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154 le donne di casa savoia

scerle venerazione e rispetto. Disse che voleva restare Duchessa vedova dì Savoia, onde la sua spoglia potesse posare accanto a quella del suo Filiberto.

Caro carattere, affettuoso, senza tergiversazioni! E per ventisei anni, che tanti poi ne visse, il suo dolore non venne meno, né mai un’ombra di sollievo e di peccato venne a turbare la sua casta vedovanza.

Appena arrivata in Fiandra, deliberò di stabilirsi a Malines, scegliendo a preferenza questa città per sua sede, memore della bontà di quegli abitanti per suo padre al momento della di lui prigionia; e guidata dalla riconoscenza verso la morente cognata, che le aveva fatto un tempo da madre, assumendo di fare ora lei da madre ai suoi cinque figli, che appunto ivi con essa dimoravano, Carlo V, cioè, e le sue quattro sorelle.

Margherita fece il suo solenne ingresso, come Reggente, in quella città, il 4 luglio 1507, e da allora essa ne curò con zelo gli interessi, contribuendo largamente ad abbellirla e a mantenervi tutto quanto si voleva trasportare a Bruxelles. Essendo essa una di quelle elette nature nelle quali il cuore la vince sull’interesse e sulla politica, non ebbe altra consolazione alla sua troncata esistenza, che rendere felici i popoli a lei affidati, specie dopo la morte del suo diletto fratello, mancato a Burgos in quello stesso mese di settembre a lei sì fatale. Margherita fu abbattuta da questa nuova sventura, e piangendo amaramente compose a quel suo diletto un commovente epitaffio latino. Con questa