Pagina:Gazzetta Musicale di Milano, 1843.djvu/75

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sua cantata già composta per gli onori parentali di Raffaello Sanzio celebrati in Pistoia dall’accademia di scienze, lettere e arti nel luglio dello scorso anno. La sig.a Chiarina RalTaclli Bcrtolini per il soprano, ed il signor maestro Ferdinando Ceccherini per il tenore, cav. Giuseppe Ipoliti c Abb. Pietro Federighi pei bassi ne sostennero egregiamente le parti principali. La musica di questa cantala fu trovata di bellissimo effetto, ricca di ben lavorata istrumcntazionc c degna di un valente artista: alcuni pezzi a generai soddisfazione vennero ripetuti. Più sfarzosa ed anco popolata riuscì un’altra di tali accademie data dalla Società medesima nella sera della domenica delle Palme 9 corr. ove fra gli altri pezzi vocali e strumentali quello che più fece gli onori della serata si fu un magnifico duetto per piano-forte ed arpa composto da Bochsa, e da lui stesso c dal pianista Angeli egregiamente eseguito. àia ciò che più d’ogni altra cosa può interessare i veri amatori del progresso dell’arte musicale si è una deliberazione sanzionata nel 5 marzo da un’adunanza generale della medesima Società Filarmonica, in forza della quale periodicamente verrà aperto quello stabilimento all’oggetto di esercitarsi in privato in ogni genere di studu musicali affine di giungere ai maggiori perfezionamenti in qualunque ramo di questa bell’arte E la mattina del 2 aprile incominciavansi cotali esercizii, ove il fiore dei dilettanti insieme con varii professori trovandosi ivi riuniti dicronsi a scorrere col semplice accompagnamento del piano forte alcuni pezzi dello Slabat di Rossini. In una delle annesse sale vi erano di più ostensibili vari giornali c libri d’arte, affinchè trovassero pascolo anche coloro che amano di occuparsi della parte scientifica, delle novità c della critica musicale. Questa ottima disposizione, quando col tempo giunga a prender consistenza c vigore, non potrà a meno di produr felici risultamenti, ed al certo ella sarà uno dei maggiori guadagni che Ira noi siansi fatti nei mezzi di istruzione da qualche anno a questa parte. - Mentre io scrivo, gli ammiratori della musica religiosa han campo di correre dall’una all’altra delle molte Chiese per udire le gravi melodie de’Responsi, delle Lamentazioni c del Misererò; ma dalle masse dei buoni cantori da Chiesa ogni anno sparisce qualcuno di quei bravi veterani, che con tanto decoro un tempo le sostenevano, nè la gioventù si cura di rendersi tanto abile da cuoprir quei posti abbandonati: cosicché chi possiede un orecchio sensibile alla perfezion dell’insieme ed alla giusta intonazione sarà facile ch’ci provi disgusto nella massima parte delle Chiese che voglia visitare. Credetemi, ecc. II. Parigi li... -1845. La coorte brillante e numerosa dei dilettanti del teatro italiano è in tumulto; essa si spaventa per tutte queste abdicar.ioni più o meno volontarie clic si succedono rapidamente, c domanda a sè stessa ed aldirettore chi raccorrà lo scettro abbandonato da Rubini, da Lablachc, da Tamburini, da questi tre grandi campioni, clic ebbero per tanto tempo la privativa d’essere i tre più applauditi c più pagati artisti cantanti del mondo. E questo spavento, se volete, è ragionevole fino a un certo punto, giacché per quanto l’abitudine avesse diminuita la forza delle impressioni, per quanto la moda esigesse dei cangiamenti di metodo, a cui questi tre colossi semi-tonati si prestavano o a contraggenio o lentamente, pure rimane ancora incontrastato ed ineontrastabile, che l’immenso vuoto da essi lasciato non potrà essere interamente riempito dai tenori c dai bassi della giovane scuola, clic s’affrettano a raccoli glicrc la dorala ed invidiata eredità.!, La maggiore, e più plausibile agitazione nasce dal p pensiero, clic forse questa rivoluzione nel personale ar|; tistico, ne produrrà un’altra e fatalmente importante | nel repertorio. Clic sarà dei grandi capolavori dell’immortale pesarese? Chi ci riprodurrà con una ragionc| volo esattezza queste sublimi creazioni, specie di splcp! didc armature fabbricate da un gigante c destinate a | giganti? Questi vostri nuovi tenori c nuovi bassi, la cui voce, sonora e graziosa se volete, ma abbastanza ineducata, non sa piegarsi come Sarebbe mestieri, conoscono essi per quale via di fatiche’, di studi!, di ostinazioni indomite, si ài’i’iv i ad impadronirsi dei pro| fondi misteri dell’arte, essi clic, dopo qualche mese I di poco accurata applicazione, diventano i debutanti | dei grandi teatri? | Lungi da me l’idea di fare una critica di anlicipai zionc sui futuri artisti chiamati a completare le scomposte falangi del teatro italiano; io sono anzi persuaso IKj che queste celebrità giungendo fra noi sapranno sostCnére la gloria conquistata nel paese delle arti e del pfjL canto; ma lo ripeto io dubito, e v’è qualche aniarezza in questo mio dubbio, che la musica di Rossini sarà perduta per noi, come lo è per questa vostra Italia. 10 ommcttcrò d’accennarvi il piccolo intrigo adoperato da Lablachc per far conoscere al pubblico, che la sua ultima sera era venuta. I giornali che hanno narrata la piccola avventura, non hanno ommesso le loro censure; e questo castigo è più che sufficiente per punire la leggera imprudenza di un artista, il cui nobile carattere, la cui condotta sempre aperta c piena di onoratezza, non si smentirono mai un solo momento, ed erano degni di collegarsi ad uno de’ più grandi ingegni teatrali della nostra epoca. Lablache lascia fra La separazione di Tamburini e dei direttori del teatro fu perfettamente cavalleresca; essi si ringraziarono a vicenda dei franchi ricevuti c delle note cantate^ si strinsero la mano; edili questo stringimento una scatola d’oro, d’un lavoro superbo), rimase fra le mani del felice Tamburini. Voi già saprete quali sicno gli artisti nuovi promessi dalla direzione; i nomi di Ronconi, di Foniasari, di Salvi brilleranno nel futuro cartellone con quelli di alcuni opere nuove, tra le quali posso citarvi per ora il Corrado d’Allunami di Federico Ricci ed il l’cmplario di Nicolai. Questa seconda servirà di debuto a Salvi. Nella serie infinita dei concerti che tutto dì si succedono a Parigi, io non vi accennerò che i due dati a beneficio degli sventurati coloni della Guadalupa. Il primo ebbe luogo nelle sale del Colonnello Thorn, sotto gli auspici di Thalbcrg, di Batta, di Lablachc, di Mario, di Tamburini, e ili molte fra le più alte notabilità femminili, le quali eseguirono superbamente un coro degli Ugonotti. È inutile clic vi dica quanto questo concerto riescissc delizioso; i nomi che ho avuto l’onore di sottoporvi, vi sono garanti di tutto ciò clic vi può essere di più delizioso e di più perfetto in un’esecuzione musicale. L’incasso fu enorme, esso s’avvicinò ai venti milla franchi. 11 secondo di questi concerti filantropici fu dato da semplici dilettanti nella sala del trono del palazzo della città. Ma, vi prego, non tremate all’idea d’un concerto di dilettanti, giacché questi signori si chiamavano semplicemente Spaerò e Dabignon se debbo citarvi prima i nomi femminili, c De La Mazefiere se volete secondi i nomi del gran sesso, vale a dire che erano persone che sono c che restano dilettanti pel solo motivo clic non hanno nè bisogno nè volontà d’essere artisti. Anche questo secondo concerto ottenne un grande successo ed un incasso vistoso. All’Opera il Charles VI d’Halevy continua, a dispetto di qualche giornale, a riempire il teatro di gente c d’applausi. L’avvenire di questo importante lavoro è assicurato, giacche e una di quelle opere coscienziose c profondi, clic lasciano travedere tutti i giorni delle nuove bellezze, c clic producono sempre, per quanto sicno sentite, degli effetti clic hanno tutta l’attrattiva dell’impreveduto. Io credo di avervene delle abbastanza per una lettera; clic se però voi foste abbastanza gentile per desiderarla ancora più lunga, vi prego ili rifletterò clic mi rimane appena lo spazio di potermi dire Vostro alf. NOTIZIE MUSICALI DIVERSE — È singolare clic in Milano, ove la musica è. o si pretende che sia tanta parte della civile educazione, in tutto il corso I dell’or passata quaresima non siasi udila neppure una sola composizione sacra di classico autore! Il clic è quanto dire che in una delle grandi capitali del mondo filarmonico. non si è saputo, o pure non si è potuto fare quello che si fa nelle più i piccole città della Germania, ove i nomi di Haydn, di Mozart, di Haendel, di Bee; thoven non sono antipopolari come tra ’ noi, ove il solo profferirli basta a far arricciare il naso a tanti che però hanno la ’ bontà di professarsi adoratori di altre di! vinilà musicali mollo più modeste! E sì i che la più parte di quelle piccole città: della Germania non ponno vantare nè istituzioni musico-scientifiche nè Conservatorii di fama cosi detta europea! Recentemente però udimmo con piacere che la Nobile Società, abbia defij nitivainenle deliberato di dare nelle sue; magnifiche sale diverse Accademie di mu! sica stromentale classica. Giorni sono ebbe i luogo felicemente il primo sperimento. Spe• riamo che perseverando in questo lodeI vole proposito la Nobile Società meriterà i il vanto d’aver riavvivato l’amore della buona e severa musica, in questa nostra WS Milano, ove ormai è generale la sazietà delle scolorite composizioni teatrali, frutto P"’ di ingegni pigmei, ed è all’incontro vi- t vissima la brama che il buon gusto iia > richiamata alle sue pure fonti! — Ne venne parlato con lode della Messa del maestro Calcatemi eseguitasi in occasione della Solennità di Pasqua nella nostra Cattedrale. Ne spiace di non avere assistilo all’esecuzione di questa musica sacra nel dubbio che sia per noi perduta una buona occasione per tributare le nostre particolari congratulazioni al valente compositore. — Al nostro teatro Carcano si avea lusinga di poter produrre dopo Pasqua il Frcgschiltz di Weber, ma sembra die finora non abbiansi potuto superare tutti gli ostacoli, giacché quel teatro si aprì con una compagnia comica. — Nella corrente stagione di Primavera in due teatri di Roma si rappresenteranno non meno di cinque opere espressamente composte. Ecco i titoli di esse, ed i nomi dei maestri e poeti: Paolo e Virginia, poesia di Ferretti, musica dell’Aspa; il Folletto, deli’istesso Ferretti musicato dall’egregio Coppola; Gismonda da Meodrisio, parole di Cesare Agostini, musica di Giovanili de Paolis; Osti e non Osti, poeta Giacomo Mola, maestro Enrico Rollami, ed i Pirati, della compositrice Orsola Aspri.

— A Piacenza, il maestro Prospero Galloni giovane di belle speranze ebbe ad arricchire di imponenti ed I espressive note musicali il testo di una sacra cantata I clic aveva per soggetto i patimenti di Gesù Cristo. — Rossini, clic quanto prima passerà per Milano onde recarsi a Parigi. venne insignito del Reai Ordine del Salvatore da S. M. il re della Grecia. — Yiknm. La Gazzetta Musicale di questa capitale dice in sostanza sul ÌVabucodonosor del maestro Verdi, datosi qui per seconda opera della presente stagione di primavera quanto segue: ■ La fama preceduta del grande successo del,Vu■■ bucco alla Scila, fece aspettare cose straordinarie,

  • mentre altro non vi trovammo clic cose ordinarie.

| «Questa opera non si distingue dalle contemporance! - produzioni di simil genere nè in rapporto armonico nè,» in rapporto melodico. Alla parte melodica manca l’ori: «ginalità dell’invenzione; riguardo all’armonia vi si ■ osservano le varie influenze delle scuole tedesca, fran» cesc c italiana: Siccome però l’autore non seppe ina* neggiare tali eterogenei clementi, onde formarne un

  • perfetto tutto unito, così l’espressione prodotta da

° queste forme musicali rapsodiche discordanti non ral! ■ legra in vermi modo. Con ciò non vuol dirsi che il I «signor Verdi abbia fallito con questa opera; anzi essa! «può considerarsi quale lavoro.meritevole di un gio’ «vinc talento clic promette nell’avvenire, quando egli j - sarà pervenuto ad una giusta contemplazione d’arte, j • Lodevole è in particolare il modo con cui tratta la! - parte vocale, nella cognizione delle singole capacità di; • voce, e l’abilità con cui sa produrre begli effetti acuI

  • siici; sotto tale aspetto può stare a lato dei migliori; «maestri italiani moderni. Questa opera a canto dei! «maggiori spropositi nella caratteristica musicale con|

«tiene anco de’passi che palesano una profonda cogui«zione di essa; loccliè giustifica parimente il su an: «mine-iato bell’avvenire (-1)».! (1) Ci si permeila ima breve osservazione a questo 1 cenno della Gazzetta Musicale di Vienna intorno al | Nabucco del Verdi, JVe pare troppo assoluta V affermazione che questa; opera non si distingua dalle contemporance produzioni di simil genere nè in rapporto armonico, nè in i rapporto melodico. Ove anche si voglia ammettere clic i pensieri, o i così detti motivi del Nabucco, non! siano al tutto originali, nè valgano a destare la meraviglia dei dotti le armonie di che i medesimi si intessono, sarebbe però un’ingiustizia il non voler far conto di una tal quale maestà ili stile c larghezza di | forme con mollo ingegno adoperate a corrispondereall’in■ dole pomposa del poema, e a tratteggiare con varietà

di colorito e con bene appropriati mezzi di concertaj

zione le svariate situazioni per le quali si svolge la I tela delle sventure onde è colpito V assirio monarca. | Lo studio posto dal Perdi ad imprimere al suo spartito una fisonomia propria ed eminentemente caratterii stica. ead attingere le sue ispirazioni dal sentimento II drammatico è ciò appunto che rende il suo spartito superiore per molti riguardi alla più parte delie opere che si vanno oggidì componendo pei teatri italiani; opere nelle quali, per solilo, non solo è mancante la novità dei concetti e delle forme nello stretto senso materiale, ma non appare neppure che il compositore; abbia saputo o voluto darsi pensiero di raggiugnere quella verità di carattere e di espressione senza di cui a dì nostri non hanno lunga vita i prodotti delle arti. O ci inganniamo o da quest’ultima categoria di compositori melodrammatici il Feriti va sceveralo. finche il critico della Gazzetta Musicale di Vienna, rende questa giustizia al Verdi ove dice che nel suo Nabucco vi hanno de’ passi ne’ quali è palese la pròI fonda sua cognizione della caratteristica musicale. Ora noi crediamo che questo sia il più grande elogio che mai possa farsi al giovane maestro, dacché in esso elogio è appunto imlicalo il merito che principalmente fa distinto il suo Nabucco, e con esso elogio, a nostro credere, è in gran parte scemata l’amarezza del primo j giudizio.