Pagina:Gemma Giovannini - Le donne di casa Savoia.djvu/491

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maria cristina di savoia 403

anni, nella notte del 13 marzo 1821, la madre riunì le sue tre figlie nella cappella privata del palazzo, ed annunziò loro l’abdicazione paterna, dicendo: — Il Re vostro padre ha abdicato e noi non siamo più che delle semplici particolari, ringraziamo Dio che salvi sono coscienza ed onore — la meno che si preoccupò della cosa fu certamente Cristina. Soltanto perchè vedeva tutti mesti intorno a se, mesta anch’essa eseguì l’ordine della madre e fece i suoi preparativi di partenza.

A Nizza, dove il Re abdicatario si ritirò, ella visse in seguito felicissima, idolatrata da tutti, festeggiata per l’ingegno facile e pronto; e circondata così da lodi e ammirazioni, ci voleva davvero immensa virtù per non invanire.

Intanto una delle sorelle gemelle, Teresa, si era maritata al duca di Lucca, e nell’estate del 1824 si recarono i genitori a visitarla, seco conducendo anche Marianna e Cristina. Ma quel soggiorno che ad esse piacque tanto, e che designavano lungo, fu invece relativamente breve, perchè il padre, sentendosi ammalato, volle tornare in Piemonte e ritirarsi a Moncalieri, dove poi morì.

Dopo quella dolorosa perdita, la Regina con le due figlie andò a stare a Genova, ospite prima nel palazzo dei duchi di S. Giovanni, poi in quello magnifico dei Tursi. Di qui in breve passarono a Roma, per assistere all’apertura del giubileo, e ivi si trattennero fino a quel maggio 1825. Vi ritornarono poi per la chiusura, il 21 dicembre, ma questa volta il papa Leone XII