Pagina:Gentile - Romanzo d'una signorina per bene, Milano, Carrara, 1897.djvu/172

Da Wikisource.

d’una signorina per bene 161

Si tirò a sedere su ’l letto a fatica.

Un altro guaito, un’altra carezza, attrassero la sua attenzione.

«Wise! — esclamò in un sussulto — Wise!

Il cane, con le zampone poggiate su lo scrimolo del letto, guaiva dimenando la coda.

Lucia gli pose la mano sopra il collo. La povera bestia non potè frenare la gioia; abbaiò in segno di festa; un abbaiare che fini in un gemito, quasi espressione di piacere e dolore insieme.

«Wise! mio povero Wise!

Nella debolezza, sopra fatta dalla emozione, la fanciulla pianse tacitamente.

Il medico, dai piedi del letto le sorrideva; suor Teresa l’obbligò a prendere alcune cucchiaiate di cordiale. Poi con Adele, che era entrata in punta di piedi, le pose un altro guanciale di sotto il capo, le acconciò i capelli copiosi, sfuggenti in ciocche e riccioli, intorno al volto smagrito e pallido; e uscirono quindi tutte due in silenzio, lasciandola sola con il medico.

Meno una grande stanchezza, un affievolimento dei sensi, Lucia non sentiva alcun male. Le era entrata nell’animo una calma dolcissima; il suo