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GAZZETTA MUSICALE DI MILANO contraffatti, cioè d’origine non italiana, o se tali, riparati in maniera da snaturarne il carattere. I violini e le viole saranno separati dai violoncelli e dai contrabassi: il resto sarà ordinato secondo l’origine. Gli espositori sono pregati di unire ai loro strumenti le notizie descrittive e storiche, e in generale tutti quei dati che possono servire a ricostruire la storia degli strumenti d’arco. E lecito indicare il prezzo per il quale si è disposti a vendere gli strumenti. Gli espositori possono anche proporre dei candidati per la formazione della commissione esaminatrice; di queste proposte sarà tenuto conto il più possibile. I nomi degli espositori, salvo quelli di cui si domandi il segreto, saranno pubblicati nel catalogo. L’esposizione durerà almeno sei settimane ed avrà luogo nei mesi d’estate del 1873. in modo che il suo viso diventa livido, ma invano. Nuovi sforzi e più violenti, gli occhi stanno per uscirgli dalla testa, e ancora senza frutti. Finalmente l’istrumento manda un suono che assomiglia al rauco grido di un’anitra, e a cui succede.... indovinate?... un pasticcio di maccheroni. Tutti ridono sino alle lagrime; Rossini si tiene i fianchi. Il povero artista, che non sa a chi attribuire il tiro, balbetta nel massimo imbarazzo le sue scuse. «Mio amico, gli dice finalmente Rossini, non è niente di male, ora sono persuaso che voi possedete un talento robusto». Egli stesso aveva posto i maccheroni nella tromba del povero musicista - a cui per altro procurò il posto desiderato.

Un recente avviso del teatro di Würzburg annunciava la rappresentazione del Flauto magico con questa nota: «Musica del maestro di cappella W. A. Mozart» e colla postilla; «L’introito dell’odierna rappresentazione sarà impiegato per l’acquisto dei nuovi strumenti d’orchestra». Ignoriamo se il pubblico accorresse in folla ad udire per l’ultima volta gli strumenti vecchi. A Bruxelles si è formata una società per azioni allo scopo di udire le rappresentazioni della trilogia e prologo L’anello elei Nibelungen di Wagner che devono aver luogo a Bayrenth. La cosa è un po’ oscura e merita d’esser spiegata. Lasciamone l’incarico agli articoli dello statuto sociale: Art. IL Ogni membro della Società dovrà pagare durante gli anni 1872-73, lire 22,50 annuali, in tutto 45 lire. Art. III. Quando la società ha raccolto 20 quote annue, acquista una carta patronale che costa 1125 lire, e dà diritto di ingresso e posto riservato alle tre serie di rappresentazioni. Art. IV. Questa carta è estratta a sorte fra i membri della società; su 25 dei quali tre potranno assistere ciascuno ad una serie completa di rappresentazioni!

La Gazzetta d’Augusta conteneva negli ultimi numeri il seguente annunzio: «Ricerca di una cantante. Un maestro in un bel borgo della Svevia, vicino alla ferrovia, cerca una fantesca diligente, amante dell’ordine, che sia nello stesso tempo una buona cantante soprano ed abbia amore pei fanciulli. Si assicurano lauta mercede e buon trattamento. D’economia non si parla.» Tutti sanno che Rossini era un giocondissimo compagnone, e che il suo salotto risonava sovente di grasse risate promosse dalle sue comiche celie. Un giorno si presentò a lui un suo compatriota, un povero diavolo, trombonista, pregandolo di procurargli un posto nell’orchestra dell’Opera. Rossini promise, ma poi dimenticò il suo protetto. Il trombonista credette che si dubitasse del suo talento, e scrisse al celebre maestro pregandolo gli permettesse di suonare qualche cosa. Una sera in cui erasi adunato un crocchio d’amici in casa del gran maestro, questi annunziò loro, il raro godimento di un assolo di trombone, e fece venire il suonatore, che si accinse allegramente a suonare. Egli gonfia le guancie, adopera tutta la forza dei suoi polmoni, ma nessun suono esce dallo strumento; si affanna VARIETÀ La China non ha nulla da invidiare all’Europa... neppure il giornalismo teatrale onesto. Ecco appunto un saggio di critica onesta del Corriere Musicale di Pechino in data del 5 novembre: «Umanissimi lettori del nostro mondiale giornale; genuflesso vi domando perdono se nell’ultimo mio numero voi siete stati ingannati intorno al merito artistico della signora King-Kang, la nuova prima donna del teatro che il nostro Sapiente Imperatore ha fatto fabbricare per divertire noi, che umili figli della terra siamo un atomo al cospetto del figlio dell’astro che illumina il globo intero. Si, lettori, foste ingannati! e lo foste dal mio tanto rinomato giornale. Ebbene, vendicatevi. Volete farmi rase le spalle? eccovele, ve le presento! Volete tagliarmi un’orecchia? ne avete il dritto. Volete attaccarmi l’orecchia con un chiodo alla porta del mio studio? padroni di farlo! Volete che mi squarci il ventre? sono agli ordini vostri! Ma voi siete clementi, umanissimi lettori, non è vero? Ed ecco perchè sono certo che vorrete perdonarmi. Conosco i miei torti, ho errato; ma io sono 1 imparzialità in carne ed ossa, e vado a fare ammenda del fallo commesso od almeno del fallo che il mio galoppino Lin-Moor, mi ha fatto commettere, colle informazioni che egli mi diede sull’esito ottenuto 1 altra sera dalla prima donna signora King-Kang. Le lodi ad essa impartite sulla bugiarda fede di Lin-Moor non erano meritate. Poveretta! petto adamantino, spalle di alabastro, ben tornite braccia; ma in quanto ad arte siamo agli antipodi. La metà degli illustri spettatori era’del parere del serpente. Che cosa avrà detto Confucio, udendo tanto sibilare? Che cosa avrà detto non so, nè m’importa saperlo; ma quello che mi interessa conoscere, è ciò che avranno detto i miei amatissimi lettori! avranno creduto ad un inganno da parte mia, ed invece l’ingannato fui io. M.lla Kang ha voce stridula, canta come Dio vuole, e sta in scena come Dio ed il nostro Saggio Imperatore non vorrebbero. Credo che queste mie parole di rettifica bastino a mia giustificazione, ed a prova di quella imparzialità della quale mi vanto. I miei confratelli non avrebbero certo il coraggio di siffatte rettificazioni». Si capisce che il soprano assoluto signora King-Kang era stata portata alle stelle nel numero, antecedente con schietto entusiasmo e che lo schietto entusiasmo fu voltato in celia quando la signora King-Kang ebbe commesso l’imprudenza di... non prendere T associazione al Corriere Musicale. È un sistema molto in voga anche fra noi. Rimane a sapersi se siano gli Europei che hanno copiato i Chinesi 0 i Chinesi gli Europei, oppure se il genio delle razze si sia incontrato. Noi ei diclnaramo incompetenti. Si è detto da molti autori che l’invenzione del clavicembalo data all’incirca’ dal 1505, e che i primi furono costrutti in Italia, Senza risalire fino all’antico Testamento col padre Bonani che pretende trovare le traccio del clavicembalo nel salmo 150, risulta da un documento autentico l’esistenza fin dal 1404 a Bruges d’un clavicembalo, che fu posto a pegno al monte di pietà dall’ospedale di S. Giovanni. Ecco l’estratto delle note del si