Pagina:Gazzetta Musicale di Milano, 1843.djvu/176

Da Wikisource.

j prete dell’Internunzio,’cavaliere di Schwarzhuber, lo. accompagnò a tal fine in quella mattina a Rifaul Ba’ scià (1) per la cui mediazione doveva essere inlrodolto I dal Sultano. Arrivati entrambi nella villa di Rifaut BaJ scià, unitamente al gran pianoforte dell’artista, giunto O colà sur una nave più grande, il Ministro degli affari esteri li fece accompagnare al palazzo Bcilerbei. La magnifica sala, ottimamente adattata ad esecuzioni musicali, mercè le sue dimensioni c coperta a vòlta, venne indicata al sig. di Mayer, per collocarvi il suo pianoforte; avendovi preparato tutto, egli fu condotto ad una attigua fabbrica al di fuori del serraglio, per aspettarvi sino a che il Sultano ordinerebbe che venisse da lui. Ciò ebbe luogo alle 2 pomeridiane; comparve dall’interno del serraglio un ciambellano per chiamar l’artista a comparire davanti il Sultano, invitando nel medesimo tempo il signore di Schwarzhuber ad accompagnarlo. All’ingresso della sunnominata sala entrambi furono accolti nel modo più grazioso da Rifaut Bascià, il quale dopo un colloquio di un quarto d’ora recossi negli interni appartamenti del Sultano, per annunziargli che tutto era pronto. Dopo alcuni minuti S. A. inviluppata in manto imperiale, entrò d’una parte nella sala, accompagnata da Riza Bascià ed alcuni domestici, mentre dall’altra parte comparvero pure i tre segretari di gabinetto. Il Sultano si mise sur una sedia a bracciuoli posta su un palchetto a rigoglio eretto per lui,c diretto verso il mare. Riza Bascià slava vicino a lui, mentre gli altri si trovavano in rispettosa lontananza. Il gran maresciallo significò allora al sig. di Mayr in nome del Sultano di prender posto al cembalo, su di che, dopo un brillante preludio, esegui la sua Fantasia su molivi di Anna Balena. Appena aveva egli suonato un po’ che il Padiscià, il quale dal suo posto non poteva vedere le mani del virtuoso, si alzòc fece portare la sedia a bracciuoli ad un punto della sala a ci ò più opportuno. Avendo il sig. di Mayer terminalo questo primo pezzo, S. A. manifestò il suo compiacimento pel suo suono, c dimandò tosto di sentire le canzoni turche da lui composte pel pianoforte, delle quali il cavaliere di Schwarzhuber fece menzione nel colloquio avuto con Rifaut Bascià. L’artista improvvisò ora su due canzoni favorite, ch’egli seppe procurarsi al suo arrivo qui dal sig. Donizetti, maestro di cappella di S. A., trattandole nella sua mirabile guisa come fosse una intera orchestra, conservando ognor perfettamente il carattere nazionale. Il Sultano ascoltò con deciso interesse, ne parlò con zelo a Riza Bascià, e domandò al signor di Schwarzhuber, in che modo e quando il signor di Maycr imparò queste canzoni, e se le conoscesse. Essendosi S. A. pronunziata con molto applauso su questi pezzi, fece portar innanzi un organino che stava nella sala, ed eseguire su di esso alcune canzoni europee c turche, a che S. A. osservò al signor di Mayer, essere le prime disposte dal sig. Donizetti, c le seconde appena da poco tempo, per cui non vanno ancor henc. Il sig. di Mayer impetrò poscia il permesso di poter eseguire una marcia di cavalleria da lui composta; il Padiscià senti anche questo pezzo con attenzione grande, c durante l’esecuzione s’informò di varie cose concernenti i rapporti dell’artista, e. in qual età cominciò a far professione della musica. Avendo S. A. su di ciò domandato di sentir un altro pezzo ancora, il sig. di Mayer eseguì la sua oltremodo brillante fantasia su motivi di Lucia di Lammennoor, nella quale la sua abilità sembra oltrepassare il regno del possibile. Questo pezzo interessò tanto il Sultano, ch’egli si alzò dalla sua sedia, si mise vicinissimo al pianoforte, osservando ognora l’artista con sguardi benevoli, e seguitando cogli occhi lutti i salti, roulades ed incrociamenti delle mani occorrenti in tal componimento. Finito il sig. di Mayer, il Sultano gli diresse parole lusinghiere, dicendogli fra le altre ili tono scherzoso ch’egli suona meglio di Donizetti. Il sig. di Mayer risposea tutti con espressione di ringraziamento dell’alto onore compartitogli, su di che Riza Bascià gli si avvicinò, consegnandogli in memoria a nome del Sultano una scatola d oro guernila di diamanti, servendosi.della parola souvenir in turco, che S. A. ripete con certa energia. Nel medesimo tempo il gran Maresciallo consegnò pure al cavaliere di Schwarzhuher una scatola d’oro come regalo del Sultano. S. A. abbandonò quindi la sala; Riza Bascià dimostrò un’altra volta l’alta soddisfazione del Sultano pel suono del pianista, aggiungendo: il signor di Maycr c realmente un grande artista, e noi tulli sappiamo valutare i talenti. - V iknna. L’Unione de’ direttori di coro di Vienna darà il p. v. 29 ottobre nell’I. R. Sala di ridotto una grande accademia facendo eseguire il qui finora non ) mai udito grandioso Oratorio Ercole di Handcl. (I) Attualmente Ministro degli affari esteri (il Trad.) [ — Il maestro di cappella Spohr, proveniente dal’Ini ghilterra c arrivato in ottimo stato di salute a Kassel.! — Le Gazzette polacche di Varsavia narrano il più I vivo entusiasmo ch’eccita la signora Assandra, cantante i di Camera della Corte prussiana, sul teatro di quella | Capitale. Nella Norma (20 agosto) fu chiamata 5 volte t sulla scena, nell’Otello (26 agosto) quattro volle, e nella! Lucrezia Borgia (23 agosto) sette volte. — Strauss ebbe la sua beneficiata il IO settembre i nell’I. R. Giardino del popolo. Fu una festa nella mag! gior estensione della parola. Tempo superbo, società i scelta di circa 6000 persone, illuminazione abbagliante, j musii a magnifica. Tra le altre cose Strauss esegui una: sua nuova composizione col titolo Quadrine - Giardino I del popolo, degna di stare a lato alle sue anteriori cac{ colta con una procella d’applausi. — Una lettera di Parigi del 4 settembre riferisce che! il maestro Salvi ha terminato la sua opera seria desti; nàta per la Scala, c abbandona Parigi in questi giorni, | per metterla in isccua a Milano. Essa è scritta per la i signora De Giulj e il tenore Ferclli, e si vuole che abbia delle cose buone. (Gaz:. Teat. di Vienna N. 219, 13 Seti.) — Il giovine meccanico, pieno di talento, di nome Carlo Hcrndclhofer tLandstrasse, Ungergasse, N. 374, secondo piano, la porta alla dritta ) inventò un semplicissimo meccanismo di poca spesa, merce il quale il solo suggeritore può con un sol molo di un ordigno produrre il giorno c la notte sulla scena. (Gazz. Teatr. di Vienna) — Dkssau. Uno de’ più distinti violoncellisti de’ tempi presenti, c il figlio del noto artista Drcchsler di questa città. Uscito dalPollima scuola di suo padre, venne scritturato a Edimburgo in qualità di suonatore a solo, più tardi recossi a Londra c Parigi, c in questa ultima città suonò sovente in compagnia di Fraucboinmc. Quantunque il Drcchsler vinca le maggiori difficoltà colla più grande facilità, ed eseguisca con alta finitezza le cose più ardite ed artificiose tanto favorite dal pubblico, pure egli procura mai sempre di non brillare con esse, ma di far prevalere sul suo istromenlo il bel tuono, il canto ed una esecuzione animata. Finora si produsse soltanto in piccolo circolo della Germania c alla Corte di Dessau, e si desidera che prima della sua partenza per Londra, dia alcuni concerti nella sua patria. {Gazz. jllus. Univ.) — Salisburgo. Il 4 settembre anniversario dell’erezione del monumento di Mozart, fu solennizzato in modo festivo con un’accademia vocale ed istrumenlale n teatro illuminato. I pezzi eseguili erano tutù di Mozar e si spera di vedere solennizzato questo anniversario i ogni anno venturo nello stesso modo come in questo — L’autore degli Ugonotti regalò alla signora Hasselt-Bart la partitura di qucst’Opera, legata riccamente c piena di gusto, coll’epigrafe: «Alla grande artista tedesca, come piccolo segno della sua venerazione. Megerbeer» Inoltre mandò a qucH’eccellentc cantante» douze Mélodies». La madre di Meycrbecr, madama Amalia Beer, le inviò la partitura dell’Opera /{oberi le Diable, siccome: Souvenir de la mère de l’Auteur. — Il Conservatorio di Musica di Vienna contava in questo anno 66 allieve e 16U allievi, in tutto 226 allievi. Sette di questi ebbero la medaglia d’onore d’argento, e 32 ebbero varj altri premj. [Gazz. Mus. di Vienna) — Si asserisce che fra poco deve aver luogo a Parigi una gran festa musicale sotto la direzione de’ maestri Bcrlioz c Spontini, la quale festa deve gareggiare coi le più celebri della Germania. [Gazz. teatr. di Vienna) — Bkklino. Il violinista Bazzini, dal suonar che nell’anima si sente, venne assai festeggiato in un concerto che la sera del 13 corrente ebbe lungo a Corte. — Il foglio periodico di l’est, intitolato: Spiegel(specchio), si diffonde in un lungo articolo alquanto trascendente e quasi poetico in grandi elogi su Moriani, il quale incontrò tanto su quel teatro in ambe le opere Lucrezia Borgia e Lucia di Lammermoor. Frale altre cose vi si legge: • Moriani appartiene ancora ai pochi artisti della scuola di canto italiana ne’ quali la poesia dell’esecuzione noii c perita.nella ginnastica vertiginosa del trattamento di voce de’ virtuosi; il quale, avendo esaminato artisticamente i suoi mezzi, conosce la più savia distribuzione degli effetti abbaglianti, e, lontano da ogni rapida caccia parforce delle così dette tecniche bravure, fa predominare soltanto il vero nobil gusto del cauto, che con ogni nota cantata diventa più vera, più possente c incantevole, coniando in tal canto da una nota all’altra l’armonica proporzione di una finita totalità artistica». — La seguente testimonianza autografa dell’illustre cantante Ungher, inserita nella Gazzetta Musicale di Vienna del 21 settembre anno corrente, confuta l’opinione sparsa essere ella allieva del Conservatorio di musica di Vienna. «lo sottoscritta, testifico con ciò di essere stata per quattro anni rompiti allieva del sig. Giuseppe Mozatti, distinto maestro di canto a Vienna. Le mie prime lezioni (conseguentemente la parte più importante della mia coltura) ebbi da lui, c al tempo clic ero sua allieva fui scritturala all’I. R. Teatro Kàrutnerlhor. Durante tal tempo cantai in molti concerti pubblici c privati con applauso, provocato particolarmente dall’eccellente metodo di canto del mio venerato maestro. Più lardi, allorquando la mia arte mi condusse in Italia provai spesso le salutari conseguenze di una scuola profonda, che tale merita con pieno diritto essere nominalo l’insegnamento del sig. Mozatti, c conforme alla verità io do questa testimonianza in attestato di mia gratitudine. Firenze 2 maggio 1843. Carolina Sabatier-Ungher» — CLKRMOKT-FnRRAsn. Di sorpresa riuscir deve sapere che in questa piccola città esiste una fabbrica di pianoforti, la quale per tutte le qualità necessarie di precisione nel meccanismo, di purezza, uguaglianza e potenza di suoni di tal fatta si distingue, che il proprietario di essa, il signor Verani è stato perfino onorato del qualificato di fabbricatore di pianoforti della famiglia reale di Francia. Gli istrumenti dal Verani costrutti e per due anni garantiti, si danno ad un prezzo si lieve che ponno convenire a chiunque. Egli ne fa molte spedizioni in Ispagna, nella media Italia c perfino a Parigi (la sede degli Erari! e de’ Plcyel) in ispcciedi quelli così detti verticali, pc’gabinetti delle signore ora assai ricercati. — Il tenor Salvi c arrivalo a Parigi. Egli debuterà nella Lucia, opera d’apertura pel teatro Italiano. Donizetti fa ripassare a Salvi la parte d’Edgardo due volte alla settimana. È probabile che in tal modo l’esecuzione ne sarà abbastanza esatta. — Ad Havre, il cui teatro fu ultimamente distrutto da un incendio], si costrussc una sala provvisoria, che fu compita in trenta giorni, c che presenta, ad onta di tale celerità, le più granili garanzie di solidità. A giorni dovea essere aperta al pubblico. — Una notte a Granata di Kreutzer c nel numero delle opere che il teatro Italiano di Parigi conta di offrire a’ suoi abituati. — Il famoso violinista Ole-Buie, che fino ad ora non avea voluto pubblicare alcuna delle sue opere, darà alla luce fra poco ad Amburgo quattro pezzi per violino con accompagnamento d’orchestra: un adagio religioso, una fantasia e variazioni sopra un motivo dei Caputeli e Montecchi, un notturno ed una Siciliana e Tarantella. — Per emulare e£vinccrc il fenomeno prodigioso offerto da Vivier che emette ad un tratto quattro note col corno, ecco sorgere a Langenstein un fanciullo di tredici anni, che emette tre note contemporaneamente colla voce. Una corrispondenza fra due maestri s é già stabilita a’proposito di questa meraviglia, clic il mondo musicale desidera con impazienza di poter studiare, sentire ed analizzare. Se la cosa è vera, allora noi siamo disposti a cancellare per sempre da tutti i vocabolarii, cominciando dal nostro, la parola impossibilità. Per ora contentiamoci di aspettare; la cosa, amiamo crederlo, non tarderà a schiarirsi, ed allora saremo sempre a tempo di impiegare gli accenti ammirativi, che abbiamo pel momento il buon gusto di risparmiare. -- Era, il nuovo dramma di Gozlan, vien provato con attività al teatro della Comédie-Française; ed andrà probabilmente in isccna nella prima metà di ot— Il maestro Federico Ricci è da alcuni giorni giunto a Parigi, per porvi in isccna il suo Corrado d’Altamura che verrà durante la vicina stagione rappresentato al teatro Italiano. — Il celebre pianista e maestro Bcnedict, trovasi a Napoli. Probabilmente vi darà dei concerti. GIOVASSI RICORDI EDITOBE-I’ROPRIETABIO, Dall’I. R. Stabilimento Razionale Privilegiato di Calcografia, Copisteria e Tipografia musicale di GIOVAUA’I RICORDI Contrada digli Omenoni N 1720.