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d’una signorina per bene 15

Non sposerò che uno che io senta di amare davvero e molto! — concluse.

«Che se quell’uno per me non ci sarà, ebbene! resterò nubile, nubile, nubile, come tante altre e come la Lena, che non ha voluto sposare il farmacista che le voleva bene e adesso ha trent’anni suonati!

A proposito di Lena si ricordò della lettera che aveva in mano e che le premeva d’impostare presto.

Uscì dalla cameretta, scese lo scalone e entrò come una folata di vento nel salottino di compagnia.

Sedute vicine l’una a l’altra, zia Marta e le sorelle Zolli, nel cantuccio favorito, presso l’uscio a vetri che dava in giardino, chiaccheravano animatamente.

Si spaurirono a l’entrata improvvisa della fanciulla e troncarono la conversazione.

«Zia — disse Lucia, dopo aver salutato e mettendosi il cappello in testa davanti a la specchiera:

«Esco un momento con Adele per impostare questa lettera!

«Con Adele? — fece la zia stringendo le lab-