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156 GAZZETTA MUSICALE DI MILANO FERRARA. Il Guarany del maestro Gomes ebbe al teatro Comunale lieto esito. L’esecuzione era affidata alla signora Pascalis, al tenore Bulterini, al baritono Bergamaschi e ai signori Sterbini e Manfredi. I giornali fanno grandi eloa’i della signora Pascalis, del Bulterini e del baritono Bergamaschi. Ottima l’orchestra, diretta dal maestro Sarti. PARMA. Le rappresentazioni AeMAida sono un continuo trionfo per gli artisti, per l’orchestra, pei cori... e per la cassetta dell’impresario. Applausi a josa, e teatri riboccanti. BARLETTA. Le rappresentazioni del Macbeth continuano splendidissime. Applausi infiniti alla signora Cattinari Fassi, al baritono Parboni a De Santis e a Loparco. Cori ed orchestra lodevoli. NOTIZIE ITALIANE — Milano. Domenica prossima nel Giardino del Caffè Cova principieranno i Concerti a grande orchestra. Per ora avranno luogo tutte le domeniche ed i giorni festivi, e verso la fine del corrente mese oltre i detti trattenimenti, vi saranno tutte le sere i concerti a piccola orchestra. Come al solito il direttore sarà l’egregio maestro Rivetta. I Concerti Cova hanno ormai acquistato tale rinomanza che stimiamo inutile il fai’ gli elogi degli esecutori e dei programmi: il pubblico, al pari degli scorsi anni, accorrerà numeroso a quelli geniali ritrovi, ove in mezzo alla verzura, fra le armonie dell’orchestra e delle tazze e bicchieri si ammirano le più belle signore del gran mondo., le eleganti toilettes estive ed... il cilindro di parata dell’avveduto signor Chierichetti, fortunato proprietario del rinomato Caffè. — Roma. Leggiamo nell’Opinione: Fu confermato nella carica di maestro delle scuole corali municipali il signor Alessandro D’Este, che era succeduto provvisoriamente al defunto maestro cav. Magazzani, il quale aveva con la sua morte lasciato vacante quel posto. — Genova. Riportiamo con molto piacere le parole del Movimento del 1 corrente, che confermano il successo grandioso del Braga, segnalatoci dal nostro corrispondente: «Lunedì a sera, come avevamo annunziato, avea luogo il trattenimento musicale dato dal celebre violoncellista e compositore Gaetano Braga. La stupenda ed elegante Sala Sivori, che a buon diritto desta l’ammirazione di quanti vanno a visitarla, offriva un magico colpo d’occhio, ricolma com’era della più eletta nostra cittadinanza. Il Braga si addimostrò sommo in ogni singolo pezzo, tanto che ad ogni frase che accentava sul suo violoncello lo si interrompeva con fragorosi e reiterati applausi. Gli si volle far ripetere il Corricolo Napolitano bozzetto caratteristico e di bellissima fattura.» ULTIME NOTIZIE 3Io(1otiìl 5 Maggio -12 72 antim. PRIMA RAPPRESENTAZIONE dell’Opera in 4 atti O L EI IVI /K LIBRETTO DI F. M. PIAVE Musica di CARLO PEDROTTI Se giudicare si dovesse dagli applausi con cui venne accolto questo lavoro, si direbbe che il primo e secondo atto ebbero lietissimo successo, il terzo e quarto atto successo mediocre. Dal canto nostro, per quanto guardinghi si debba procedere dopo una prima udizione, diremo francamente che T Olema non ei pare destinata a lunga vita. La smania del nuovo, la preoccupazione dell’inusitato fecero sì che la bella musa del Pedrotti, tanto gentile e chiara, cadesse nel monotono, nel pesante. Le frasi sono stranamente contorte, senza spontaneità, e con ritmi barocchi e difficili a percepirsi: l’orchestra, tormentata e tormentosa, vuota taluna volta, troppo romoreggiante tal’altra; non novità di impasti strumentali, nessun effetto orchestrale. Questa preoccupazione del nuovo ad ogni costo che indubbiamente accapigliò il Pedrotti, fa si che s’egli riesce poco felice nella forma, nella trovata della melodia, pur tuttavia questa non manca di una cotai novità di concetto, mentre per lo contrario, vedi stranissimo contrasto, la forma generale dei pezzi, il loro disegno, il loro svolgimento nulla contiene di assolutamente nuovo, anzi il convenzionalismo appare ovunque coi ritornelli delle cabalette, degli adagi, dei couplets delle romanze, e colle interminabili cadenze che coronano ogni pezzo. La musica con cui volle caraterizzare l’arabo personaggio di Ben-Zagal (Silenzi) è affatto mancata: perfino una invocazione ad Allah finisce con una interminabile cadenza, adatta al più rococò fra tutti i rondeau del mondo. Il soggetto dell’Olema presenta buone ed interessanti posizioni sceniche nei primi due atti; il finale del secondo, in ispecie, avrebbe potuto dar luogo ad un pezzo grandiosissimo; il terzo e quarto atto sono quanto mai di comune, di scurrile trovar si possa; scene appiccicate a gran stento, per dar luogo alla cabaletta del baritono, ed alla romanza del soprano: di questo gran difetto la musica doveva naturalmente risentirsene. L’ultimo duetto fra soprano e tenore è una copia sfacciata del divino duetto del quarto atto negli Ugonotti: l’identica, precisa posizione drammatica, le stesse parole, gli stessi incidenti, così che perfino la musica rammenta in molti brani quella incomparabile del Meyerbeer. - Come mai il Pedrotti non avvisò sconcio siffatto?... Gli applausi e le chiamate, pur tuttavia, non furono poche, ma più che alla musica, dovute alla Galletti, somma, inarrivabile cantante, ed al nome simpatico ed onorato in arte del maestro Pedrotti: furono 10 nel primo atto, 11 nel secondo, e 5 nel quarto: totale 26 chiamate. Si volle la replica della cabaletta del duetto fra soprano e contralto del primo atto, e si voleva pure la replica della romanza del soprano nell’ultimo atto. Ed invero sono i due migliori brani dello spartito. La stretta del duetto fra le due donne è di molto effetto: concitate, appassionate le risposte musicali fra l’una e l’altra voce: ma di assai superiore.è la romanza del soprano nel quarto atto, cantata dalla Galletti divinamente. È la sola parola che possa esprimere il modo col quale questa somma artista sospirò la bellissima melodia, che, se ne togli un barocco ripetersi di veloci si, si, si, si, si, è veramente peregrina nella fattura e nel concetto; anche i versi in questo solo brano possono chiamarsi: versi. L’esecuzione fu perfetta, sublime, deliziosa per parte della Galletti (Olema); buona per parte della signora Tiozzo (Giovanna) simpatica artista; mediocre per parte degli altri e dei cori: pessima per parte dell’orchestra, diretta.... anzi deragliata continuamente da una bacchetta direttoriale assai inesperta. Meschinissimo il vestiario: belle le scene nel disegno, ma pessime nell’esecuzione per mancanza assoluta di colorito. Sommando tutto, il nostro giudizio è ispirato ad una tal quale severità; severità che crediamo dover nostro d’avere, trattandosi di un maestro come il Pedrotti. Noi siamo certi d’essergli veri, cordiali amici, desiderosi dell’accrescimento della sua bella fama, col dirgli colla maggior franchezza che il suo stile non ei pare chiamato al genere serio, drammatico. Nell’opera buffa il Pedrotti non teme oggigiorno rivali: perchè scendere di tanti e tanti gradini, col tentare l’opera seria? Quanto è grazioso, simpatico, efficace, ispirato nella prima, altrettanto è pesante, irrequieto, vuoto nella seconda. 0 che?... gli allori della Fiorina, del Tutti in Maschera, della Guerra in quattro, non sono essi abbastanza gloriosi, per non invogliare il bravissimo Pedrotti ad aggiungervi nuove fronde?... Egli lo deve, e lo auguriamo pel bene dell’arte italiana. G. R. SCIARADA M altro per quante volte il primo vuole Get’tai sperando meno avaro il flutto. Di bel clima, bel cielo e ardente sole Si allieta il tutto. Quattro degli abbonati che spiegheranno la Sciarada, estratti a sorte, avranno in dono uno dei pezzi enumerati nella copertina della Rivista Minima, a loro scelta. SPIEGAZIONE DELLA SCIARADA DEL NUMERO 16: CON - FORTI Fu spiegata dai signori: S. Saladini, Ernestina Benda, ai quali fu spedito il premio. Editore-Proprietario, TITO DI GIO. RICORDI. Oggioni Giuseppe., gerente. Tipi Ricordi — Carta Jacob.