri questo ingegnoso
tema, senza rigo, senza chiave, modo e misura, non
offre però un impedimento insormontabile per la sua
risoluzione, e nel caso che fra un mese il suddetto foglio
non ne riceva una, il sig. Paycr si offre di risolvere
quel canone in note.
— Nella notte del 20 al 2J ottobre è morto, in età
di 56 anni, il rinomato profetsore di violino al Conservatorio
di Praga, sig. Pixis, fratello del noto pianista
di questo nome.
— L’Unione per la Musica di Chiesa a Wildenschwert
nella Boemia, eseguì ultimamente la Creazione di Haydtj
in lingua boema, e la ripetè il dì seguente.
— L’intero introito delle contribuzioni pel monumento
di Mozart a Salisburgo monta a 25,492 fior, c 33 car. V.V.
— Il rinomato violinista Schupanzig disse un giorno
dopo la esecuzione di un quartetto di Beethoven, u questo
lavoro si capirò soltanto dopo 4000 anni „ Magra
consolazione per l’esimio compositore!
— Madamigella Pixis ebbe il 15 ottobre la sua serata
sul teatro di Pestìi nelle Prigioni d’Edimburgo del maestro
Ricci. Essa si distinse oltremodo nella parte di
Giovanna, come altresì madamigella Wirnscr in quella
di Ida, e il signor Rott in quella di Tommaso.
— Il 22 ottobre si rappresentò per la prima volta con
buon successo nell’I. R. teatro alla porta di Corinzia a
Yienna l’opera buffa tedesca: Czaar e Falegname, del
poeta e maestro Alberto Lortzing. L’autore mostra non.
comune talento tanto nel libro quanto nella musica.
— A Dresda ebbe un brillante incontro nel mese
scorso la nuova opera, intitolata: Rienzi, libretto e musica
del signor Riccardo Wagner di Lipsia, del quale
abbiamo dati in questa Gazzetta alcuni belli articoli
sulla musica in Germania. Fra poco si rappresenterà
sul regio teatro di Corte di Berlino la sua nuova opera
romantica* il Fuggitivo Olandese.
(Gai. Mas. di Fien.J
GIOVANNI RICORDI
EDITORE-PROPRIETARIO.
Dall’I. R. Stabilimento Nazionale Privilegiato
di Calcografia, Copisteria e Tipografia Musicale di GIOV ANNI RICORRI
Contrada degli Omenoni N- 4720.