Pagina:Gentile - Romanzo d'una signorina per bene, Milano, Carrara, 1897.djvu/153

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d’una signorina per bene 143

neava la persona snella e elegante, le braccia stese e le mani serrate palma a palma, stava per spiccare il salto, quando si sentì afferrata a la vita e si trovò fra le braccia dello Svarzi.

Un urlo di terrore e di ribrezzo insieme le sfuggì dal petto. Si divincolò con una stratta violenta e nel parossismo si lasciò andare nel vuoto.

All’urlo era accorso Bortolo; erano venuti nuotando vari bagnanti.

Dopo un istante la fanciulla precipitata in mare, riapparve, agitò una mano; sarebbe ripiombata a fondo se un nuotatore non l’avesse prontamente sostenuta e tratta a riva.

Bortolo e Adele se la presero fra le braccia, la portarono in casa di peso, come morta.

Lo Svarzi stesso recò la notizia allo stabilimento. Egli l’aveva veduta precipitare; non era stato in tempo di impedire la caduta.

La volgare menzogna lo salvava da rimproveri e disprezzo, lo rendeva interessante con i particolari del fatto.

La signora Marri e le figliuole corsero alla casetta; si informarono.

Bortolo era stato per il medico. Nella camera della malata non erano che