Pagina:Gazzetta Musicale di Milano, 1872.djvu/358

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Schubert, Schumann e Raff. Durante più di 30 anni egli era il solo direttore dell’orchestra sinfonica, e la portò a tale perfezione che non si ebbe un gran. concerto od una esecuzione musicale, senza il concorso dell’orchestra del Liebig. «Dodi mit des Geschickes Maechten ist kein ew’ger Bund zu flechten» dice il nostro Schiller (Non si leghino patti col destino); l’orchestra infedele, non essendo contenta della brava direzione del maestro, gli diede a successore il prof. Stern. Ma io sono amico degli estremi e voglio finir con un aneddoto di Questi concerti popolari; è curioso e caratterizza la vita berlinese: Era cosa consueta incontrar nei concerti popolari molti galantuomini della borghesia che fumavano i loro sigari, e delle ottime massaje armate della calzetta, le quali, volendo passar in contentezza una giornata, se ne venivano alle due o tre pomeridiane nella sala di concerto (il concerto incominciava alle 7) ed occupavano tutte le sedie d’una tavola per la famiglia loro e vi prendevano talora la tazza di caffè. Quando veniva eseguito nel concerto un pezzettino facile, le buone donne godevano supremo diletto e nuotavano nell’entusiasmo, ma il primo tempo d’una gran sinfonia fu sempre per esse un orrore, e l’intreccio nelle sinfonie di Beethoven un disastro. Però mentre i bravi professori sudavano, esse si svelavano segreti della cucina, e per udirsi a dispetto della musica parlavano a voce alta. Avvenne una volta che rotto il fortissimo di un primo tempo all’improviso per essere seguito da un pianissimo, si udirono nella sala con un certo stupore queste memorande parole dette con veemenza: «Ed io invece friggo sempre i pesci colle cipolle!» RARO. FIRENZE. Al teatro Rossini arrise prospera fortuna alla riproduzione della gaia operetta del maestro Ricci, Chi dura vince, non ostante l’esecuzione mediocre. Al teatro Nuovo è in prova la nuova opera del maestro Tacchinardi: I conti senza l’oste. VENEZIA. Gi scrivono in data del 17: Ieri sera si apri il teatro Rossini col Barbiere di Siviglia; furono applauditissimi il celebre Montano, la Derivis ed il Polonini. Nell’aria della lezione la Derivis cantò la famosa Mandolinata che fu fatta ripetere; anche il terzetto, eseguito perfettamente, ebbe gli onori della replica. Nella ventura settimana andrà in scena l’Ombra e subito dopo la Reginetta posta in scena dallo stesso autore maestro Braga. PALERMO. Ci scrivono: Il Rigoletto fu l’opera con cui si aprì il teatro del Circo. La fortuna corrispose al merito dello spartito, e ciò in virtù dell’esecuzione che fu assai lodevole. — Tutti gli artisti ebbero applausi, in special modo la signora Cinti, il tenore Guidotti ed il valente baritono Grandi, che fu un Rigoletto caratteristico ed appassionato. Buoni i cori, buona l’orchestra; non cosi la messa in scena. SORESINA. Ci scrivono: Sabbato 13, s’inaugurò col Rigoletto la breve stagione dì Fiera a questo teatro Sociale. L’opera ottenne un completo successo, e tutti gli artisti furono applauditi, in special modo e ad ogni pezzo il baritono Bergamaschi, il quale fu chiamato al proscenio dopo la grande aria dell’atto 3.° ed al susseguente duetto, di cui si volle la replica. La signora Aubrey, allieva del Corsi, sebbene esordiente, fu una buonissima Gilda. TREVISO. Ci scrivono in data del 14 ottobre: Dopo otto giorni di silenzio si ripresentò al nostro teatro il Guarany, con un nuovo tenore ed un nuovo basso, ma nemmeno questi sono gran cosa; tuttavia l’esecuzione fu più accurata ed il pubblico disposto all’indulgenza (forse troppo) fu cortese d’applausi in vari punti anche allo scopo d’incoraggiare i due nuovi artisti, evidentemente soprafatti dal timore. Lo spettacolo che quest’anno ei allestì la nostra Presidenza non è al certo degno delle nostre scene nella stagione autunnale, perchè siamo troppo bene avvezzati; potrà questa lezione servire per l’avvenire? E in prova il Ballo in maschera, MOSCA. Il teatro Italiano si è aperto col Rigoletto, protagonista il Oraziani; la parte di Gilda era affidata alla signorina Duval; il successo si riassume in una parola: trionfo. BRUXELLES. Le cose cominciano a guastarsi al teatro La Monnaie; gli Ugonotti hanno scontentato i più benevoli, ed i Moschettieri hanno aggravato il male. Questo apprendiamo dal Guide Musical. GAND. La stagione fu inaugurata discretamente Ebrea. Le succedette con maggior fortuna II Barbiere di Siviglia. ODESSA. Ci scrivono: La Forza del Dèstino andò in scena qui la sera del 9 corrente. L’opera ebbe accoglienze assai liete, e in alcuni punti vicine all’entusiasmo. Ho notato che alla seconda rappresentazione furono applauditi con ardore assai più pezzi che alla prima, il che è ottimo indizio. Tutti gli artisti ebbero applausi meritati; in special modo la signora Biancolini, la quale nella parte di Preziosilla ebbe un vero trionfo; ogni sera le si fa ripetere il rataplan, non solo, ma anche la canzone del secondo atto Viva la guerra. Anche la signora Angeleri piace molto, ed ieri sera alle due artiste furono presentati bellissimi mazzi di fiori con ricco nastro. Bene assai il Toressi che ha una splendida voce. MESSICO. Nella Saffo emerse la Galassi, acclamatissima, e così pure la Verini, D’Avanzo e Bertolini. Seguì la Borgia, in cui la Castelli, la Verini, il Pozzo e Zucchelli furono colmati d’applausi dal principio al termine dell’opera. La Dinorah, nuova per Messico, piacque immensamente, la Peralta, protagonista, fu somma, accolta con vero entusiasmo, dovette ripetere il valzer dell’ombra. Benissimo D’Avanzo, grande artista lo Storti, si volle la replica della sua romanza. (Trovatore) NOTIZIE ITALIANE — Siena. Pregati pubblichiamo: È tuttora libero da qualunque impegno il Teatro della Lizza per la prossima stagione di Carnevale 1872-73, quei Capo-Comici, che volessero attendere all’impresa del medesimo dirigano le loro istanze al Presidente dell’Accademia di detto Teatro, col corredo dell’elenco del Personale Artistico, con maschera di Stenterello o senza, e quant’altro credessero di loro interesse, entro il dì 30 ottobre corrente. NOTIZIE ESTERE — Costantinopoli. Il sultano ha sanzionato la prima legge turca sulla proprietà artistica e letteraria, per la quale il diritto esclusivo di proprietà e di traduzione è dato all’autore, ai suoi eredi o aventi causa per 40 anni; il privilegio delle traduzioni dura 20 anni, ed i diritti letterari possono essere venduti in tutto od in parte. — Bruxelles. Gounod diede un concerto al Circolo Artistico e fece udire ad una folla compatta una serie di nuove composizioni che furono molto applaudite. Lo stesso compositore suonò Ivy e la Marcia funebre d’una marionetta, e colla signora Weldon un pezzo per pianoforte a quattro mani: Dodolinette. La signora Weldon cantò le seguenti melodie: Ma belle Amie est morte; Mignonne, voici Avril; Maid of Athens; O hapy home; Le pays bienheureux; La Fauvette; Heureux sera le jour; Bolero e un duetto col sig. Werrenrath, il quale ha pure cantato da solo tre pezzi. In tutto 15 pezzi nuovi! — Lipsia. Il primo concerto del Gewandhaus ebbe luogo il 3 ottobre. La sala era rimessa a nuovo, ma non ingrandita, e questo avrebbe fatto meglio il conto dell’immenso pubblico. Vi presero parte il pianista Reinecke, la signora Peschka-Leutner, il clarinettista Landgraf, il flautista Barge, ed il violoncellista Hegar; tutti applauditissimì. — Parigi. Avendo il signor Barbereau chiesto le sue dimissioni dalla carica di professore di estetica e di storia musicale che aveva al Conservatorio, quella cattedra fu affidata al signor Eugenio Gautier, già professore d’armonia al Conservatorio e valente scrittore di cose musicali. A suo successore nella carica di professore d’armonia fu nominato il signor Edoardo Batiste, professore di solfeggio, il quale alla sua volta fu sostituito dal signor Napoleone Athan. — Nuova-Jork. Togliamo dall’Eco d’Italia del 28 settembre: — Mercoledì sera ebbe luogo alla Steinway Hall il secondo concerto del celebre compositore e pianista Rubinstein La Sala era gaia, elegante e popolatissima; il pubblico generalmente entusiasta. POSTA DELLA GAZZETTA Signor Capit. B. — Malta — N. 608. Occorrono 3 lire per le maggiori spese postali. Signor A. F. — Piacenza — N. 198. La parola pici, contrazione di piedi, è italianissima, frequente in poesia e nell’uso Toscano; l’adopera anche Giusti. Quanto all’errore dell’ultimo rebus è proprio fatalità che una delle poche copie in cui è quel difetto d’impressione sia toccata a voi. A quest’ora sapete se pecchiamo di avarizia nel concedere i premii. Signor dott. E. P. — Genova. — N. 139. Non abbiamo i numeri del giornale che ei chiedete. REBUS Se tuba L MSaNAS’f D — c

c Quattro degli abbonati che spiegheranno il Rebus, estratti a sorte, avranno in dono uno dei pezzi enumerati nella copertina della Rivista Minima, a loro scelta. SPIEGAZIONE DELLA SCIARADA DEL NUMERO 40: M- esse. Fu spiegata con esattezza dai signori: Orazio Zunica, prof. Angelo Vecchio, capitano Cesare Cavallotti, avv. Baldassare Bottigella, ai quali spetta il premio. Editore-Proprietario TITO DI GIO. RICORDI. Oggioni Giuseppe^ gerente. Tipi Ricòrdi — Carta Jacob.