Pagina:Gazzetta Musicale di Milano, 1844.djvu/205

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— 201 w vV^a? G s Q GAZZETTA MUSICALE O ANNO III. - N. 49. Si pubblica ogni iloiiionica. — Net corso dell’aniio si danno ai signori Associali dodici pezzi di scolla musica classica antica e moderna, desiinati a comporle un volume in 4.° di centocinquanta pagine circa, il quale in apposito elegante frontespizio si intitolerà Amoiihiu classici Mt sii ai.k. — Per quei Signori Associati che amassero invece altro genere ili musica si distribuisce un Catalogo di circa N. 2inm pezzi di musica, dal quale possono far scelta di altrettanti pezzi corrispondenti a N. 150 pagine, e questi vengono dati arali* all’atto che si paga l’associazione annua; la metà, per la associazione semestrale. Yeggasi I’avvertimento pubblicato nel Foglio N. jii, anno II, 1843. SOMMARIO. I. Critica musicale. La Fede, la Speranza e la Carità; nuove composizioni di Kossini. - IL Del cello modo di suonar l’Organo durali! i le sacre funzioni. - IH. Cicalate ili Bartolomeo.Montanello. - IV. In* venzio.m. All Estensore della (ìazzetla Musicale. V. Cenno necrologico. Neniesio Manfredini. - VI. (i az_ ZETTINO SETTIMANALE DI MILANO. - VII. CARTEGGIO PARTICOLARE. - Vili. Notizie. - IX. Altre: cose. X. Nlo’e pubblicazioni musicali. CRITICA MUSICALE LA FEDE, LA SPERANZA E LA CARITÀ NUOVE COMPOSIZIONI DI ROSSINI (Accademia musicale data nella casa del sig. Troupenas a Parigi.) 20 novembre trovavasi raclr^co’la nella casa del sig. Lrou«t^^Pcnas una numerosa adunanprdy composta di eletti artisti «compositori. Enrico Herz sedeva ai piano, dodici giovani allievi del Conservatorio, sotto la direzione di Panseron, erano gli esecutori della nuova composizione ili Rossini. Il primo coro, intitolalo La Fede, parole del signor Gaubeaux, è un andante in G per 8 in chiave di sol. La melodia è dolce e calma. Ci affrettiamo di dire che questo coro, il più debole dei tre, ha tutt affatto smentita 1 asserzione di Rossini, che non voleva permetterne la pubblicazione perché poco degno di lui. Di certo non starebbe al paragone coi capi d’opera del suo autore, ma senza dubbio potrebbe essere un titolo di gloria molto lusinghiero per una rinomanza meno colossale. Il secondo coro, La Speranz t, parole d Ippolito Lucas, è di lunga mano superiore al primo. E un maestoso in do a quattro tempi, il di cui incomiuciainento è largo ed imponente. (ìli sviluppi, lutti molto favorevoli alle voci, conducono ad un epilogo molto felice e d una bella semplicità. Il terzo, La Carila, parole della signora Luigia Coiet, si compone di un andante in 4 2 per 8 in mi bemolle frammisto a degli a soli, di cui ogni ripresa riconduce il motivo nel modo il più semplice ed il più piccante: non è dato che ai granM MILANO La musique. par des inflexions rires,accentuées, et, ■ pour ainsi dire, parlantes, exprime toutes les pas» sinus, peint tous les tableau.r, rend tous les objets, • soumet la nature entière à ses savantes imitations» et porte ainsi jusqu’au coeur de l’homme des sen• timents propres a l’émouvoir. • J. J. Horssi:ji;. di genii d ottenere effetti maravigliosi con un nonnulla, con un’unica nota, che vi trasporta ad una modulazione, o ad un passaggio luti affatto nuovo: voi prendete il pezzo, e siete sorpresi di non vedere che un gruppo di note le più semplici, gettate là senza la più piccola pretesa. L a solo è stalo cantato per eccellenza da madamigella Mondutaigriy. La ripresa del motivo fu salutala da quel mormorio di soddisfazione, preferibile a quegli assordanti applausi, i quali bene spesso non altro dinotano che il desiderio di farsi rimarcare per parte di coloro che li prodigano. Non havvi cosa più ingrata che quella di scrivere per molle voci di donna } la loro poca estensione, la somiglianza degli organi, la necessità d’evitare il ravO t ’ O! * Vicinamente, e nel medesimo tempo la difficoltà di non poterle tenere a dovuta distanza, tutto aspira ad opprimere il compositore di difficoltà di cui egli non può si di leggeri uscire con onore. E lutto ciò è un giuoco per Rossini, per f uomo che dispone le voci per eccellenza e che comprende il meccanismo del canto meglio che gli stessi cantanti. Egli ha sapulo trionfare con somma abilità di questa monotonia che di necessità deve produrre 1 identità di natura delle voci acute, diversificando i ritmi senza però distoglier 1 attenzione dalla parte principale. Ed è di questo modo che al ritorno del motivo egli fa attraversare il canto da una scala discendente in contrattempo, il che forma un accompagnamento delizioso c della più corretta armonia. Vi sono alcuni i quali pretendono che Rossini non è dotto: io non desidero di meglio che d essere del loro avviso; ma j vorrei sapere se, con lutte le risorse della loro pretesa scienza, potrebbero combinarmi un effetto più ingegnoso e più aggradevole. La scienza! è il sapere’ degli altri, perchè dunque volete voi che Rossini la studi!? La scienza, per noi. deve essere ciò eh* ei fa, ciò che egli inventa, le combinazioni che il suo genio gl’ispira}. ecco quello che noi dobbiamo studiare, perchè noi caveremo sempre qualche scinI tilla dall5 esame attento delle sue opere e del suo stile. Ma egli, che cosa volete mai che studi? i maestri antichi non gli ha sorpassati? e fra i suoi contemporanei, ve ne ha uno solo che non si chini dinanzi a lui? che Rossini sia Rossini. Se egli o DOMENICI 8 Dicembre 1844. Il prezzo dell’associazione al! i Gazzetta e alla Musica è di elleilive Atistri.iche L. 12 per semestre, ed effettive Austriache L. li affrancata di porto lino ai contini della Monarchi.i Austriaca; il doppio per l’associazione annuale. — l,a spedizione dei pezzi di musica viene fatta mensilmente e franca di pmlo ai diversi corrispondenti dello Studi,) Hiçnrdi, nel modo indicato nel Manifesto. — Le associazioni si ricevono in Milano presso II llicio della Gazzetta in casa flicordi. contrada degli Oiiicnoiii N.° I72U; all estero presso i principali negozianti di musica e presso gli ( ’Ilici postali. Le lettere, i gruppi, ere. vorranno essere mandati franchi di pollo. acconsentissi’ ancora a scrivere, il suo genio risi presenterebbe sotto una forma novella. Di certo egli non ci darebbe il Barbi?/e e la Cazza Ladra; abbisogna pcr produre tali capolavori ima esuberanza di vita che non si può più avere dopo una carriera si gloriosamente percorsa} ma havvi un’esperienza, una maturità d’idee che non escludendo il genio d invenzione, non fa che modificarlo. Rossini ci darebbe ancora degni compagni a Guglielmo ’J’clb allo Stabat. Ad. A pam. Del retto modo di «tuonar Tergano doranti le sacre funzioni, ed incidentalmente del Brere met/nh/ per l’Organo dei signori JYS aller e BCinck.. Prima traduzione italiana..Milano pressi; Bicordi, ere., ree. pedi A. 41, ió e 4.ÌJ •A 11TICOI O IV 1.1) ri. I IMO. bbastanza ho discorso negli articoli precedenti dei molli abusi per cui si fa degno di biasimo il suono dei più tra i moderni nostri organisti; lo che facendo, ho dimostrato come ciò derivi tanto dalla mancanza di dottrina musicale, come dalla deficienza di convenienza religiosa. Tempo è ormai che mi occupi, almeno sommariamente, di rintracciare i rimedj che a tanto male sarchimi- da opporsi. E siccome di duplice natura è questo male, cosi i rimedj medesimi in due classi diverse saran da dividersi. E primieramente, al male che nasce dalla musicale inesperienza, per ciò che spella in particolar modo alla parte meccanica dello islrumento. primo e radicai rimedio sarebbero buoni e ben condotti studj. Rapporto a che non posso a meno di nuovamente esprimere il desiderio già formulalo ila me precedentemente parlando del breve e incompleto lavoro dei signóri Muller e Rinck, <Ii vedere, cioè. l’atto r... finalmente di pubblica ragione per le stampe un vero, buono e completo metodo per organo. Àia la esistenza di un buon metodo non sarebbe tutto, se in certo modo non venissero coartati a farne uso a direzione dei loro studj coloro che intendono divenire organisti. È una cosa strana che,