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il metallo

più rotondo e più sonoro, bisogna che con ’zio si estenda la quantità onde ottenere suoni; piacevoli. Non saron pochi coloro clic trovcoscura la proposizione e dubiteranno se l’ctcrdebba estendere la quantità ossia il numero dei del calibro del registro di metallo più sonoro e più rotondo, accrescerne insomma l’estensione, ose debba aumentare il volume de’ suoni di quel registro, ciò clic parrebbe non essere favorevole al procurare la possibile omogeneità fra i registri, dallo stesso autore riconosciuta di molta importanza, mentre poi il non porre un limite al tentar di accrescere 1 estensione dei registri sembrerebbe dar ragione a taluni de’ maestri clic, per giungere a questo scopo, sforzano le laringi degli allievi e ne rovinano le voci, invece di procurare con giudizio quello sviluppo di cui natura li ha fatti suscettivi, e regalando cosi al mondo armonico canitanti e cantanti pochi....,,

pu". 5. Trovo che la respirazione e assolutamente

’necessaria per ben cantare. Avendo messo per uno de’ principi dietro ì quali mi offro a provare 1 insufficienza.Irgli altri Melodi, quello della chiarezza ed esattezza dell’esposizione delle massime, de prccct i, delle definizioni, mi permetta il chiarissimo sig. Horimo gli faccia osservare che la respirazione e necessaria sì pel ben cantare che pel cantare male; egli ha senza dubbio inteso di dire la regolare, ben diretta respirazione, e son certo vorrà farne cenno nella terza parte, giacché ò facile rilevare da quelle pubblicate quanto sia lontano da quella presunzione, per cui taluni negherebbero le macchie al sole, se potessero farci credere tanti soli le lucciolettc da loro partorite. A pag. G Al periodo: Nel rinforzare la nota filala, bisogna darle tutta l’espansione senza mai alterare l’organo, nè gridare, nè sfigurare il suono. Mi pare si potrebbe sostituire con maggior chiarezza e venta la seguente o consimile espressione... senza mai sforzare l’organo, ciò che porta al gridare, allo sfigurare il suono.’ E più sotto si avrebbe potuto dire che 1 eizio del filare i suoni sia opportunissimo a prc,~e i vizj nel canto, ed anche a correggere alcuni de’ già contralti. Ne io mi farò qui ad indicare le ravcnire., Nè io mi faro qui gioni per cui mi sembrano preferibili tali espressioni, perchè basta alla perspicacia e all’ottima volontà dell’autore l’acccnnarlc appena. Chiuderò queste mie riflessioni col pregare il ritodato autore a non dimenticare nella terza parte quelle norme necessarie all’unire i registri vocali, clic con maggiore regolarità pedagogica avrebbe potuto scrivere nella prima. Nè voglio credere clic se il sig. Flonmo disse a pag. 7 non potersi prescrivere altra regola generale per la pronunzia clic quella da lui accennata, vorrà tralasciare di darne delle particolari su eh una parte sì essenziale del canto, qual e qui Ila di una e giusta e chiara pronunzia, proprietà che distingue il cantante dallo stramonio sonante, qualità tanto trascurala dagli studiosi del canto, perchè molli di essi prendono un voluminoso granciporro credendo che. il canto sia la musica vestita di poesia, mentre al contrario il canto è la poesia vestila di musica, ma soprattutto poi perchè nella scuola del canto molti sono i maestri clic hanno bisogno.... di scuola. _ Borgomancro - marzo del A3. Nicolò Eustachio Cattaneo. MITOLOGIA K’JSIGALS Nell’Italia nostra ove gli studii musicali dei compositori sono c/uasi interamente assorbiti dal teatro, si scrive pochissimo negli. altri generi. La musica da camera è poi oltre ogni dire trascurata, e nondimeno essa si presta grandemente ai più brillanti svariati sviluppi della fantasia e del timento. La nostra Gazzetta ha già in parte accennato al bisogno di coltivare più efficacemente questo bellissimo ramo dell’arte. Ma perchè i soli precetti poco valgono a vincere la ritrosia degli ingegni pigri e V indifferenza avatistica del pubblico, che sempre è schiavo della moda, ossia di quello che si ja dal maggior numero, non di quello che si dovrebbe fare, noi credemmo opportuno avvalorarli anche coll esempio, e fu per questo che a primo pezzo della seconda Annata della nostra Antologia Musicale abbiamo offerto a’ nostri lettori le Melodie di Schubert, sì piene di soavi ispirazioni e di pensieri sì dilicatamente poetici. Ora ci compiacciamo di presentare per secondo pezzo il mirabile canto del Conte Ugolino, codesta sublime narrazione tratta dall’eterno poema di Dante e vestita di numeri vigorosi e patetici dalla ricca fantasia dell’autore delf Anna Bolena. Saremmo temerarii se affermar volessimo che il vivace e abbondante ingegno musicale di Donizelti valse ad emulare lo folgorante gemo del cantor dell’Inferno, ma è da darsi gran lode al maestro di avere, non infelicemente, tentato un genere di musica a tempi nostri poco meno che inusitato nella patria di Benedetto Marcello! Abbiamo argomento di sperare che 1 esempio dato dall’illustre compositore sarà fecondo di non meno validi esperimenti. L’Italia contemporanea vanta non pochi poeti lirici d’altissimo nome, le cui ispirate creazioni offrono ottimi temi di musica, da camera: quale opera più bella e gloriosa tentar potrebbero i giovani nostri maestri, se, non abbarbagliati per un momento dagli splendori spesse volte ingannevoli della gloria teatrale, si dedicassero a musicare gli Inni immortali del grande Manzoni, e di alcuni altri pochi educati alla scuola dell affetto e della verità? Quale miglior mezzo di procacciare i migliori incrementi della poesia e della musica, che studiando ad annodarle con questo nuovo laccio di fraternità? Quale via più igevole a scorgerle entrambe al sommo loro scopo, il morale esodale perfezionamento del popolo? ^ NOTIZIE MUSICALI DIVERSE — Vibnna. La grande accademia.che si diede il primo giovedì di quaresima dalla benemerita Società de’ Concerti Spirituali ebbe principio colla sublime sinfonia in fa di Beethoven; quindi si provò l’oflerlorio, Are Diaria, tin dall’anno scorso dal Donizetti composto per S. M. l’Imperatrice. La composizione fu giudicata assai bella e inun ctlclto penetrante, l a solo del soprano avrebbe tcrcssalo di più se l’csecutricc l’avesse dello in modo meno difettoso; il coro venne vivamente applaudito. In seguilo l’egregio pianista FischolT, con non volgar forza c con accurata finitezza, fra le acclamazioni generali eseguì un concerto in re minore del celebre Scbestiano Bach, nel quale introdusse una magnifica cadenza di sua composizione che qua c là ritraeva dello stile del sommo precursore di Mozart e di Beethoven. Le Litanie, uno de’ capolavori del compianto Cherubini, sostenute dalla Hculher, dalla Burri e dai Lulz c Bregenzcl, compirono con pubblica soddisfazione l’invidiabile trattenimento musicale. (Da letteraJ — Un altro rimbombante trionfo alla prima rappresentazione di un’altra opera nuova; un altro strepitoso rumoreggiare di grossa cassa in un’altra nuova partitura calcolata giusta il sistema di frastuono comunemente invalso nella maggior parte de’ compositori teatrali della giornata, c sì cho in questi ve ne sono alcuni di forte ingegno, i quali agevolmente potrebbero con tutta loro lode dare un addio alla grossa cassa c togliersi dall’abuso delle trombe, ecc. ecc. - La sera dell’undici al teatro Filarmonico di Verona comparve VEleonora di S. Bonifazio, del maestro Achille Graffigna, il cui libretto vuoisi esser lo stesso con buon esito musicalo dal prode Verdi nell’esordire nella sua carriera, or già splendida, nella quale opera la semplicità ed espressione delle me’ " accoppiate ad eleganti giri d’istromentazionc, mantenuta nel moderato grado che convicnsi all’effetto, dalla purezza del bel canto italiano. Ad onta di varj clementi che concorrevano a danno della composizione del Graffigna, questi ottenne un successo assai soddisfacente c tale da spronarlo a cose di maggiore entità. La festeggiata Goldbcrg, la Barozzi, il Milesi ed il Meini n’erano gli esecutori. — Ci gode l’animo di poter annunciare il valente violinista Bazzini, sul conto del quale varie vociferazioni, fra sé contraddicenticransi fra noi sparse, trovarsi a Carlsruhe ove si è fatto conoscere per un artista della maggior distinzione, sì ncll’accaparrarsi il brillante suf, APKÉÏÏ.. della musica è pur sempre grande. — L’egregio maestro Mirecki, direttore del Conservatorio di musica a Cracovia, diresse la prima solennità musicale, ch’ebbe luogo nel nuovo teatro di quella repubblica, producendovi alcune immaginose sue composizioni, fra cui la notevole sinfonia dell’Opera I due Forzati, ed una cavatina sovra parole polacche tolte ad uno spartito non ancor compiuto. Varj suoi allievi nel canto provarono la magistrale capacità del precettore, in ispcric la Bclcicoska, dolala di una bella ed estesa yocc di soI rimasto — Il posto di professore di violino, ch’i vacante al Conservatorio di Parigi per la morie uei celebre Baillot, fu diviso fra i due candidati signori Massari ed Allard. Sia questa divisione, sia la nomina stessa sollevò per parie di alcuni giornali’mnsicali delle severe censure contro il ministero. Gli si rimproverò di permettere che per tal modo andasse deperendo la scuola creata dall’illustre piofessorc appena defunto, essendoché nessuno de’nominati ne può essere il continuatore, avendo tutti e due dei metodi contrarii all’eccellente creato da Baillot, e si chiese per quali diritti, per quali meriti il sig. Allard si fosse acquistata una distinzione, di cui il solo llériot sembrava degno. Il direttore del Conservatorio, il maestro Auber, avea messo primo in terna un allievo di Baillot il sig. Dancla, ma non ardì far prevalere il suo protetto contro le due creature ministeriali. - Al Théâtre Français si diedero Ics Burgraves di Viltor Hugo. Il successo di questo nuovo dramma del grande romantico fu luminoso. Nel numero venturo offriremo alcuni dettagli, su questa interessante apparizione, che riunì i suffragi di quasi tutta la stampa parigina. — Per dare un’idea della voga che godono a Parigi balli pubblici basterà accennare che le due ultime fede dell’Opéra produssero un incasso di 45,000 franchi. — La cantata composta per l’inaugurazione del monumento di Mozart dal figlio cadetto del celebre Alemanno, fu inviala al re di Francia. |È probabile che quest’opera, come tante altre, avrà il vantaggio d’esser posta nella biblioteca del Palais-Royal. — M. Maldcn, allievo di Fétis, pubblicò un piccolo libro di una grande utilità, e il cui solo titolo spiega abbastanza a jvan(aggio di chi sia stalo composto. Le sette chiavi rese facili, ossia metodo sicuro e pronto per leggere in tutte le chiavi, destinato ai pianisti, ai giovani organisti, ed a tutti coloro che hanno bisogno della trasportazione. — Fino ad ora non si conosceva in modo certo nò l’anno, nè il giorno, e neppure il luogo di nascita di Gluck. I biografi di questo grande artista collocano la sua nascita ora nel 1712, ora nel 1714, ed alcuni eziandio nel 1717. La più comune opinione era clic egli fosse nato a Ncustadt. II sig. Antonio Schmidt, impiegato alla biblioteca della corte di Vienna, che fece delle immense ricerche su tal soggetto, potè giungere a rendere evidente che il cavaliere Cristoforo de Gluck è nato a Wcindcnwang presso Ncumarkt, il giorno 14 luglio del 1714. — La società dei Bons amis reunis di Malines, deve aprire un concorso per un inno alla Pazzia. Le società concorrenti canteranno ciascuna alla lora volta un pezzo di loro scelta. Questa solennità musicale sarà chiusa da un pot-pourri diabolico nel quale si faranno intendere (se lo potranno) tutte le società riunite. Il valore dei premi da distribuirsi sarà proporzionato al mcGIOVAXXI RICORDI EDITOBE-PBOPBIETABIO. XB. Si unisce a questo foglio il pezzo X.» dell’AXTOLOGIA CLASSICA MUSICALE. Dall’I. R. Stabilimento Razionale Privilegiato di Calcografia, Copisteria e Tipografia Musicale di GIOAAXXI BICORDI Contrada degli Omtnoni JV. 1720.