Pagina:Gentile - Romanzo d'una signorina per bene, Milano, Carrara, 1897.djvu/52

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d’una signorina per bene 41

ma!... Lei, a vent’anni, ne aveva già passate tante!... La ricca casa commerciale ove il suo povero padre aveva lavorato per tanti anni, onestamente, quando egli moriva, aveva pensato a’ suoi figliuoli, orfani e poveri?...

Lei faceva l’ultimo anno a la Scuola Normale quando suo padre moriva; e suo fratello andava alle tecniche.

La miseria aveva obbligato l’una e l’altro a troncare gli studi per il pane. Ella si diede al mestiere della sarta per far presto a guadagnare e il fratellino entrò nella fabbrica maledetta dove doveva morire!...

Lavorando tutti due, non sempre riuscivano a sfamarsi, a pagare a tempo l’affitto dell’abbaino. E..... e.....

Parlando le si erano essiccate le lagrime; non le restava che un ansimare faticoso e un triste lampo negli occhi, che fisava in volto a Lucia.

«Quando si ha fame e non si vuol veder penare una persona cara — continuò stillando le parole — quando si ha fame e non si vuol morire nè rubare, sa lei su che via si mette una ragazza giovine e non brutta?.... Lo sa?... Lo sa?