Pagina:Gazzetta Musicale di Milano, 1843.djvu/134

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ic. L’educazione attuale de- nostri cantanti è insuf:ntc onde ottenere quel faro largo, maestoso, pieno >oesia c di succo, che è passato oggimai al più iplcto. stato di tradizione. Nell’udire queste voci lernc o mancanti d’espressione, o possedendone una tutta convenzionale ed affatto sbiadita; nel vedere questi attori o immobili come statue o scalpitanti come deplorabili mimi, nello scorgere la parola del poeta uscire monca,.contraffatta, alterala da-ugole incapaci (li unire in un solo c magnifico getto il pensiero poetico c la nota del.maestro che lo colorisce, nel contemplare l’imbarazzo, l’indecisione, l’inesattezza, la trascuranza, l’insufficienza di questi esecutori, ò pur forza convenire clic la riabilitazione musicale a cui si tende c clic tanti sospirano, debile essere preceduta; olire clic dall’educazione del pubblico, da quella.degli artisti, clic si vogliono fare gl’interpreti delle colossali produzioni d’un’epoca clic è pur tanto lontanadalla- nostra benché sia tanto vicina. lo non vi parlerò diffusamente della musica dclVEdipo; la ricchezza delle melodie, la potenza dcll’espressione, il lusso del colorito appassionato, sono le qualità eminenti di questo spartito clic dopo quasi mezzo secolo di vita ha ancora tutta la freschezza, tutta la vivacità, lutto lo splendore d’un fiore.appena sbucciato. Gl’intelligenti clic assistettero a questa riproduzione ammirarono molti pezzi, il «Sui., effetto è intieramente dovuto alla grandezza ed alla felicità del pensiero, giacché Sacchini c la sua epoca ignoravano ancora i grossolani artificii, cpn cui si giunge al giorno d’oggi a velare la nullità dell’idea sotto ammassi prodigiosi di suoni, Forse la fattura dei pezzi- è troppo monotona in Sacchini, forse, s’egli fosse vissuto più tardi, avrebbe cercalo di approfittare dei grandi progressi fatti dal contrappunto, ma ad onta di tutte le osservazioni clic possono farsi sull’Edipo resta però dimostralo esser questa l’opera d’un grande artista,, c che molti dei pretesi lavori contcmporaYiei, spogliali clic fossero da tutta quella assordante corteccia di combinazioni armoniche, con cui seducono l’ignorante ammirazione della classe più numerosa degli spettatori, resterebbero ben poca cosa di fronte a questa semplice c ispirata creazione dell’antico compositore italiano. Credetemi intanto Vostro affezionatissimo volta, ne.rimase tanto stupito, che tenne le ni: per qualche tempo; copiandosela poi egli sto; avanzata con’sotto il testo tedesco, scrisse sul fiNECROLOGIA Carolina Pichlcrj nata essa, il cui Agdloclc fu è morta a rcincr, illustre autrice e poeradotto quasi in tutte le linmi ispirarono tanti composiVicnna ove nacque, il 9 luglio in età di 74 anni, c venne sepolta nel cimitcrio (li Wahring, ove riposano le ceneri di Beethoven, Scyfhicd e Schubcrt. La sua casa era il convegno dei principali letterati ed artisti. Fra i grandi maestri ella conosceva personalmente Gluck. Mozart, llaydn, Sa. fieri, c seppe ne’ suoi discorai dipingere la caratteristica di ognuno in modo tale, clic si credeva vederli. Le sue Memorie saranno pubblicate fra poro. (Estratto dai fogli di Vienna) etlcrc majuscolc: Opus summum l n i stimmi YV. A. Mozart. Beethoven, iin anno prima di morire, si fece caldo partigiano di questa composizione sacra;’ all’occasione clic Godofrcdo Weber si scagliò con insolènzà inaudita contro di essa, fugando perfino che fòsse vero parto di Mozari) (-1). Fu allora che Beethoven-in una sua lettera stampata, mise per còsi dire in ridicolo le asserzioni dj G. Weber, protestandosi sino affilili suo respiro il più granile veneratore di Mozart. - Le quali cose tutte si possono leggere nei varj opuscoli a ciò’relativi, pubblicati a Vienna negli anni 1820-27 dal venerabile aliate Stadler, dotto c rinomalo e di n i però (1) l’ino dall’anno scorso i lettori di questa Gazzetta furono avvertiti trovarsi al presente la partitura• originale di questo Requiem all’E lì. Biblioteca diVienna. NOTIZIE MUSICALI DIVERSE — Milano. Nella scorsa domenica ci venne udita nella chiesa di. Santa’Maria del Carmine una nuova musica quasi tutta appositamente scritta per questa circostanza dal noto maestro Giovanni Toja, della quale ci affrettiamo di render notizia ai nostri lettori come dicono clic deve giovare al nome del compositore. Già altre simili sue produzioni vennero ascoltale nel pubblico; ma comparando il nuovo coll’antico,’non temiamo di affermare che le più recenti mostrano un notabile progresso nel maestro cosi nel maneggio dc’mezzi artistici, come nella comprensione del carattere di clic voglion essere improntate le sacre armonie. Meno alcuni tratti, in generale il suo lavoro aveva un portamento grave c maestoso clic beii corrispondeva alla maestà del soggetto cd alla santità dell’augusto luogo in.cui era ascoltato. L’istrumcntazione, clic componcvasi di ’seli violoncelli c contrabbassi, accompagnali dall’organo, c di quando in quando.dalle levitiche corde di un’arpa, offriva quasi sempre un insieme si grato clic l’anima si sentiva rapita a soavissime commozioni. Sopra tutto vuole essere encomiato il modo con clic venne adoperato l’accompagnamento dell’organo i cui varj stranienti vennero sì opportunamente e si felicen si dovrebbe: Un nostro collaboratore niente interpolati l’uno aH’altro da non lasciar cun modo desiderare i molteplici effetti di una vera orchestra; di ciò vuol esserne data lode al maestro che ha saputo cavare un grandissimo partilo dà elementi.troppo limitati. Del resto noi potremmo esser tacciali di lusinga se mentre annunciamo in compendiò ciò che abbialo trovato di bene, ominellcssimo alcune amichevoli osservazioni che. come sogliam sempre, ci pare di dover fare per quanto si può comprendere c giudicare dall’udire una sola volta una musica.piuttosto elaborata. E prima di tutto ne é sembralo che i varj concetti di clic sono costituiti.lutti i pezzi non sono abbastanza tra loro ben legati; perché rare volle l’uno richiama l’altro naturalmente; c cosi tutte le singole parti che sovente sono ben condotte, non giungono sempre ad 1111 fine corrispondente ài principio e all’andamento: più d’uno dei varj versetti termina in modo che a qualcuno potrebbe parere incompleto. Ne parve però che il compositore avrebbe dato 1111 più perfetto sentiménto religioso alle sue melodie facendo minor uso. massime ne’cori, di note puntate e sillabale, c tralasciando alcune maniere che risentono alquanto del profano, come sincopi soverchiamente, insistenti c messe di voce troppo spinte c scoperte. K ornai consentito che il canto ecclesiastico non ama i suoni troppo vibrati che disdicono alla religiosa venerazione di chi prega. L’estetica dice prega deve usar modi sommessi; perciò 1 ma! elevare, la voce di uii tenore, nè ad ad un la di petto, se non quando il canto sia incorp rato a tutto il pieno all’(strumentazione, od in alcu... luoghi di rapido passaggio. Questa idea potrà sembrare solìstica a qualcuno; ma chi sente nell’animo la vera II indole della musica sacra forse non la ravviserà desti- |.tuffa- di fondamento; c il maestro Toja, di cui stimiamo j l’ingegno pari alla modestia, saprà per avventura farne |i buon conto nelle sue opere avvenire. Queste mende 1101l’tolgono del rimanente alla sua j: musica il pregio che abbiamo già.notato di nobile c stu-: diala. Se le sue immagini non sono sempre originali, le sue frasi sono sempre gentili-e l’effetto c sempre dilettevole. Con maggiore tenacità di proposito e con ordinamento migliore raggiungerà quella mela à cui. già; stende la mano. Noi gli facciamo coraggio c emigrata- j lazioni, c.lo animiamo a progredire, certi clic farà onore aliarle e al proprio nome. T. L. — Nella corrente settimana avrà luogo nella gran sala del Ridotto dell’I. R. Teatro alla Scala un’accademia vocale cd istrumentalc nella quale si produrranno-il pia- j ■lista francese Illusili. lodato nella Biografia Universale del Fétis, madama Diu resi distinta cantante da con- | certo, e la giovane figlia di quest’ultima, pianista mi- I; offessa. Vienna, Monaco, Trieste, VeneziS, c Padova 1 hanno già applaudito alla valentia degli or nominati artisti.; — Rmu. Nel Folletto opera nuora del-chiaro maestro 1 le cantilene sono sempre chiare e spontanee e j, „ OI, l’istril 111 e 111.-izi0110 è facile, brillante, ed armoniosa". Fra i j

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suo Requiem per la Chiesa, ciò solo „ ti|||c (oijvieril; la ballata delle donne, un duetto, alcuni I,;so immortale, e L illustro Miller, succes- |; smiarcj,ie| primo, la stretta del quale non "corèi- I indo in alcun modo al ben elaborato adagio, c diccsi!| edut,unente essersi già presi i concerti onde poterla || VARIETÀ. ci invita a far: |M«e«parole sol ESecataSenaa «11 Mozart. Questa Gazzetta Musicale, nel suo N. 22 del corr. anno, contiene un articolo nel quale, fra le altre cose si -legge: 11 Chi non conosce il suo Requiem (cioè di Mozart). nulla conosce di granile 111 fatto ili musica. Questo capolavoro non può ad altra cosa meglio paragonarsi che al Giudizio Universale di Michelangelo. «L’autore di un altro articolo nell’ultimo N. 29 di questa stessa Gazzetta Musicale-, ’ sembra esser in parte di 111111 opinione diversa’. Quantunque il mondo intero, che questo componimento sacro fino dal primo suo apparire percorre,-senza posa, abbia già da tanto tempo deciso della sua;’ supremazia- su tulli 1 componimenti consimili, c renda superfluo ogni elogio di esso, nondimeno’ merita di. ossei- qui notato il conto che ifehhero i seguenti tre jì Coppi ’maestri. Giuseppe llaydn di; giunte |i cambiare, l’a solo di flauto egregiamente eseguilo dal 1 in età 1 MC(|Ietti. una specie di romanza à due tioci’fra la Olivicri cd il Tatti, il successivo terzetto col Luzio, il duello fra questi c Tatti si espressivo pel cantabile e si caratteristico nell’islrumcìitalc, non clic l’aria filiale. Nacquero al compiuto esito di questo non volgare spartori. taluno de quali non aveva una parte a se confacente (che il Folletto era stato scritto per tuli’altra compagnia e doveva esser rappresentato a Lisbona!, la debolezza della stretta del finale primo qualche pezzo poco variato, alcune melodie 11011 scevre da reminiscenze, una gentile giovane attrice cantante contro sua voglia costretta ad indossare la veste-di una vecchia baronessa, mal umore 11011 represso 111 parecchi spettatori smaniosi del lirico tragicismo, scene e vestiario disdicevoli... {Estratto da.lettera) — ’.Napoli. Al teatro del Fondo venne rappresentato l’Adolfo di’Cerva! ossia i Montanari Scozzesi, poesia di Bidera con nùova musica del maestro Aurelio Bruno; mediocre fu giudicala la composizione, mediocre, trovossi l’esecuzione, scarsi applausi accolsero-l’una e l’altra. — Bologna. Messa nuova del maestro Tadolini per la solennità di S. Pietro. Dopo upa sola audizione è impossibile informare dettaglia laincnte i lettori dc’singoli pregi c dei diretti di una partitura religiosa sviluppata a largite proporzioni cd affidata a huon numero di cantanti c ad un’intiera orchestra. Da quanto sic potuto a tutta prima giudicare puossi -francamente asserire che il maestro Tadolini Im prodotto un lavoro clic grandemente lo onora, C che va annoveralo fra i migliori in questi ultimi tempi uditi nelle nostre chièse si spesso ustionanti di molivi profani c delle oricalchichc. tram-, he. Fra gli esecutori vocali emerse il sommo’Donzelli, il Nestore deTenori’ italiani, la cui voce ’produsse una profonda sensazione; nella parte istrumentale vennero distinti gli a soli del Ccnlroni, del Brizzi, del Liverani ’ c del Parisini. — Il Pianista Golinelli. - Questo indefesso giovane ha testé composto una raccolta di dodici Sludj pel proprio istromcnto, i quali non hanno ad invidiare quelli che ora ci giungono da oltremente, c a non dubitarne, apporteranno al loro autore fama non passeggiera. — Paiiigi. I nuovi sistemi di intisicografia si tengon dietro l’uno all’altro con una spaventevole rapidità. Son pochi mesi che qui gcltaronsi nella consumazione musicoarlislicó-coiniuercialc i progetti di Ramburcs, di àliqucl ecc., cd ceco clic già ne sbuccia fuori 1111 altro, quello dgl Raymond, col titolo di Essai de simplification musicoyrafique aree unprecis anulitiqxie desprincipauxsj/stèmes de notatìonniusicale propósés depuis le sviziente siitele. In esso riesce nssni interessante la tavola di confronto,dei diversi sistcnìi di Sauvcur (1701), Motz de-la Saljc (172S), Salcllc’(IS05), Rousseau (174->); Roinanò (ls-t-2), Rambures (1S-13), Piovosi (IS33). Raymond (is-i.3), Berlini.(1S12), Blein (1S3S), e Gambale (IS-il). Parigi e Milano furono i campi più fecondi per la sciniogralia musicalo. Nella prefazione, del libro del Raymond leggasi quanto segue: -, Tutti i sistemi che finora si proposero sono più 0 meno incompleti, c spesso si ripeterono gli stessi errori, ciò che lascia supporre la maggior parte degti autori non esser stati al fatto dei sistemi anteriori. Mi sono pertanto propostogli stendere una Classificazione ragionala de’ varii sistemi di notazione musicale, e di analizzarli sotto un punto di vista’generale, affinchè lutti ad un colpo, d’occhio aie potessero disccrnerc i difetti radicali, c riconoscere le difficoltà incielili c le condizioni indispensabili per-poter far meglio del sistema in uso. Nella seconda parte io stesso ho posto un primo saggio di semplìficazione’musicografica: non ho cercato, come molti altri, di esser straordinario pel solo piacere della novità, ma ebbi unicamente l’intenzione di riuscir di utilità, immaginando qualche cosa di semplice, c nell’islesso tempo consimile a quanto c già conosciuto, per non lottare colla forza dell’abitudine clic è sempre assai malagevole a vincere.» Ciò potrà servire a dare un’idea delia disposizione e dello scopo dell’opera. — Rettificazione - La Francc musiculc nel suo numero del 9 luglio stampa: De Gànes on nous ’signalc un jeùne talenl sur le piano qui fait grande sensa■. I lion, C.-A. Pambini. doni Ics cvmposilions soni aussi 111 alcuni || tr£s femarquablcs. Aious rendrons compte de deux si-nxirnri. ocuvres pour le piano da jeune Pambini; elles meritent tonte notre attentimi. Invece ili Pambini, deve leggersi Gambini, l’autore degli Sludj, do’Capricci sopra motivi del Corrado d’Altamura, delia Saffo, della Pestale, (Iella Maresciallo d’A nere, del Giuramento, ecc. — Vikana. S, ài. l’Imperatore accolse graziosissimamente L’Album Beethoven, offertogli per la sua Biblioteca dal signor Mochetti, I- R. negoziante di àlusica, nell’occasione che si pensa all’erezione di un monumento dei celebro maestro nella sua città natia, e degnossi di contribuirvi la somma di cento fiorini moneta di convenzione. Altri sussidj ragguardevoli vennero dati al signor Mochetti al medesimo scopo: S. ài. l’Imperatrice’madre, gl’Imp. Arciduchi Carlo c FranBacli, pervenutagli quest la partitura per la prima

Carlo. LL. àlM. i Re di Prussia c di Sassonia..Questo Album cornicile composizioni originali di CI10pin,

Cli Czcrtiy, Diililer, Hensclt, Kalkbrcnner, Liszl, àiendelssolui, àloselìcles, Taùlieri c Thalberg. L’editore manderà I’ importo di 500 copie alla cassa dei Comitato a Borni. - Il maestro Dónjzclti c partito il giorno 11 luglio per Parisi in compagnia del maestro Salvi. - Thalberg ’partilo per Londra, sposa mad. Bouchot, vedova del pittore storico di tal nome, e figlia dal celebre cantante Lnblache. - Il Freyschillz di Wcbor si n plauso in lingua boema a Praga’. tGazz. Mus. P GSRVAXXS flSBCd&BSE&I EBITOSS-PROenitT.lKIO. BDaJS’I. BG. StaBiiBiomsMtf© Xazioiuiale l’ri-vlBeiA’iatto di Calcografia, Copisteria e ’d’ipografia Msasieaie «Hi GlfiXAXXI EESCORB5I Contrada degli Omenoni zV. 1720.