Pagina:Gentile - Romanzo d'una signorina per bene, Milano, Carrara, 1897.djvu/171

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d’una signorina per bene 161

«Suor Teresa!

Si riadagiò subito, affievolita dal lieve sforzo; rinchiuse gli occhi che male sostenevano la languida luce, e disse i suoi sentimenti a frasi spezzate; in un soffio.

Aveva desiderato, aveva sperato che Dio la prendesse con sè. Il suo papà avrebbe ereditato il poco che possedeva e non sarebbe stato costretto a lavorare sotto gli altri. Ma il Signore non la voleva. Sentiva che sarebbe guarita!...

«Mi farò suora anch’io! — soggiunse movendo a pena le labbra. — Papà avrà lo stesso il poco che ho, come se fossi morta!...

Il lieve bisbiglio la stancò. Volse la testa da un lato, vinta dal sonno.

Il sole sorgeva sfavillante e caldo; alcune voci in lontananza, i rintocchi della campana per la prima Messa, una cantilena di pescatore, dicevano il risveglio del villaggio, il ritorno a la solita vita della giornata.



Un guaito pietoso, una carezza umida e calda su la mano sinistra, svegliarono Lucia dal lungo sonno tranquillo.