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d’una signorina per bene 95

la spiaggia che il tempo necessario a non parere scortese; poi, via al suo nido, al di là dello scoglio.

Sì che, i giovinotti non avevano il tempo di farle la corte e se ne dovevano stare con il desiderio di avvicinarla, di parlarle, di sentirla parlare.

Il giovine ufficiale d’artiglieria, si faceva notare da tutti per il modo con cui la seguiva degli occhi, senza osare di accostarsele.

Ella aveva un contegno tale, senza essere nè seria nè impettita, che nessuno, neanche dei più arditi, avrebbe osato scherzare e ridere con lei, come facevano con le altre signorine.

«È una superbiosa! — si mormorava.

«È una poseuse! — osservavano le signore.

Ma tutti sapevano di lei, che oltre ad essere bella era anche ricca, una ereditiera; cosa che faceva perdonare a la superbia e trovar naturale la posa.

Poi che veramente, fra tutta la vivace elegante schiera di signore e signorine della spiaggia, Lucia, alta e snella, dal viso fine animato da due magnifici occhioni scuri, era certo quella che maggiormente colpiva e attirava.

Non sfoggiava; tutt’altro. Vestiva sempre abiti lisci di percale a colori smorti; in testa usava un