Pagina:Gazzetta Musicale di Milano, 1844.djvu/219

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SUPPLEMENTO AL Æ. 52 vale a dire che il sig. Feliciano David è un grande compositore, e che diede alla luce un capo-lavoro. Upezzi poc’anzi accennati sono, è vero, dell eccellente e cara musica, che basterebbe a classificare 1 autore tra i buoni compositori: tuttavolta altri avanti lui ne fecero nello stesso genere e dello stesso valore; nullajqueste composizioni introducono di. nuovo nell’arte^ nel mentre che nessuno ancora, eh io mi sappia, produsse un Ode-Sinfonia che s" assomigli a quella di cui adesso cercherò di esporre 1 analisi. Ecco dunque il piano di questa composizione: La prima parte comincia coll Filtrata al Deserto. - Gli strumenti a corda sostengono dolcemente un suono, che prolungandosi indefinitamente, senza movimento, senz armonia, senza rinforzo nè diminuzione, fa nascere immediatamente nello spirito dell1 uditore 1 imagine del deserto. Una voce recita su ’questa tenuta, senza limite come 1 orizzonte, i seguenti versi: A l’aspect du désert l’infini se révèle, Et l’esprit exalté devant tant de grandeur, Camme l’aigle fixant la lumière nouvelle, De l’infini sonde la profondeur. Qui l’orchestra emette qualche incerta melodia, poi ricade nella primiera silenziosa immobilità; la voce continua: Au désert, tout se tait; et pourtant, ô mystère! Dans ce calme silencieux, L’âme pensive et solitaire Entend des sons mélodieux. Ineffables accords de l’éternel silence! Chaque grain de sable a sa voix; Dans l’éther onduleux le concert se balance, Je le sens, je le vois! Allora il Deserto] personificato canta il suo inno al creatore del mondo. Gran coro, intitolato: Glorification d’Allah. Vi sono impiegate le sole voci d’uomini, come in tutto il rimanente della sinfonia. Questo pezzo è grande c’magnifico, le voci vi sono aggruppate in modo da produrre una forte ed eccellente sonorità, le armonie sono rimbombanti e splendide; un solo ritmo deciso e largo, adottato sì per gli strumenti che per le voci, raddoppia I energia e la pompa degli accordi, e l’esclamazione allah! allah! lanciata dai tenori produce un bello effetto al dissopra del canto dei bassi, dopo i primi sviluppi. Dopo questo il Deserto si tace. Di nuovo la tenuta tetra, immobile, infinita... e la voce: Quel est ce point noir dans l’espace Qui se montre et fuit tour à tour? A l’horizon la caravane passe;, Serpent gigantesque, elle embrasse Des cicux le radieux contour. Il deserto s’anima grado grado: un ritmo di marcia annuncia l’arrivo della carovana. Sentonsi i canti delle guide de’cammelli; la compagnia di mercanti e de’ viaggiatori si unisce a loro; gridi di gioja; e’ si avvicinano, giungono di momento in momento al termine del loro faticoso viaggio; eccoli. Ma il deserto non ha più la sua completa immobilità, la tenuta cangia, un1 agitazione minacciosa destasi sulla vasta pianura: L’all’morne se piombe Gomme la face d’un mourant, Voici l’iinpclueusc trombe Au souffle aride et dévorant. Grande tumulto nell orchestra; le voci s’appellano, si rispondono; all’erta mercanti d’Aleppo e del Cairo, faccia a terra, ecco il Simoun! - Il coro Allah! piùé pour les croyons, L’ange des morts Plane, sur nos tètes. è assolutamente prodigioso. Non è men belìo della Tempesta nella sinfonia Pastorale di Beethoven. L’autore ha provato chiaramente ch’egli conosce l’orchestra come qualunque siasi, e ch’egli n’è padrone. E impossibile di meglio calcolare, economizzare. accrescere e scatenare una tempesta strumentale. Questo assieme è fulminante non cessando mai d’essere armonioso: i mille suoni diversi che lo compongono si premono, si fondono in un suono unico, quali i grani di sabbia sollevati dal Simoun s uniscono a formare una nuvola bruciante. Ma, il turbine passa. Uomini ed animali si rialzano. La carovana riprende il suo cammino. SECONDA PARTE. Il deserto è ritornato nella sua calma, nella sua maestosa immobilità. La tenuta. — La voce: Comme un voile de fiancée La nuit tombe au front du désert: Aux charmes de la nuit notre cœur s’est ouvert Lorsque, brillante, aux cieux Venus s’est élancée. Inno alla Notte. Canto di ténor solo con accompagnamento d’orchestra. La carovana si riposa; un giovine Arabo esce dalla sua tenda e canta contemplando i cieli. Tutto questo è cosa deliziosa e non possibili’ a descriversi. La sola musica può parlare simile linguaggio all’imaginazione, al cuore, ai scusi, alla memoria. Questa melodia soave e d’un accento sì vero, queste molli ondulazioni dell orchestra vi seducono, vi affascinano; si riposa, si respira. Oh! bello, ammirabile pezzo! Ma ecco un gentile contrasto: egli è un canto suo ed un egiziano, qui portati dal signor David dall’Egitto e dalla Siria; perle dell’Oriente ch’egli ci presenta incorniciate nell orchestra la più graziosamente originale che si possa imaginare. Questo pezzo trascinò il pubblico a trasporti incredibili di plauso. Or poi si abbandona lo stile leggero; i ।.. ‘ succede un coro robusto e grandioso: Le désert est mitre patrie, Nous sommes libres, fiers et forts. Ed ancora il giovane Arabo, felice, pieno di voluttà, che riede solo e canta questa volta una canzone d’amore egiziana con coro cd orchestra. Questo canto è pieno di morbidezza, c d’un languore appassionato. PARTE TERZA Il I^evar del Sole. Il deserto dorme ancora. — La tenuta. — La voce: Des teintes roses de l’aurore La base des cicux se colore; L’astre du jour Rayonne tout a coup comme un hymne sonore, Et remplit le désert de lumière et d’amour. Tremolo sopracuto impercettibile d’uria parte di violini; crescendoj entrata d’una seconda parte di violini tremolante come la prima; entrata d’una terza, degli strumenti a fiato, dell orchestra intera; torrenti d’armonia; ecco il giorno! ali si! ecco il giorno! e I uditorio tutto si levò per salutarlo, senza prendersi pensiero degli anatemi sistematici scagliati dagli avversar) della armonia imitativa. Sì; perchè e la Tempesta di Beethoven, e il Simoun di David, e la sua Aurora. e il suo Sole rifulgente sono risultameli!! dell’arte musicale la più pura e la più elevata, che si dovranno ammirare a dispetto di tutte le teorie del mondo, perchè scuotono, perchè son belli, e perchè rappresentano realmente, fedelmente e grandemente i fenomeni naturali che f arte loro permette di riprodurre, e dei quali il soggetto comandava la riproduzione. - Ma, proseguiamo pure. Ecco: a quest’ora mattinale noi udiamo la voce del rnuezzim. David ha voluto a questo punto limitarsi, neppure a fare l’imitatore, ma precisamente il semplice riduttore; egli ha dimenticalo sé stesso per farci conoscere, nella sua stravagante nudità ed anche in lingua araba, il canto bizzarro del muezzini: El Salem alck Aleikoum el satani. Allah hou akbar Ja aless salali! La allah ill’allah Ou mohammed rassoiil’allah Allah ou akbar •la aless salali. L’ultimo verso di questa specie di grido melodico termina con una scala composta d intervalli più piccoli che semitoni, che hanno sorpreso molto T uditorio. Dopo la preghiera del Muezzini, la carovana riprende il suo cammino, si allontana e scompare. Il deserto rimane solo. - La tenuta, - la voce: L’ambulante cité se perd dans h-lointain; hile, fuit, elle fuit.... on la voit, disparaître. Gomme une vapeur du matin; Et, du désert redevenant le maître, Le. silence éternel que lame seule entend Sur sa couche, de sable, immobile s’étend. La voce del deserto, rappresentata dal coro, riprende allora il suo primo nino alla glorificazione d’Allah; e l’opera è compiuta! Per concepire e produrre un sì grande lavoro hanno abbisognalo a Feliciano David in grado superiore imaginazione, scienza, ispirazione, genio musicale c poetico. Ritengo non sia bisogno aggiungere che David scrive da grande maestro} che i suoi pezzi son ideali, sviluppati, modulali con assai di latto, scienza e gusto; che egli è grande armonista; che la sua melodia è sempre nobile, c che istrumenta straordinariamente bene. E una conclusione die devesi trarre,.sembrami, da (pianto dissi fin (pii. Non devesi tacere elici versi, fra i (piali ve n hanno parecchi di molto belli, sono lavoro del signor Augusto Colin. Berlioz.