Pagina:Gentile - Romanzo d'una signorina per bene, Milano, Carrara, 1897.djvu/152

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d’una signorina per bene 141

Lucia ritirò i piedi dall’acqua; si rizzò. L’aveva scossa il timore di essere sorpresa dalle sorelle Marri e da esse obbligata a passare la scogliera, a recarsi allo stabilimento.

Al pensiero di ritrovarsi con la gente, specialmente con lo Svarzi, le saliva la nausea a la gola. Voleva essere sola; perchè non la lasciavano sola?....

Quel giorno poi non si sentiva punto bene. Aveva la testa greve; le correvano i gricciori per la vita, e nello stesso tempo, le scottavano le mani, il capo, tutto il resto del corpo. Era da un pezzo che provava un malessere strano; una debolezza a le gambe che le si piegavano sotto, frequenti capogiri, ripugnanza al cibo e un gran bisogno di starsene sdraiata o seduta senza far nulla.

Ora sentiva il desiderio di tuffarsi in acqua; un bagno l’avrebbe rinfrescata, le avrebbe ridata un po’ d’energia.

Si arrampicò su lo scoglio estremo, che sporgeva innanzi e dal quale si poteva saltare con sicurezza come da un trampolino.

Con i capelli raccolti in grosso nodo su la nuca, la testa scoperta, bella nel costume che ne deli-