Pagina:Gentile - Romanzo d'una signorina per bene, Milano, Carrara, 1897.djvu/44

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d’una signorina per bene 33

«Va bene! — disse Lucia piegando la lettera, mentre uno strano senso di incresciosità le sconvolgeva il cuore. Trovava quelle righe troppo cerimoniose, troppo fredde, dopo che tutti due avevano passato un’ora al letto del morente, risentendo le medesime impressioni, soffrendo le medesime ansie. Le pareva ch’egli avrebbe potuto aggiungere almeno una, una sola parola un po’ gentile nel darle l’informazione di cui ella lo aveva incaricato. Sentì eccessiva la delicatezza del giovine che aveva voluto consegnare la lettera, aperta al suo babbo.

«Va bene! — tornò a dire. — E se tu, papà, lo permetti, andrò con Adele a vedere la sorella del povero fanciullo e le porterò i miei risparmi.

Vide negli occhi della zia lampeggiare la disapprovazione per quel passo imprudente, quasi ardito. Una signorina che andava in un abbaino!.. che si metteva a contatto con una ragazza sconosciuta; una sartina; forse peggio; e vi andava con Adele, che ella, se avesse potuto, avrebbe licenziata volentieri.

Questo, Lucia lesse negli occhi della zia e fece una impercettibile spallucciata.