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beatrice di portogallo 177

potesse la balia dell'ultimo nato, e le medicine richieste dalla di lei cagionevole salute.

Sì, era a tutto questo ridotta la figlia del grande Re Emanuele! Eppure dal suo labbro mai non uscì un lamento, né mai neppure pensò di sottrarsi alla sorte terribile che l'opprimeva, insieme al suo popolo, col tornare alla casa paterna!

E la rovina generale veniva ogni giorno aumentando, e la sventura non si stancava di flagellare la povera Duchessa, che or si vedeva rapire un figlio, ora un altro, dall'invida parca, mentre i francesi, nemici dichiarati, si avvicinavano ognor più alla capitale, rubando e saccheggiando ovunque passavano, e Carlo III, sentendosi oramai impotente a più oltre combatterli, chiedeva invano aiuto all' Imperatore cognato, impegnato nell'impresa di Tunisi!

Finalmente Carlo V, vincitore sui turchi, tornava vittorioso in Italia, e al suo sbarco a Genova Carlo III si recò ad incontrarlo e a felicitarlo. Accolto onorevolmente, ottenne conferma amplissima dei suoi privilegi ; dopo di che l'Imperatore volle che ei gli pro- mettesse che Beatrice andrebbe in Spagna, per visitar la sorella. E lasciata Genova il 9 aprile, a Savona fece imbarcare la Duchessa, che quivi erasi recata con Emanuele Filiberto ad accoglierlo, e li condusse a Nizza.

Ma il viaggio di Spagna non si effettuò, che Beatrice era in istato da non poter sopportare il mare; eppoi essa temeva pel nascituro, e solo per compiacere al marito vi si era assoggettata. Allora Carlo la

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