Pagina:Gentile - Romanzo d'una signorina per bene, Milano, Carrara, 1897.djvu/30

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d’una signorina per bene 19

il supporto. Del resto, qualche volta, egli la conduceva a teatro insieme con la zia, la sua figliuola; in casa si ricevevano spesso gli amici la sera, e non di rado si davano serate e trattenimenti.

«Non ti annoi troppo a restar sola con la zia? — ripetè ancora quella sera il signor Pippo.

Lucia gli rispose come di solito, sorridendo e aggiustandogli nell’occhiello del soprabito chiaro, la cardenia profumata.

«Sei un papà ancora giovine e bello!.. bada! — gli disse minacciandolo con la manina.

Egli rise ringalluzzito, e arrossendo lievemente; baciò un’altra volta la figliuola e uscì.

Il signor Pippo Ferretti era davvero un bell’uomo; di media statura, ben piantato, con i baffi tutt’ora biondi e i capelli appena brizzolati su le tempia, portava su ’l volto dai lineamenti regolari, l’espressione dell’uomo soddisfatto di sè.

Lucia amava e stimava il suo papà; l’uomo che aveva voluto ed era riuscito; il povero figliuolo d’un barcaiuolo del lago di Como, che, a forza di stenti, era riuscito a studiare, a metter su fabbrica, a farsi brillante strada nella vita!... Una cosa però la urtava in lui; ed era la smania dello