Pagina:Gentile - Romanzo d'una signorina per bene, Milano, Carrara, 1897.djvu/24

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d’una signorina per bene 15

Lucia rispose a quella voce con una spallucciata. Ella si curava di lui?...

Era matto da legare chi lo credeva. Ed era una voce pettegola e falsa quella che le andava blaterando simili scioccherie.

«Ho proprio bisogno che lui si occupi di me! — pensò.

E ricordò, con un sorriso, i vagheggini che le giravano intorno facendole la ruota come piccioni innamorati! O non era già stata chiesta in sposa dall’avvocato Stolzi e dal capitano Fralli?... Non dipendeva che da lei rispondere di sì. Ma lei aveva invece risposto decisivamente di no. E il figlio del ricco banchiere Svarzi, il signor Aldo, non la seccava con la sua assiduità?... Ah quanto la seccava!... La seccavano tutti, ecco.

Bastava che qualcuno le si mettesse intorno con l’aria di farle la corte, perchè dentro l’anima le sorgesse il fastidio, quasi la ribellione. Non voleva saperne di matrimonio nè di spasimanti lei. Non aveva che diciott’anni in fin de’ conti. Maritarsi per maritarsi come facevano parecchie fanciulle, ella non lo avrebbe fatto mai e poi mai. E chi le faceva gli occhi di triglia le dava noia.