Pagina:Gazzetta Musicale di Milano, 1844.djvu/132

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Mcrcadante. I confronti sono sempre odiosi, e tanto più, La ove non reggono

1/Emani adunque è uno spartito in cui si ravvisano melodie facili, insinuanti, ed espressive. Si vede che saggiamente l’autore si serve dell’arte non per yjy farne di essa uno sfoggio, ma usa di quel tanto che abQ bisogni per ottenere un tessuto regolare, un linguaggio; distinto, e nulla più. Lo stromenlale rispetta il canto, ed il dramma è maestrevolmente pennelleggiato. Certo che queste impronte sono più che suffìcientiad assicurare un chiaro nome al suo autore. [/esecuzione poi è tale che se lo stesso Verdi fosse a Padova, avrebbe occasione di gustare il suo lavoro, compiacersi, e buscare una quantità di vivissimi e sinceri plausi. La Bortolotti ha bel metodo di canto, intonazione perfetta, agilità sufficiente, azione animatissima e ragionata. 11 Fraschini puossi calcolare l’ancora o la colonna della intiera stagione, poiché in ogni spartito aumenta di merito. Il Varesi, benché non sia nella pienezza de’ suoi mezzi, ciò nulla meno mostra di essere grande artista e canta con molto spirilo ed espressione, segnatamente nella sua aria dell’atto secondo. Il Selva si sostiene plausibilmente. 1/ orchestra ed i cori corrispondono convenientemente al bell’insieme. In somma il Teatro è rigenerato, e la nostra stagione è brillantissima. NOTIZIE — Bordeaux. Abbiamo finalmente un impresario! Dopo il lungo interregno cagionato dal fallimento del sig. Dévcria, l’amministrazione municipale s’è decisa a Confidare la direzione dei nostri due teatri nelle mani del sig. Toussaint. Il sig. Toussaint deve prendere le redini dell’amministrazione il 1 del mese prossimo. Ei s’occupa, dicesi, con attività ed intelligenza della formazione della sua compagnia. - In quest’ultimi giorni abbiamo avuta al Teatro Grande una buona rappresentazione data dagli artisti della vecchia compagnia. I La graziosa opera Don Pasquale è stata eseguita in I modo ammirabile. — Brusseli.es. Le sorelle Milanollo, questi due anj geli del violino, sono di ritorno in questa città, dopo aver dato centocinquantuno concerti in Germania ed in Italia. — Copenaghen. Fordenskiold in Dynekilen è il titolo di una nuova opera di S. Salomon, che piacque e che vien lodata anche dagli intelligenti. — Fiiancoforte. Fernando Cortei fu rimesso in iscena sul nostro teatro. L’orchestra cd i Cori non lasciarono nulla a desiderare; qualche parte fu resa molto bene: in complesso la rappresentazione ha fatto il più gran piacere. Il pubblico di Francoforte ha degnamente accolto questa partizione, ove alla grandiosità dello stile va congiunta l’originalità dei motivi d’una melodia assai espressiva. — Genova. Solennizzandosi la scorsa Domenica nella Parrocchiale di N. D. della Consolazione la festività di 5. Luigi Gonzaga, venne affidata la musica all’egregio nostro maestro il giovine Andrea Gambini. L’esito rispose alla saviezza della scelta; poiché alla messa di lui, già nota per profondo sentimento religioso e potenza di armonia, crebbero lode alcuni pezzi appositamente composti, cioè il Kirie, il Laudamus ed il Mottetto. Parecchi dilettanti e professori che s’adoperarono a secondar col canto l’eccellenza delle armonie, divisero col giovine maestro gli encomj, e mi piace nominare a cagion di lode i signori Bozzano, Denegri, Robatto e Costa. Argomento di nobile emulazione dovrebbero essere nell’attual condizione musicale coloro che non vanno spensierati o mal dotti nella scelta delle musiche destinate a Religiose Solennità; c mi piace recare ad esempio questa che si tenne in detta Chiesa. - li giorno stesso la chiesa di S. Stefano mostrassi parata a festa per solennizzare gli onori del Santo medesimo, coin’c animai costume d una società di cherici zelanti e devoti. Fu lodata la musica del valente maestro Giuffra.(Dall’Espero). — Lione. Liszt non doveva dare che due concerti; ma il successo fu cosi immenso, che ne diede un terzo. I dilettanti della nostra città non erano per anco soddisfatti, e gliene domandarono un quarto. Liszt vi ha acconsentito; ma questa volta egli ha voluto suonare a beneficio dei poveri di Lione. Liszt é stato accolto ad ogni pezzo cogli applausi e coi bravo, coperto di bouquets e di corone. Dopo il concerto, una formidabile orchestra, composta di quella del Teatro Grande, di quella del Circo Musicale e di un gran.numero di dilettanti, è andata a dargli una serenata sotto le finestre della sua abitazione. A quest’ora Liszt si sarà messo in cammino verso le principali città del mezzogiorno della Francia. — Livorno. Lietissimo incontra ebbe V Emani del maestro Verdi, andato in iscena il 13 corrente. L’esecuzione, affidata alla signora Gazzaniga, ed ai signori Pancani, De Bassini e Salandri, contribuì vieppiù allo splendido successo. — Londra. Moriani continua ad ottenere un immenso successo colla Lucia. che si dà al Queen’s Theatre. La magnifica voce e il bel metodo di questo cantante j sono T oggetto d’una generale ammirazione. Moriani | doveva comparire il 18 del corrente in un altro capolavoro di Donizetti, Lucrezia Borgia. $ _ Lucca. La solenne festività del glorioso s. Paolino, primo vescovo di Lucca,che si celebra il 1-2 luglio, ha dato in quest’anno occasione al giovine signor Vittorio Castrucci di Pisa, di dar prova del molto suo profitto negli studj musicali fatti in questo nostro R. Liceo. Al- [ l’affezione e alla stima, di che egli gode presso gli ottimi precettori del R. Liceo musicale, deve esso la spccial grazia ottenuta dal R. Maggiordoinalo di scrivere e dirigere la musica in così solenne circostanza, slantechè è questo un diritto esclusivo dei maestri della R. Camera e Cappella. Il giovine Castrucci, che per indefesso studio e per molte belle doti dell’animo meritò così lusinghiera distinzione, non è a dirsi con quanto impegno procurò corrispondere al difficile assunto. E qui vorrei esser bastantemente versato nella musicale scienza per dire i non pochi pregi di questa prima composizione del valente Castrucci, e per avvertire quei difetti dai quali questa, come ogni opera umana, non va disgiunta. Tanto più poi volentieri il farei in quanto che mi è nota la modestia con cui il Castrucci suol ricevere la meritata lode, e la buona accoglienza che fa a quella giusta e savia critica che lungi dal degradare ed avvilire il merito, é nobile sprone per stimolare alla meta, e che qual faro luminosissimo insegna evitar gli scogli e giungere in porto felicemente. Ma se da tanto io non sono, se poco lusinghiera è la mia lode, come insufficiente c senza valor la mia critica, sia certo almeno il giovine e valentissimo Castrucci che la prima gli é da me tributata a nome degli intelligenti, e che la seconda vien dettata dal più amichevol consiglio, e dal vivo desiderio di vederlo, siccome egli promette, grande nell’arte. Il Kyrie a quattro voci reali, seguito dal Christe (terzetto fra soprano, tenore e basso) con finale a piena orchestra, è un pezzo elaboratissimo c di mollo effetto. Il Gloria ò scritto in do terza maggiore a quattro voci, e prepara il Laudamus che é scritto per tenore in re maggiore. Segue il Domine a quattro voci in do minore, che passa poi in mi bemolle, e si risolve nel Qui tollis scritto per basso in sol minore. Il Quoniam è in sol maggiore ed il finale in do, con una fuga a quattro parti con diversi contrappunti alla decima e varj rivolti, é di mirabii lavora ed effetto. Di bella orditura é il Credo e benché più conciso é forse più esprimente, fors’anco più bello del Gloria. Il Sanctus, il Benedictus e V Agnus Dei sono tre pezzi di bellissima fattura, e tutta la musica ha un tipo suo proprio di originalità, nè mai si discosta da quanto esige la maestà del sacro tempio. A questo cenno del pregio intrinseco di questa prima composizione del Castrucci, io aggiungerò che essa non va del tutto esente dal difetto in cui quasi sempre incorrano i giovani studiosi, di esser cioè troppo elaborata, ed offrire un eccessivo lusso di strumentazione. La multiplicité delle note, l’esuberanza dello strepito e delle cadenze, le ripetute artistiche dissonanze, scemai! talvolta anzi che accrescer l’effetto; e invece di contentare ed appagar T intelletto, lo distraggono e lo deviano, lo forte del parere di versatissimi nella scienza, oso sostenere che maggiore economia di studioso travaglio raddoppierebbe l’effetto della composizione del giovine Castrucci. Dirò infine che questo primo lavoro offre più uno studio scolastico, di quello che un’opera dettata dal genio, perchè quest’ultimo si mostra talvolta frenato dalle regole e dai precetti. Ma in giovine compositore è questo più merito che difetto; e sono convinto che con sì salde radici produrrà il Castvucci centuplicati c nobilissimi frutti. Concluderò col dire che se la di lui composizione non è perfetta, non lascia di mostrare esser parto disvegliatissimo ingegno, e elicè lavoro del quale ciascuno si onorerebbe. Colla fondamentale istruzione che possiede, collo studio e coll’ingegno che sempre coltiva, dà il Castrucci fondatissima speranza di grandemente distinguersi; ed io m’auguro fra non molto di salutarlo fra i primi maestri. {Da quei fogli) NB. Peniamo fatti consapevoli che il giovine lodato compositore signor Castrucci è allievo nel Contrappunto del professore signor Eugenio Galli e nella Composizione del chiarissimo Cav. maestro Fucini. — Parigi. Tutti i teatri erano chiusi sabato 13 corrente in occasione dell’anniversario della morte di S. A. R. il duca d" Orleans. — La signora Viardot-Garcia, e la sua cognata signora Eugenia Garcia, sono arrivate a Parigi, T una venendo dalla Germania, l’altra dall’Inghilterra. — Teatro dell’Opdra Comique ■ Les quatre fils Aymon, opera comica in tre alti, parole de’ sigg. Leuven e Brunswick!, musica del sig. Balfe. - La vecchia leggenda nazionale, da cui i sigg. Leuven c Brunswich tolsero il soggetto del loro libretto, è da tutti conosciuta. I quattro figli Aymon, poveri, ma valorosi, che lutti e quattro montano lo stesso cavallo, il solo cavallo francese di cui la storia ha serbata memoria, c di cui la Francia possa opporre la gloria a quella di Bucefalo e di Ronzinante; i quattro figli Aymon, diciamo, offrivano un tema opportuno per un’opera comica e buffa. Il libretto non è senza dubbio irreprensibile sotto il rapporto della verosimiglianza; la favola è alcun po’forzata; ma questo difetto vien superalo dalla gajezza e dallo spirito che gli autori han saputo spandervi. - Quanto al sig. Balfe, che ha esorditosi fortunatamente aìl’opéra comique coi Puits df Amour, la sua nuova partizione ci sembra dover rinnovare il successo della prima. Egli ha sempre la stessa vena di motivi spiritosi e graziosi, la stessa facilità melodica, rilevala da un’islrumcntazione maestrevole e brillante, che pecca soltanto talfiata per l’abuso di strumenti metallici. L’ouverture comincia con un’introduzione nella quale i violoncelli eseguiscono con molta grazia ima romanza che si sente più volte nel corso dell’opera. Cantata in prima da Mocker, questa romanza piena d’espressione ci sembra il miglior pezzo del primo atto, nel quale abbiamo pure distinto l’aria del basso che serve d’introduzione: Sentinelle, garde à vous! ed il quartetto: Dieu, qu’ai-je vu? Il secondo atto contiene diversi pezzi bellissimi: un duetto buffo fra Chollet e Hermann Leone, la di cui ultima parte, piena d’estro, ha avuto gli onori del bis-, un leggiadro quintetto a voci di donne; un duetto sentimentale fra Mocker c madamigella Darcier, nel quale quest’ultima ’ canta con molta espressione. Il motivo della romanza i del primo, la di cui cabaletta è graziosissima, ed il fi! naie del rendez-vous sono di fattura assai ingegnosa. La romanza che apre il terzo alto non ci sembra abbia altro merito che di far valere la voce di Hermann Leone; ma bisogna lodare in quest’atto il duetto delle campane, il pezzo d’assieme in cui Erminia istruisce le sue cugine sul carattere de’ loro meriti, e soprattutto un bel terzetto senza accompagnamento. L’esecuzione, in melodramma che conta un sì gran numero di personaggi, c stata soddisfacentissima. Hermann Leone, l’esordiente, ha ottenuto un brillante successo nella parte d’Ivon. — il tribunale di commercio della Senna, nella sua udienza del lo luglio, ha approvata la proprietà ai signori Escudier della partizione di Verdi, I Lombardi,

che il sig. Schonenbcrgcr aveva la pretensione di far

cadere nel dominio pubblico, (Berne et Gazette des Théâtres) — Il signor A Brunii, direttore del teatro reale di Drury-Lane, è a Parigi da qualche giorno. Quest’abile amministratore si propone di fare una rivista artistica al di là delle Alpi. — È stato testé introdotta a Parigi dallo stesso autore, di nazione spaglinola, una nuova invenzione di tipografia musicale, che promette dei brillanti risultati. L’invenzione del signor J. Lopez-Vallajo consiste in un rigo facile ed economico, che combinato con un saggio di tipi semplici, permette di stampare in una sola tirata e le cinque linee e la musica, con grande rapidità. — Rouen. A giudicare dalla maniera che Antigone è stata accolta a Rouen, si può predire che la tragedia di Sofocle, degnamente tradotta dai signori Meurice e Vacquerie, due giovani poeti di gran talento, è destinata allo stesso trionfo su tutti i teatri. La musica di Mendelssobn ha contribuito al successo, cd è un ausiliariopossente di cui gli impresarj sentiranno tutta l’importanza. I teatri che possedono un’orchestra c de’coristi possono mettere in iscena quest’opera senza spese i eccessive. — Siena. Fu accolto con pieno aggradimento il Æribucco del Verdi, in cui vi furono acclamatissimi Luigi Rinaldini, la Barbieri-Nini, e Mirai. — Sinig.agi.ia. Il IVabucodonosor ha qui ottenuto successo lietissismo. Coletti, Balzar, la Micciarelli-Sbriscia, T Olivieri, Vergani, degni interpreti della bell’opera di Verdi, riscossero infiniti applausi. — Tolosa. L’esordire della attuale compagnia francese fu estremamente burrascoso, ed è difficile, fra questa lotta accanila di opposti parliti, dare un giudizio degli artisti. Si è stati severissimi per madamigella Masseti nella Juive. Il tenore Martin fu obbligato ad annullare il suo contratto dopo scene terribili. Il teatro è stato minacciato dalla forza armata, ed il pubblico ha dovuto lasciare la sala dietro le intimazioni fatte dalla polizia a suono di tamburo. - Nella Lucia, una giovane cantante, madamigella Echfeld, è stata accolta con entusiasmo. — Vienna. Bene VElisir d’amore; benissimo la Aorma colla signora Heincfettcr. Queste due opere, in lingua tedesca, furono date all’I. R. Teatro alla Porta Corinzia, la prima il 13, la seconda il 14 del corrente. ALTRE COSE. — Il celebre violinista Vieuxtemps è arrivato questa settimana a Parigi dai suo viaggio in America. Fra pochi giorni ripartirà per il Belgio, ove riposerà fra la sua famiglia fino all’inverno prossimo in cui deve di nuovo restituirsi a Parigi. — Thalberg, dopo aver fatto le delizie di tutte le belle serate musicali di Londra, è ritornato in Francia; in questo momento trovasi a Boulogne sur mer. ’l’halberg arriverà a Parigi nel mese di settembre. — Le parale dell’opera che Meyerbeer scrive per l’apertura del teatro di Berlino sono de’ signori Tieck e Rellstab. — La compagnia tedesca, che ha ottenuto dei successi così belli a Gami, doveva lasciare questa città verso la metà di questo mese per andar a dare delle rappresentazioni ad Anversa. — Il signor Derre ha fatto un busto del signor Prudent, che gli è assai somigliante. — La città d’Algeri ha due teatii, l’uno francese e l’altro italiano. Gran ha un teatro, in cui artisti francesi ed italiani cantano e suonano alternativamente; così pure in Bona. Anche Blidah possiede già un teatro. La musica europea non piace punto agli Arabi, c ne anche la musica militare, eccetto quand’essa fa rumore nei fortissimo. — Il pianista Mortier de Fontaine, ha ricevuto dal re di Prussia SO luigi per la dedica di una composizione per pianoforte. — Gli avanzi d’Ellcviou sono stati trasportati alla sua residenza di Rouzières, presso Lione, per cura della vedova. GIOVANNI RICORDI EDITOIlt-PHOPinUTAHIO. Dall’I. R. Stabilimento Nazionale Privilegiato di Calcografia, Copisteria e Tipografia Musicale di GIOVANNI RICORDI Contrada degli Omenonì ï¥. -1720, c sotto il portico di fianco all’I. B. Teatro alla Scala.