Pagina:Gazzetta Musicale di Milano, 1843.djvu/95

Da Wikisource.

r - 91 • on MAnio. I. Mutici Moderni. Cenni sulla musica sacra. - II. Lettkri di un Tourista musicante e pittore ecc. - III. Notizie Musicali,Diverse. - IV. Dizionario Musicale Critico-Ubor/stico. - V. Nuove Punni.icAziosi MuMUSICA MODERNA VENNI SULLA MUSICA SACRA fi). V, nuove Muse mi dimostrali Torse. Dante Par. iBfemoderna. Qual maraviglia? Quaantipatia abbiate colie | SaJ^’fégls&s antifone, egli debbe essere cerio anche per voi, che bisognò cominciare dalle I semplici cantilene della Chiesa, dalle note! del canto-fermo per giungere tra molte | buone e ree vicende, alla copia, al lusso, j alla ricercatezza della musica presente. Inol! tre se tutta l’antica musica ebbe origine j dalla religione, se gli Dei ne furono creduti inventori, sarà egli strano che pur la I moderna abbia avuto simile principio? Ella è adunque veneranda, e guai a chi la profana! Ella è la sacra arpa di Davide (mi perdoni la cetra d’Orfeo) inspirata dal cielo non solo per modular gl’inni all’Onnipotente, ma anche per addolcire il malo spirito di Saul, voglio dire le passioni, ed i travagli del genere umano; (Tonde il doppio uffizio della musica, la diversità del carattere che assume cantando Iddio, o dilettando gli uomini. Tutto il mondo pagano risonava ancora di melodie e ne’ tempj, e ne’ teatri5 i Numi di Grecia e di Roma ricevevano ancora il tributo degli antichi inni, allorché i nuovi cristiani nelle segrete adunanze cominciavano a cantar le lodi del vero Dio. Le loro sacre cantilene o tolte fossero dalle giudaiche salmodie, o dalle arie gentilesche, o dall’une o dalle altre, come pare, annunziavano una nuova musica, erano il preludio d’una più pura, e più bella sinfonia. L’antica lira esalava gli ultimi accenti colla religione, colle arti da lei abbellite, colla civiltà che essa aveva creata. Ultima Carnei venit jani carminis cetas: che pure in questa parte doveva il mondo essere rige; nerato. Ma questo canto cristiano siccome fe volgare, e trasmesso per orale tradizione Kf), vagava già incerto e guasto, allorché nel IV secolo per le cure di S. Ambrogio, e gè nel VI per opera di S. Gregorio, divenuto jÉu) (4) Vedi Subalpino, distribuzione d’agosto 1836. fermo sulla pergamena degli antifonari, segnò la prima epoca della musica moderna scritta, o scientifica che vogliate dire, prendendo e ritenendo ancora il nome non tanto j dalla sua stabilità quanto da’ suoi riformaj tori. Perciò ( permettetemi questa troppo nota similitudine) come le muse d’Erodoto furono il fine della mitologia, ed il principio della storia, cosi l’Antifonario fu il: fine dell’antica ed il principio della nuova musica-, la quale avrebbe fatto, siccome cosa fresca e vigorosa, progressi grandissimi nel mondo cristiano, se la prepotenza del medin Evo non le si fosse opposta. Nò è già che cotesto nuovo Barone proibisse di cantare e suonare; ma il canto ed il suono in mezzo alla universale barbarie non potevano far molta, e lunga fortuna-, e poi i Goti, e i Vandali, e i Longobardi recavan con sé la musica loro fredda e stridente come il ribrezzo della quartana, e regalavanla agl’italiani cogli altri regali che noi sappiamo. Perciò la nostra non poteva molto avanzare, nemmen coll’aiuto di Carlo Magno, autore di quella celebre gara tra i cantori di Italia, e di Francia, terminata a gloria di noi rimasti fin da principio superiori nel canto, come gli Arcadi in Grecia. Egli è però vero che in mezzo a quelle foltissime tenebre parve mostrarsi alla traviata musica una benefica stella nella persona di Guido Aretino, monaco del sec. XI, il quale col suo Micro- j logo sembrò minacciare alla rozza Italia i; portenti d’Orfeo, ed il ritorno della civiltà: j ma non era ancor tempo, ossia quel Ba-; l’one non voleva ancora 5 nella sua vecchiezza era divenuto più crudele che prima ciuesto secondo Tiberio. Meglio per noi cne fosse stato Nerone, che almeno ci avrebbe divertiti in teatro. - Ma tornando a Guido io debbo avvertirvi, che costili è tenuto personaggio allegorico nella storia della musica. Egli fu l’Èrcole a cui tutte le musicali imprese di quel tempo si attribuirono, per il quale altissimo onore procacciatosi presso gli avi nostri, ora è pressoché sparito nel regno degli esseri, e di stella cangialo in fuoco fatuo. Che se io intendessi di raccontarvi la storia della musica moderna, molte cose vi potrei dire riguardo ai tempi mitologici di lei, o piuttosto cantarvi una lunga nenia sopra le sue disgrazie. Ma che importerebbe questo piagnisteo? che dolore non sarebbe il vostro nell’udire fra le altre cose, che la nostra musica era già vecchia ed inferma quando nell’epoca luminosa rinascevano 0 ringiovanivano le lettere, e le arti in Italia! Quanto non avreste da piangere sulla sorte di lei, che avvenutasi nella poesia volgare sua minore sorella, non ne j ricevesse conforto ed ajuto in niun modo, quasi in presagio de’suoi futuri destini!... Ma che direste nell’udire che ’11011 solo i poeti, ma nè anche i maestri le prestassero opera pietosa? Sarà forse per questa nazionale crudeltà ( notate nuova disgrazia ) che i Fiamminghi impietositi corsero in ajuto della musica noslra? Nel secolo dell’Alighieri, e del Petrarca, e nel seguente, il elle vuol dire nella più pura luce delle! italiane lettere, vennero cotestoro ad in- { segnarci un nuovo genere di melodie, un contrappunto, ossia canto in consonanza ignoto forse agli antichi. L’Antifonario che i nostri rimasti vincitori, come già sapete,; avevano recato in Francia in un colla scienza del carilo, era divenuto pei Fiamminghi il codice musicale, come la filosofia j e la poetica d’Aristotile era per altri in- | gegni il canone infallibile del sapere e del gusto; sopra esso avevano eglino lavorati certi armonici bisticci, certi labirinti di noie che allora passavano per il nec plus ultra della musica ecclesiastica, genere di coni-; posizione non solo inferiore al semplice e maestoso canto-fermo, ma falso, spurio, j disprezzevole per mancanza di gusto e di! senno, inorpellalo soltanto dalle numeriche proporzioni, e da tutta la pompa della scienza enigmatica di quella età. Siffatta | musica, introdottasi nelle cappelle e nelle |j scuole italiane, sosteneva per la sua barba-; rie, la cadente vecchiezza del nostro Barone! (che Dio l’abbia in grazia), e serviva di penitenza non tanto agli scolari, quanto j ai devoti frequentatori della chiesa, finché Papa Marcello II ebbe coraggio di fulmi- j narla siccome eretica, e piarum aurium |] offensivam, che è tutto dire. Ma aggiun- ji gerò clic non solo la cattiva, ma pur la ji buona musica sarebbe stata avviluppata nella stessa ruina (giacché i fulmini non II si possono sempre dirigere al loro scopo), ij se un certo Palestrina non si fosse inter- ij posto, improvvisando una Messa; di stile | e gusto diverso nel genere antico, nel modo j| italiano, monumento che dura tuttavia per jj segnare l’epoca di quella catastrofe musi- jj cale. In questa maniera il Palestrina fu ve- jj ramente per la musica nostra una stella j propizia. Egli passa per il Dante dei musici italiani, e di lui dice il Mayr, mia guida jj in queste notizie, che fece della musica I: fiamminga quanto Virgilio aveva fatto dei O versi d’Ènnio, studiando di separarvi l’oro fcjrv dal fango (I). (t) Vedi la bella notizia intorno al Palestrina dola noi fogli di questa Gazzella dello scorso anno. (fra? DI MILANO La musique, par des inflexions vives, accentuées, il, • pour ainsi dire, parlantes, exprime toutes les pas• sions, peint tous les tableaux, rend tous les,objets, • soumet la nature entière à ses savantes imitations, • et porte ainsi jusqu’au coeur de l’homme do* sen• timents propres à l’émouvoir. • J. J. Roussejv■ Il prezzo dell’associazione alla Gazzetta e MVAntologia classica musicale è dicITett. Aust. L. 12 per semestre, cd cITctt. Aust. L.t A affrancata di porto Quo ai conliiiidella Monarchia Austriaca; il doppio per l’associazione annuale. — La spedizione dei pezzi di musica viene fatta mensilmente e franca di porto ai diversi corrispondenti dello Studio Ricordi, nel modo indicalo nel Manifesto. — Le associazioni si ricevono in Milano presso l’IIfltciò della Gazzetta in casa Ricordi, contrada degli Omcnoni N.° 1720; all’estero presso i principali negozianti di musica e presso gli Uflici postali. — Le lettere, i gruppi, cc. vorranno essere mandati franchi di porto. ANNO II. domenica N. 22. 28 Maggio 845. Si pubblica ogni domenica. — Nel corso dell’anno si danno ai signori Associati dodici pezzi di scelta musica classica antica e moderna, destinati a comporre un volume in i.° di centocinquanta pagine circa, il quale in apposito elegante frontespizio figurato si intitolerà Antologia CLASSICA MUSICALE.