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bianca di savoia | 47 |
e con un atto di ben anticipato e ben inteso femminismo, volle rendere onore al suo sesso, innalzando un monastero a quella Chiara, concittadina di Francesco e sua emula, santificata da Papa Alessandro IV e immortalata, con quei versi, da Dante nel Paradiso. Annessa al convento la Duchessa volle innalzata una chiesa dedicata alla SS. Annunziata, essendo essa molto devota di Maria invocata sotto quel nome, e in ciò come tutta ]]la sua famiglia paterna, che doveva poi chiamare dall’Annunziata la più grande onorificenza del regno. Anzi il Dell’Acqua1 vorrebbe farne risalire ad essa l’origine, per essersi posta prima sotto quella dolce tutela. Però è da osservare che, se l’Ordine del Collare di Savoia fu istituito da Amedeo VI di lei fratello, in onore dei quindici gaudi di Maria, poco prima celebrata dall’Alighieri con laudi immortali, fu soltanto Carlo III di Savoia che v’introdusse l’immagine dell’Annunziata, chiamandolo da allora l’Ordine del Collare della SS. Annunziata. E se ciò non esclude l’influenza di lei, esclude però che essa vi abbia avuto parte diretta.
Perchè di fondazione sovrana, il monastero si chiamò di S. Chiara la Reale, ed ivi la Duchessa Bianca si destinò la tomba.
Intanto il figlio di lei si riammogliava con la cugina Caterina Visconti, figlia di Bernabò; e Violante,
- ↑ Dell’Acqua dott. Carlo. Bianca Visconti di Savoia ed il monastero di S. Chiara la Reale in Pavia di sua fondazione. Pavia, 1897, in fol. fig. Edizione fuori commercio