Pagina:Gazzetta Musicale di Milano, 1842.djvu/224

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A voi."altri bravi Milanesi"avvezzi alle cavatine e alle arie donizettiane piene di leggiadrie e di fiori melodici, farà senso che tra noi possa aggradirsi questa specie di vecchia musica classica. Ma che volete! Ciascuno ha i suoi gusti. È della musica come della lettura... Chi si diverte coi romanzetti alla Balzac, chi colle lezioni filosofiche alla Cousin: il tutto sta nell’educazione che s’è avuta... Beati coloro che furono musicalmente educati a non dilettarsi che di caballette, e motivi da contradanze! Tiriamo innanzi colle notizie - Parecchi artisti italiani si recarono a visitare le contrade del Reno e del Meno con maggiore o minor fortuna. Mi limiterò a citarvi Bazzini, l’ottimo violinista, e Ronconi. Avemmo anche Thalberg, il quale non si fece sentire che ad una delle nostre serate musicali. Passò quindi in Inghilterra, tutto sollecito di mutare il paese dei fiorini in quello delle ghinee. — Döhler dà qui un concerto oggi stesso - Ve ne informerò con altra mia. Il vostro amico, il bravo maestro Hiller, ha pubblicato qui una composizione musicale d’un genere nuovo destinata ad aver molta fortuna in Germania non solo ma ed anche in Italia, voglio dire, dei quintetti senza accompagnamento per due bassi, due tenori ed un soprano. Ve ne spedirò quanto prima un esemplare, e il vostro Ricordi farà bene a procurarne a’suoi concittadini una versione italiana, e dico farà bene perche questa la è musica che deve piacere anche al gusto dei dilettanti del genere melodico.

G. G.




NOTIZIE ITALIANE — Genova. Camillo Sivori di ritorno dal brillante e proficuo suo viaggio a Vienna, Berlino e Pietroburgo diede un’accademia nel maggior teatro di questa sua patria ove eseguì un bel concerto di sua composizione, la Preghiera del Mosè sulla sola quarta corda, fantasia dell’incomparabile suo maestro Paganini ed il Carnovale di Venezia. In ogni pezzo seppe vivamente gradire al pubblico, che desiderò la replica del Carnovale, vivacissimo capriccio, in cui il valoroso violinista parve superare sè stesso. Tutti rimasero meravigliati della felice modificazione operatasi ne’ modi esecutivi del Sivori il quale aveva sempre mostrato una troppo evidente e viziosa tendenza a sorprendere collo sfoggio d’immani difficoltà: ora egli, fattosi accorto che senza espressione la musica può quasi dirsi un vano suono, a quel linguaggio divino s’ispirò e seppe meritare il titolo di ottimo artista. Parigi e Londra che, or sono circa quindici anni, ammirarono il precoce ingegno del Sivori, quanto prima potranno trovar pienamente avverate le belle speranze che di lui avevano concepite.

— FIRENZE. Gli allievi delle Scuole di musica dell’Accademia delle belle arti nello scorso autunno formarono eletto trattenimento della Villeggiatura della Corte nell’I. Villa del Poggio a Cajano. Il valente maestro Ceccherini come capo e direttore ha diviso i suoi alunni in tre compagnie, ciascuna delle quali a vicenda eseguì un’Opera buffa nel teatrino di quella villa che tre volte la settimana si aprì a’ divertimenti musicali a cui si poteva esser ammesso mediante biglietto d’invito. La scuola di violino, che tutto deve all’egregio cav. Giorgetti, ha fornito all’orchestra non meno di una ventina di suonatori. Le Opere furon fatte venir da Napoli e benché non recenti, nè a dir vero qui molto note, pure nel loro genere assai aggraddirono. Una fu l' Anno e un giorno, l’altra il Ventaglio del maestro Raimondi, la terza che più fralle altre brillò s’ebbe ad intitolare - Il ritorno di Gennariello (aliàs Pulcinella poi Columella) dagli studj di Padova scherzosa musica del Fioravanti figlio. — II sopranominato Giorgetti non è meno abile maestro di violino, che dotto e imaginoso compositore. Le sue opere istromentali sono già apprezzate fra le migliori in Italia. Egli adesso, rivolti i suoi studj alla musica sacra, a quel sublime genere in cui l’uomo, celebrando l’immensità di Dio, può innalzarsi alla più elevata meta musicale, scelse il Dies irae che musicò a quattro voci con accompagnamento d’orchestra, e ne affidò la pubblicazione all’Editore Lorenzi. Quest’opera, la cui associazione importa 5 fiorini toscani, non mancherà al certo di venir ricercata da chi coltiva la bell’arte, in ispecie da ogni maestro di cappella: il nome dell’autore ne assicura del distinto suo merito.

— ROMA. L’Accademia di S. Cecilia, una delle più celebrate unioni musicali d’Europa, non è guari nella grande Sala del palazzo detto di Venezia fece eseguire per ben sette volte lo Stabat Mater di Rossini in un modo degno di quel tanto decantato capolavoro. La numerosa orchestra componevasi da’migliori professori della città sotto la direzione del maestro Angelini, e tanto essa quanto i cori, a cui presero parte non pochi dilettanti, presentarono un complesso tale che Roma in nessuna altra occasione ha veduto l’eguale. Indescrivibile effetto produsse la musica ed in ispecie l’introduzione sì patetica e maestosa; il coro a voci sole, immenso per concepimento e per fattura; l'inflammatus, divina ispirazione, ed il mirabile quartettino senza accompagnamento. Nell’interpretare lo Stabat si procacciarono applausi vivissimi il tenore Caldani ed il basso Dewisten, ambidue abili dilettanti e le signore Fanvet e Parisotti. Gli appassionati pel bello musicale si lusingano poter assistere a qualche altra esecuzione di un’opera che più si sente maggiormente rapisce. — Le cinque società filarmoniche di Roma hanno dato un grande festival in onore del maestro Spontini che vi si aspetta verso la fine di questo mese. Il programma di questa solennità si compose di varj pezzi scelti dalle Opere dello stesso Spontini e di alcuni frammenti di musica sacra di antichi compositori italiani come Leo, Jomelli, Palestrina, Allegri, Durante, Caldara ecc. Così trovasi stampato nel Débats.



NOTIZIE ESTERE

TEATRO ITALIANO DI PARIGI.

LINDA DI CHAMOUNIX - Opera in 3 atti di G.Donizetti.

Prima rappresentazione.

Diamo in compendio il giudizio della France musicale, giornale che per l’addietro non si addimostrava gran fatto favorevole all’autore dell’Anna Bolena. • Un’Opera nuova vuolsi udire più d’una volta a ben comprenderne tutte le bellezze, ma la Linda anche alla prima recita ricevette il più favorevole accoglimento dal pubblico; vivi applausi seguirono a gran parte dei pezzi, di che si compone questa Opera, e l’esito fu confermato al finire della rappresentazione da reiterati bravo. Una leggiadra aria piena di originalità e di leggerezza, cantata mirabilmente dalla signora Persiani sulle parole O luce di quest’anima! una toccante ballata di madamigella Marietta Brambilla, un grazioso duetto tra le due cantanti nel secondo atto, un duetto di forma suffìcentemente nuova tra Mario e Lablache nell’atto 3.°; un quintetto senza accompagnamento pieno di grazia e di espressione e composto senza voci di soprano, un incantevole duetto finale fra madama Persiani e Mario, molti passi teneri e patetici per Tamburini, qualche bel giuoco di insieme nei cori; ecco le cose applaudite la prima sera. Può affermarsi che quest’Opera è ricca di musica ben composta e merita la riputazione che seppe procacciarsi a Vienna.» La nostra imparzialità ci impone di aggiugnere che altri giornali musicali parigini, e tra questi la Gazette et Revue musicale de Paris, severissima di solito nei suoi giudizii ed ispirata da molta dottrina, non esaltano con troppo calore il merito della Linda anzi a quest’ultimo foglio sarebbe piaciuto che Donizetti ringiovanisse un po’ più il suo stile e non cadesse in reminiscenze e tolte da sè stesso e dagli altri, e fosse qui e qua meno prolisso e vago.... A coloro poi i quali volevano far credere che Donizetti, scritto avendo la Linda per Vienna si fosse sforzato a germanizzare la sua maniera di comporre, la or nominata Gazette musicale de Paris replica osservando che a suo giudizio la nuova Opera di Donizetti non è meno italiana di tutte le altre sue maggiori sorelle; sempre la stessa spontaneità, la stessa chiarezza di melodia, le stesse forme, gli stessi ritmi. La stromentazione è brillante ed elaborata senza offrire la menoma rassomiglianza con quella de’grandi maestri tedeschi. — Al Grand’Opéradi Parigi si stanno facendo le prove del Carlo VI di Auber. — Il signor Onslow, l’autore dei tanto lodati quartetti e quintetti per istromenti d’arco, fu nominato membro del R. Istituto di Francia, al posto lasciato vacante dalla morte di Cherubini; egli ebbe 19 voti e vinse quindi la concorrenza del signor Adam, l’autore del Postillon de Longjumeau e della musica del ballo la Gisella, il quale non ne ebbe che 17. — La G. M. de Paris dopo aver significato con parole molto piccanti il modo poco plausibile col quale il nostro librettista signor G. Rossi smozzicò, e smagrì a suo capriccio il bel dramma fransese la Grace de Dieu dei signori D'Ennery e Lemoine per cavarne fuori la sua Linda di Chamounix, aggiugne: «In generale i poeti italiani non sono gran fatto felici nelle modificazioni cui sottoppongono i poemi francesi. Quando ci svaliggiano, il meglio che ponno fare egli è di non cambiar in nulla i loro furti» e tira via con una filza di esempii di libretti italiani rubati con tutta disinvoltura alla scena francese. — Pare ormai certo che il celebre violinista Beriot abbia accettato il posto di professore di violino al real Conservatorio di Parigi, in luogo del defunto Baillot.

— VIENNA. Due delle maggiori notabilità sul violino occupano in questo momento il mondo musicale Viennese. Hauman diede tre concerti in cui soddisfece più agli intelligenti che alla massa del pubblico. Vieuxtemps, appena giunto, seppe che dovevasi dare un’accademia a beneficio de’ poveri, e tosto si offrì di prendervi parte, immenso successo coronò la generosa azione e la singolare bravura del celebre artista. — Lo Czar e il Carpentiere, Opera di Lortzing, che in tutta la Germania ottenne brillantissimo esito, fu recentemente rappresentata al Teatro della Porta Carintia con grandi applausi.

— STUTTGARDA. Ultimamente venne qui posta la prima pietra d’un monumento eretto per commemorazione del ventesimoquinto anniversario dell’avvenimento al trono del reguante sovrano. In questa occasione solenne quattrocento tra professori e dilettanti eseguirono nella Cattedrale il Te Deum di G. Haydn; il giorno stesso nella Chiesa Cattolica si eseguì la famosa messa in re maggiore di Cherubini. — Ai signori Listz e Rubini venne conferita la croce di cavaliere dell’ordine d’Ernesto di Sassonia. In oltre il signor Listz fu nominato maestro di Cappella del Granduca di Sassonia Weimar. Le nuove sue funzioni lo obbligheranno a dirigere i concerti della Corte e a dimorare a Weimar tre mesi dell’anno. — Tutti i teatri dipartimentali della Francia fanno a gara a riprodurre il Duca D'Olonne, dello stesso Auber che tanto successo ebbe a Parigi lo scorso inverno. — La Fille du Regiment del nostro Donizetti venne prodotta ultimamente a Lilla, in Francia. Ecco le parole severe anzichenò colle quali L’Echo du nord si esprime intorno al merito di questo grazioso spartito. . Donizetti l’Autore di Lucia di Lammermoor ha dato, con questa Figlia del Reggimento, il suo primo saggio come compositore Francese. Sebbene siasi accostato alla nostra scuola in questo che si sforzò ad essere più vero nell’esprimere gli affetti e dipingere i caratteri e le situazioni, rimase però al dissotto delle altre migliori sue composizioni. All’udire la musica della Fille du Regiment, si è meno imbarazzati a trovar dei pensieri leggiadri che non delle idee nuove. Qui e qua il compositore ha saputo seminare il suo spartito di graziosi motivi; e qui e qua seppe anche dar saggio di felice memoria rubacchiando dei concetti non pochi alle partiture francesi che gli fecero più viva impressione». Continua il critico esaminando alcuni pezzi ne’ quali la verità drammatica, che tanto vuol essere curata nella musica del genere francese, fu dal celebre italiano poco finamente interpretata. — Nella città di Gand si sta preparando l’esecuzione dello Stabat Mater di Rossini. Seicento e più parti tra orchestra e cantanti faranno udire questa grandiosa composizione sacra del sommo nostro Compositore. Gand è la prima città del Belgio che avrà ad udire completo e colla original partitura lo Stabat di Rossini.



NUOVE PUBBLICAZIONI MUSICALI DELL' I. R. STABILIMENTO NAZIONALE PRIVILEG.° DI GIOVANNI RICORDI.



,,O luce di quest'anima,, RECITATIVO E CAVATINA PER SOPRANO CON ACCOMPAGNAMENTO DI PIANOFORTE Composta a Parigi per la sig.a Persiani ed aggiunta alla sua Opera LINDA DI CHAMOUNIX DAL M.° CAVALIERE G. DONIZETTI 13061 Fr. 1 75.




LE PETIT SAVOYARD Impromptu pour le Piano

SUR LA BALLATA DE L'OPERA LINDA DI CHAMOUNIX DE G.DONIZETTI PAR C.G.LICKL 14309 Op. 67. Fr. 2.



GRAND DUO pour le Piano à quatre mains SUR LES SOIRÉES MUSICALES DE ROSSINI PAR ED. WOLRFF 13701 Op. 72. Fr. 5.



GIOVANNI RICORDI EDITORE-PROPRIETARIO. NB. Si unisce a questo foglio il pezzo N. 8 dell’ANTOLOGIA CLASSICA MUSICALE. Dall’I.R. Stabilimento Nazionale Privilegiato di Calcografia, Copisteria e Tipografia Musicale di GIOVANNI RICORDI Contrada degli Omenoni N 1720.