Pagina:Gentile - Romanzo d'una signorina per bene, Milano, Carrara, 1897.djvu/106

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d’una signorina per bene 95

cappellone a larghe tese, quasi sguernito.

Semplicità che si criticava, come una posa anche quella.

Un giorno corse per lo stabilimento un guizzo di curiosità, a l’approdare d’un elegantissimo cutter, dal quale uscì un giovine alto e biondo seguito da sei marinai in costume bianco con fusciacca turchina.

Erano corsi tutti a vedere, ad ammirare la leggiera imbarcazione; gli uomini in mutandine da bagno; le signore e le signorine, chi ancora vestite, chi avvolte negli accappatoi.

Il giovine signore, che si indovinava proprietario del cutter, si arrestò un momento a guardarsi in torno; poi, con passi affrettati andò ad inchinarsi dinanzi a la signora Marri. Dopo alcune parole scambiate rapidamente, questa si alzò dal sedile e si fece su la riva additando le fanciulle che nuotavano.

Adele, lì presso, con l’accappatoio su ’l braccio, guardò con qualche sorpresa il signore, che non a pena l’ebbe riconosciuta, le si fermò dinanzi.

«Riverisco signor Svarzi! — fece la cameriera timidamente.

Il signor Svarzi strizzava gli occhietti miopi di sotto