Pagina:Gemme d'arti italiane - Anno I, Carpano, 1845.djvu/114

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a verde.
Gemma d’amore, incognita donzella
Dal freddo amplesso
Dell’onda emerge, e dalla fronte bella
E giù dal crine nereggiante e spesso
Piovon l’umide stille, ed a vederle
Sembrano perle.
Nell’innocenza de’ suoi quindici anni
Non ella chiude
Sotto l’ingombro de’ gelosi panni
Il paradiso delle membra ignude:
Come a sengibianza sua le ha fatte il cielo
Son senza velo.
Alla vezzosa di seder si piacque
Là dove il lito
Dolcemente calando a fior delle acque,
Quasi erboso origlier, le fece invito;
Ivi stassi, e tappeto al molle fianco
È un lino bianco.
Sovra l’un de’ ginocchi ella riposa,
Come a sgabello,
L’altra sua gamba, e colla man di rosa
Sostienla, e piega in arco il corpo snello
Mentre col picciol piè batte e divide
L’onda che ride.
Oh candide allegrezze! O miti voglie
Della fanciulla!
Un fior che più vivaci abbia le foglie
Una pinta farfalla la trastulla;
Od or pavida spia se da lontano
Sguardo profano