Pagina:Gentile - Romanzo d'una signorina per bene, Milano, Carrara, 1897.djvu/66

Da Wikisource.

d’una signorina per bene 55

«Sa, signorina? — soggiunse cambiando tono, con una nota amara nella voce. — Prima di cedere..... di cadere..... le ho tentate tutte. Mi sono offerta come bambinaia, come cameriera, come operaia!... Nessuno mi ha accettata! E il povero Cecchino aveva fame e io non potevo più frequentare la sartoria perchè non avevo scarpe nè vestito!... C’è più indulgenza, c’è maggiore generosità nei conventi!... E la vita dell’infermiera è la via della abnegazione e della pietà!... È la via del Paradiso ove è Cecchino e dove io lo raggiungerò... Che il Signore la benedica, signorina!

In così dire, si era alzata per congedarsi.

Lucia frugò in fretta in un tiretto del tavolino e ne tolse una crocetta d’oro appesa a una minuta catenella pure d’oro.

La passò al collo della giovine, e baciandola, le disse: «In ricordo di me; e quando ci sarà la vestizione, fatemi avvertita!

La giovine baciò la crocetta prima di nasconderla in seno, abbassò il velo su ’l volto, salutò intenerita, e uscì.

«È più felice di me! — esclamò Lucia sedendo al piano e suonando la musica aperta su ’l leggio;