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d’una signorina per bene 23

andare a prestar fede a dei giovinotti che le volevano far intendere di amarla, lei, proprio, lei!

«Wise! povero Wise! — esclamò, in uno slancio di riconoscenza per la buona bestia che l’amava per sè stessa.

Ma Wise rispose, dal lato opposto del giardino, con un guaito, senza accorrere.

Lucia, insospettita, aguzzò gli occhi, si alzò e vide, fermo davanti al cane, al di là del cancello, l’alta figura dell’ingegnere Del Pozzo.

«Wise! — chiamò ancora la fanciulla.

L’ingegnere si mosse; una voce suonò nell’aria sommessamente:

«Buona sera, signorina!

«Buona sera! — rispose Lucia, quasi suo malgrado. E stette in ascolto finchè i passi dell’ingegnere si perdettero in distanza, dalla parte della fabbrica.

«Come mai il signor Conte Anton Mario Del Pozzo passeggia a quest’ora da queste parti e perchè è andato verso la fabbrica, che deve essere chiusa?

Entrò nel salotto, che la zia, finito di appisolare, già conversava con le sorelle Zolli, venute da un poco.