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Pagina:Gemma Giovannini - Le donne di casa Savoia.djvu/309

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adelaide di savoia 257

dido monumento della sua munificenza, poiché l’Elettore diè una rispettabile somma pel compimento della chiesa parrocchiale, che allora stavano edificando, tanto che a memoria del dono fu ivi posta una epigrafe.

Ma siccome il bel tempo non dura eterno per alcuno, esso volò anche per l’Elettrice, che il 24 luglio rientrava in Monaco e vi riprendeva la vita normale, non restandole di quel suo soggiorno in Italia che dei teneri e mesti ricordi.

Il 24 gennaio 1673, dopo alcuni altri figli maschi, nasceva ad Adelaide un’altra bambina, e di questa nascita la dama d’onore dava annunzio così a Carlo Emanuele, rivelando quali intimi sogni, quali affettuosi progetti avessero intrecciato i due fratelli, in quel loro rivedersi: «Ecco che S. A. l’Elettrice ha mantenuto la parola data a V. A. R. al Cattaio, di farle cioè una sposa per Monsignore il Principe di Piemonte: soltanto se ha un poco ritardato, è stato per farla più perfettamente bella, come infatti lo è» 1.

L’anno appresso, per un fortuito caso, s’incendiò il palazzo Elettorale, nella quale occasione Adelaide fu addirittura eroica per salvare i suoi figli; ma la sua travagliata salute non si riebbe mai più dopo quello spavento, tanto più che un’altra terribile sciagura la colpiva alcuni mesi più tardi; la morte cioè di Carlo Emanuele, il suo fratello diletto e prediletto.

  1. Questa principessa, chiamata dal nome della zia, seconda moglie di Carlo Emanuele, Giovanna Battista Violante, fu invece Granduchessa di Toscana, moglie a Ferdinando, figlio di Cosimo III dei Medici, ed ebbe nel 1727 la rosa d’oro da Benedetto XIII.