Pagina:Gelli - Venti vite d'artisti, 1896.djvu/44

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la chanonica, et quelle 2 del mezzo nella facciata dinanzi, cioè quel giovane e quel vechio zuchone che gli è allato, al quale par che non manchi se non il favelare. Della qual cosa s’acorse anchora egli, inperò che, secondo che si ritrasse da un suo garzone che stava secho mentre che egli le facieva, e’ dicieva continuamente: Favella, favella. Diciesi1 che la ritrasse di naturale et che quel vechio è Giovanni di Barduccio Chericini et il giovane Francesco Soderini, i quali erono dua suoj amicj, chon i quali egli pratichava chontinuamente. Fecie quella santa Maria Maddalena che è in san Giovanni opera miracolosa. Fecie quel tabernacolo di marmo, il quale è nella facciata d’Orsanmichele dirinpetto alla chiesa di san Michele, nel qual sono quel Christo con santo Tommaso di bronzo, fatte dipoi di mano d’Andrea del Varochio suo disciepolo, il quale è tenuta chosa bellisima et cosa perfetissima. Fecie la figura di santo Marcho in uno de pilastri di detta chiesa, la quale è posata et situata chon tanta gratia et ha una aria tanto veneranda, che Michelagniolo usava dire che non aveva maj visto chi avessi più aria d’uomo da bene che quella figura, et che se san Marcho era chosì egli era da chredergli ciò che dicieva. Fecie ancora la figura di san Giorgio in detta chiesa, la quale appare continuamente in moto, con uno san Giorgio che ammaza il drago di basso rilievo a’ piedi, opera miracolosa. Fecie la figura di Iudetta che taglia la testa a Heloferna di bronzo che è al presente nella logia in piaza, e la figura di Davitt giovane di bronzo che è nel cortile del duca, opera maravigliosa et della quale si dicie da maestri di detta arte non ci esser cosa più perfetta e alla quale si potessi mancho apporre. Uno vaso...... con molti ornamenti et figure nella casa de

  1. Ms. Dico diciesi.